I nuovi ‘nemici’ dei renziani siciliani: gli ‘immoralisti Crisafulli, Papania e Genovese. Ma di Lumia e Crocetta non parlano…

I SEGUACI ISOLANI DEL SINDACO DI FIRENZE NON RIESCONO A SOPPORTARE L’IDEA DI ESSERE STATI SCONFITTI ALLE ELEZIONI INTERNE. E, SOPRATTUTTO, NON SOPPORTANO CHE ALLE ELEZIONI PER IL SEGRETARIO NAZIONALE, IN SIICLIA IL SINDACO DI FIRENZE, PUR ESSENDO ALLEATO DI LUMIA E CROCETTA (O FORSE PROPRIO PER QUESTO) PRENDERA’ UNA NUOVA SCOPPOLA

Nel PD siciliano è iniziata la ‘guerra’ per la segreteria nazionale. O meglio, per accaparrarsi i voti della Sicilia. Conti alla mano, i renziani scoprono di avere il ‘culo a terra’, cioè di essere minoranza. Scoprono che, per un motivo o per un altro, la maggioranza del Partito Democratico dell’isola si sta schierando con Cuperlo. 

Una scoperta amara, per chi pensava di avere il PD siciliano in tasca. Risulta interessante, al riguardo, una lettera pubblicata dal sito Front Page. La forma è quella di Giuseppe Ciraolo. In questa lettera dal titolo emblematico: “Matteo, in Sicilia rifiuta i voti di Papania e Genovese”, l’autore invita il Sindaco di Firenze a rifiutare i voti dell’ex parlamentare nazionale, Nino Papania, di Trapani, escluso dalle liste alle ultime elezioni nazionali; e di Francantonio Genovese, coinvolto nello scandalo della formazione professionale di Messina.

Peccato che né Papania, né Genovese abbiano l’intenzione di votare e far votare per Renzi. Così come non ha alcuna intenzione di votare per il Sindaco di Firenze. Idem per Mirello Crisafulli, neo segretario del PD di Enna (eletto a furor di polo, con oltre il 90 per cento dei consensi!). personaggio che i renziani siciliani prima hanno cercato di avvicinare – lo ha raccontato lo stesso Crisafulli – e poi, quando hanno capito che il leader del PD ennese non li avrebbe appoggiati, hanno cominciato ad attaccarli.

Su Crisafulli è in corso, da tempo, un teatrino. Gli rinfacciano che in un video di vede lo stesso Mirello che manda a quel paese un personaggio che dicono essere legato ai boss. Mandare a quel paese un uomo delle cosche mafiose dovrebbe essere un titolo di merito. Invece per Crisafulli, anzi, per gli avversari di Crisafulli è una prova della sua collusione.

Tutto questo, ovviamente, senza prove. Perché la magistratura, dopo aver indagato a Lungo su Crisafulli, lo ha scagionato. Ma questo non basta. Per Mirello vale l’antica regola siciliana: ‘u carvuni s’un tinci mascaria…

Ovviamente, i renziani siciliani non dicono che l’ultimo ‘acquisto’ del Sindaco di Firenze, in Sicilia, Fabrizio Ferrandelli, è stato eletto all’Ars con i voti della corrente di Crisafulli.

La storia è la seguente: dopo una breve parentesi con Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia – fino a meno di un anno fa inseparabili ‘compari’ – Ferrandelli, dopo essere stato sconfitto alle elezioni comunali di Palermo decide di candidarsi alle elezioni regionali di un anno fa nel PD. Andando a rompete le uova nel paniere proprio a Cracolici, candidato nello stesso collegio dove si sarebbe candidato Ferrandelli, quello di Palermo.

Una volta in lista, Ferrandelli passa, armi e bagagli, nella corrente di Crisafulli. Ed è proprio grazie ai voti di Mirello e dei suoi alleati che Ferrandelli viene letto a Sala d’Ercole. 

Un paio di mesi fa, Ferrandelli cambia di nuovo alleati e passa con Renzi. E oggi si ritrova proprio nella corrente del PD siciliano che ‘schifia’ i voti di Crisafulli: ovvero i voti che gli hanno consentito di diventare deputato regionale. Coerenti i renziani siciliani, no?

In questi giorni gli stessi renziani siciliani, malamente ridimensionati dagli elettori dell’Isola, cercano di mettere in cattiva luce anche altri esponenti del Partito che gli hanno già fatto il ‘mazzo’. Del già citato Papania, ad esempio, ricordano la solita solfa sulle intercettazioni telefoniche ella Dia di Palermo. Una storia che riguarda un collaboratore di Papania arrestato.

Nella lettera di Giuseppe Ciraolo si parla anche di Genovese. Risulta interessante un passo della lettera di Ciraolo: “Rifiuta anche i voti di Francantonio Genovese. Colui che alle primarie per i parlamentari prese 19.590 preferenze su poco più di 24 mila votanti, ha costruito la sua fortuna sui centri formazione. Vi faccio un esempio: un seggio è stato allestito addirittura negli uffici di un ente di formazione, l’Aram, gestito da un amico di Genovese, Elio Sauta (finito agli arresti domiciliari a luglio, per lo scandalo enti di formazione)”.

Vera la storia dell’Aram. Falso che Genovese abbia costruito la sua “fortuna’ con la formazione professionale. Genovese è nipote dell’ex ministro Nino Gullotti, leader indiscusso della Dc siciliana per oltre venticinque anni con ‘feudo’ elettorale proprio a Messina, dove è sempre stato eletto Genovese.

Tra l’altro, Genovese sta molto bene ‘di famiglia’ e se si è ‘infilato’ nella formazione professionale siciliana, l’ha fatto non per soldi – perché non ne ha bisogno – ma per fatti ‘politici’.

La cosa più ‘bella’ è che i renziani, ‘moralisti’ con Crisafulli, Papania e Genovese, non dicono nulla del presidente della Regione, Rosario Crocetta, indagato a Messina, come ha rivelato la scorsa settimana il settimanale ‘Centonove’. Né parlano del senatore Giuseppe Lumia, ovvero su quanto di peggio ha espresso la sinistra siciliana dopo l’operazione Milazzo, avventura politica paramafiosa con dentro il Pci che risale alla fine degli anni ’50 del secolo scorso.

Come mai i renziani siciliano non trovano nulla da ridire su Crocetta & Lumia? Semplice: perché i due sono diventati i nuovi alleati del Sindaco di Firenze.

Insomma, ‘sti renziani siciliani più cercano di tirarsi su, più se ne vanno giù…

Foto di prima pagina tratta da ladiscussione.org

Redazione

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