I ragazzi del Tmo rispondono al sindaco «Dove è finito l’entusiasmo di Orlando?»

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei ragazzi del Teatro Mediterraneo Occupato:

In queste ore apprendiamo della lettera del sindaco Leoluca Orlando indirizzata alla Polizia Municipale e al dirigente dell’ufficio valorizzazione risorse patrimoniali e diffusa per mezzo stampa, in cui si comunica la volontà di procedere nelle prossime settimane allo sgombero, inizialmente previsto per il 14 gennaio, del Teatro Mediterraneo Occupato. Nella lettera si parla dell’attività del teatro descrivendo una fase ‘virtuosa’ come luogo di incontro e confronto culturale e artistico ed una successiva ‘inaccettabile involuzione’ verso attività definite come commerciali. Rifiutiamo categoricamente questa lettura, essendo da sempre noto che il percorso del Teatro Mediterraneo Occupato è nato da zero, senza alcun sostegno alla messa in funzione dello spazio e al pagamento delle utenze.

Un luogo che è stato capace di riaccendere i riflettori sulla Fiera, negli ultimi anni oggetto di continui furti e vandalismi. In quest’anno il teatro ha garantito il proprio sviluppo attraverso un criterio di sostenibilità fondato sul lavoro volontario dei suoi abitanti, libere donazioni e l’indicazione di un contributo minimo e non obbligatorio alle attività teatrali e laboratoriali il cui unico fine è quello del rispetto della dignità del lavoro degli artisti, come previsto dal manifesto redatto in forma pubblica e assembleare.

Da diversi mesi abbiamo avviato un percorso con altre associazioni, gruppi informali e semplici cittadini sulla definizione di pratiche di gestione includenti degli spazi pubblici inutilizzati, secondo criteri orientati alla partecipazione diretta della cittadinanza. L’obiettivo del percorso è quello dell’apertura di una tavolo di discussione con l’amministrazione in merito all’elaborazione di un regolamento di ‘uso civico’ degli spazi, per garantirne l’apertura gestionale e la piena accessibilità a tutti, sulla scorta di quanto già fatto a livello legislativo a Napoli nel caso dell’ex Asilo Filangeri con una delibera comunale del 2012 e a Milano nel caso di un altro spazio di produzione artistica occupato come Macao.

Ricordiamo ancora le frasi pronunciate dall’attuale sindaco nella conferenza stampa a commento dell’esito delle elezioni comunali e ci chiediamo dove sia finito quell’entusiasmo per una politica non tecnocratica orientata ai sogni e bisogni di questa città. Le soluzioni esistono, altre amministrazioni di centro sinistra le hanno già messe in pratica, riconoscendo e tutelando il valore di esperienze analoghe alla nostra. Per farlo occorre sbracciarsi, noi lo facciamo da oltre un anno: possiamo dire lo stesso di questa amministrazione?

Redazione

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