I quattro detenuti fantasma del carcere Pagliarelli Dimenticati dietro le sbarre nonostante le sentenze

«Giuseppe B. percorre ansioso i corridoi del carcere Pagliarelli di Palermo con in mano i fogli riguardanti la sua vicenda ove è scritto nero su bianco che non dovrebbe stare in galera ma ricoverato in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems)». Inizia con queste parole la lista di impressioni redatta da Rita Bernardini, membro coordinatore del partito Radicale, dopo l’ispezione portata a termine insieme a Donatella Corleo e Gianmarco Ciccarelli. Una Rems, acronimo di Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, è una struttura sanitaria d’accoglienza che consente di scontare la propria pena a quelle persone che, pur essendosi macchiate di un qualche reato, risultano affette da disturbi mentali, fornendo loro tutta l’assistenza e le cure di cui hanno bisogno.

Nel caso di Giuseppe B. si tratta della misura imposta dal tribunale di Palermo con sentenza risalente allo scorso 12 dicembre, quando era stato assolto perché incapace di intendere e di volere. Risale invece al 29 gennaio di quest’anno la disposizione che ordina che la condanna venga commutata con urgenza in un ricovero in una Rems. In Sicilia, tuttavia, le uniche Rems funzionanti sono soltanto due: a Caltagirone e a Naso, in provincia di Messina, ma sono entrambe piene. «Il Dap non riesce a trovare un posto libero» e lo sfortunato protagonista della vicenda dovrà aspettare fino al 2019 quando si libererà un letto. In attesa di tale data, tuttavia, aspetta da dietro le sbarre della casa circondariale, dove tecnicamente non dovrebbe stare. 

«Come lui, nell’isola ci sono altre decine di persone letteralmente sequestrate mentre in tutta Italia sono più di duecento» continua Bernardini, che al Pagliarelli ha individuato altri tre casi simili. «La direttrice Francesca Vazzana, che il 23 maggio scorso ha accompagnato la delegazione del Partito Radicale – si legge ancora tra le parole scritte dall’esponente politico –  appare provata: al Pagliarelli non solo ci sono altri tre casi come quello di Giuseppe che lei prontamente ha segnalato a chi ha il compito istituzionale di intervenire, ma ci sono anche oltre duecento casi psichiatrici gravi». Insomma, quattro invisibili che restano in cella nonostante lì proprio non ci volessero e non ci dovrebbero stare.

Gabriele Ruggieri

Recent Posts

Grammichele: gambizzato un pregiudicato dopo una lite per la figlia, arrestati tre giovani

Un pregiudicato 40enne di Grammichele gambizzato con due colpi di pistola nella piazza centrale della…

4 ore ago

A Catania «la povertà è allarmante»: dalla Caritas 13mila interventi in più dell’anno scorso

Catania è sempre più povera. Lo rilevano i numeri dei servizi della Caritas diocesana presentati…

4 ore ago

Catania, video sui social per istigare contro i carabinieri dopo il sequestro dei cavalli

«Riuniamoci e facciamogli guerra». Video pubblicati sul suo profilo social da un 60enne catanese, già…

5 ore ago

Tartaruga trovata morta in una spiaggia a San Leone. Mareamico: «Uccisa dalla plastica»

Una grossa tartaruga Caretta caretta è stata trovata morta in una spiaggia a San Leone,…

5 ore ago

Sequestri, arresti e denunce per smaltimento illecito di rifiuti in tre province

Ci sono anche province siciliane tra le 33 in tutta Italia in cui la polizia…

5 ore ago

Ispica, una casa in centro come base di spaccio: il segnale ai clienti per lasciare i soldi sul davanzale

Una casa nel centro storico di Ispica (in provincia di Ragusa) trasformata in un bunker…

5 ore ago