I professionisti che tornano alla terra, la storia dei Dragotto «Siamo partiti da zero e dalla passione in famiglia per l’olio»

Un’intera famiglia che torna alla terra. Con curriculum di tutto rispetto, ma per nulla inerenti all’agricoltura. E che però, o forse proprio per questo, ha al centro un progetto che si avvale di tutti gli strumenti della contemporaneità. È così che nasce la storia di Dragotto Farm: da Palermo, terra di origine di tutti i membri della famiglia Dragotto, a Castelvetrano, dove la famiglia avvia nel 2016 un’azienda agricola che produce un apprezzato olio extravergine d’oliva. Cinque fratelli, cinque brillanti lauree in diversi settori, un unico progetto comune: tornare all’agricoltura innervando la tradizione con l’innovazione.

C’è Luca, una laurea in legge e un lavoro da funzionario all’università di Palermo, che a un certo punto sveste i panni del burocrate e si occupa del coordinamento di tutti i processi aziendali dalla terra al frantoio fino alla bottiglia. Accanto a lui la moglie Chiara, storica dell’arte e dottore di ricerca. Insieme a Luca Tedesco, grafico e parte integrante dell’azienda, si occupa del marketing, dal packaging, al sito web ai social. Poi c’è Marco Dragotto, capo dell’azienda agricola che con le nozioni apprese tramite la laurea in economia si occupa della commercializzazione del prodotto e della presentazione ai buyer. Collega prima all’università e poi al lavoro è l’altro fratello Antonio, esperto in fondi strutturali, che si occupa di far quadrare. E ancora c’è Andrea, manager, che si occupa della parte legata al mondo della ristorazione. Infine c’è Miriam, la più giovane della famiglia e laureanda in scienze agrarie che, insieme all’agronomo aziendale, si occupa di prevenzione e del benessere del piante.

«La passione per l’olio c’è sempre stata in famiglia – racconta Luca Dragotto – fin da bambini siamo stati abituati a consumare olii artigianali e considerarli un elemento essenziale per la nostra alimentazione. La passione per il cibo e la curiosità di ogni singolo elemento che compone un piatto ben riuscito, ha fatto il resto. Ma la decisione di investire in agricoltura, uno sforzo grande se consideriamo che io e i miei fratelli non abbiamo ereditato nulla e siamo partiti da zero, nasce dalla passione per la terra e da ciò che offre: uno stile di vita che inevitabilmente ti condiziona e ti conduce al bello, ci piace l’idea di fare e lasciare qualcosa di buono per il futuro».

L’azienda Dragotto Farm si estende all’interno della valle del Belìce. Le terre sono particolarmente vocate alla produzione agro-alimentare e, in particolare, alla coltivazione degli ulivi. Per la sua produzione di olio extravergine d’oliva la famiglia Dragotto ha scelto di affidarsi ad un lavoro accurato di ricerca e innovazione, riuscendo ad ottenere un prodotto di qualità, nel rispetto delle risorse naturali. Dalla raccolta a mano alla molitura a freddo, ogni fase della lavorazione dell’olio è seguita con cura maniacale e si attiene ai disciplinari DOP Valle del Belice e IGP Sicilia e dell’agricoltura biologica. La Dragotto Farm è un’azienda specializzata nella coltivazione dell’oliva Nocellara del Belice (unico prodotto in Europa ad avere due DOP per la stessa varietà: “Valle del Belice” per l’olio e “Nocellara del Belice” per l’oliva da mensa), da cui ottiene un olio di altissima qualità, dalle eccellenti caratteristiche organolettiche.

Un olio dal colore verde intenso, Viriodior appunto che in latino significa più verde, si contraddistingue per un profumo fruttato e un sapore unico, caratterizzato da toni erbacei. Si percepisce all’assaggio l’eco di note caratteristiche, tra cui pomodoro e carciofo. In base al periodo di raccolta, e dunque secondo il livello di maturazione delle olive, il gusto si fa sempre più intenso. La collezione Viridior è formata dalle tipologie Grand Cru e Blend. Il Viridior Grand Cru è frutto di una località specifica – con le sue specifiche caratteristiche e peculiarità – e di specifici alberi; un prodotto esclusivo e a tiratura limitata, che prevede poche selezionate bottiglie. E poi c’è il Viridior Blend: blending è l’arte della miscelazione tra varietà diverse di olive, e quindi di oli. Rispetto ad un olio monocultura ha un gusto più armonico e rotondo, che risponde alle diverse esigenze di palato.

Andrea Turco

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