I revisori dei conti sulla modifica al Piano di rientro Via libera «in linea teorica». Si finirà di pagare nel 2043

Il Comune di Catania comincia a pagare gli interessi sul maxi prestito che lo Stato gli ha concesso. Sono tanti: circa 73 milioni di euro da spalmare in 30 anni. Si tratta degli oneri finanziari sul prestito da 196 milioni erogato dalla Cassa depositi e prestiti (grazie all’adesione al decreto legge 75) e che servirà all’amministrazione per pagare i debiti dell’ente. In totale fanno 269 milioni di euro. Li pagheremo in 29 rate, l’ultima il 31 maggio del 2043

Intanto l’amministrazione deve trovare le coperture per il primo anno. Si tratta di tre milioni e 800mila euro. Che non verranno trovati grazie a un risparmio sulle anticipazioni di cassa – cioè sui soldi che le banche anticipano al Comune in perenne crisi di liquidità – come annunciato dalla giunta un anno fa. Ma da altre voci: dalla valorizzazione della rete del gas e dall’abolizione di una legge nazionale che imponeva ai Comuni di anticipare le spese d’affitto e di manutenzione degli immobili destinati a sedi giudiziarie, a cominciare dal tribunale. Il 29 dicembre il consiglio comunale si riunirà per approvare questa modifica al piano di rientro. Intanto sulla proposta dell’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando si è espresso il collegio dei revisori dei conti del Comune. Che dà parere favorevole, ma solo in linea teorica.

La distanza tra la teoria e la realtà sta nel fatto che le coperture individuate non sono ritenute del tutto certe. Per quanto riguarda la valorizzazione della rete del gas, i revisori scrivono che «va monitorata, entro il primo trimestre 2015, la prevista risposta, a tutt’oggi mancante, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas circa il ristorno a favore del Comune da quanto richiesto da parte dell’Asec». In sostanza, sottolineano, la cifra che l’amministrazione stima di ricavare dalla rivalorizzazione della rete – cioè un milione 800mila euro – sarà sicura solo dopo la risposta dell’Autorità. 

Via libera invece sul secondo punto: le spese d’affitto e di manutenzione per gli uffici giudiziari. Fino a ora è stato il Comune ad anticipare i canoni, vedendosene poi restituire dal Ministero solo una parte. Il ddl Stabilità del governo Renzi prevede che dal 1 settembre del 2015 non sia più così. Questo comporterebbe un risparmio per le casse comunali. I revisori scrivono che «a tutt’oggi il ddl è in fase di conversione finale in legge». Il parere però porta la data del 19 dicembre. E proprio ieri la Camera ha approvato in via definitiva il ddl, confermando il passaggio che permetterà al Comune di Catania un risparmio stimato in circa due milioni di euro. 

Salvo Catalano

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