I No Muos a Portellla della Ginestra, ridicolizzata la Flai Cgil

Ieri il Movimento No Muos ha portato anche a Portella della Ginestra la lotta contro i sistemi di comunicazione militare Muos che l’esercito americano vorrebbe installare a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, proprio perché Portella è il luogo simbolo del 1° Maggio e della testimonianza di chi lotta per rendere la Sicilia una terra di pace.

La presenza dei No Muos a Portella è importante, perché questo luogo dove vennero uccisi contadini in occasione del Primo maggio el 1947, è la testimonianza della lotta per la libertà, contro la mafia e contro la militarizzazione della Sicilia ancora oggi attuale. Allora un’alleanza scellerata tra militari americani, mafia, reduci fascisti e l’allora nascente Governo italiano organizzò la strage di Portella. Una strage per il centrismo allora nascente. A sparare sui contadini, come ancora si ostina a scrivere qualcuno, non furono gli uomini della banda Giuliano, ma alcuni personaggi mescolati tra la folla, come è stato provato al processo di Viterbo.

Il colonialismo militare non è finito. Ancora oggi la Sicilia è al centro di operazioni militari. Come quella del Muos di Niscemi, voluta dai Governi nazionali di centrodestra e di centrosinistra.

”Il movimento No Muos sa di essere una realtà scomoda – si legge in un comunicato – perché difficilmente strumentalizzabile e quindi non riducibile alle compatibilità del sistema politico. Non ci aspettavamo pertanto una calda accoglienza da parte degli organizzatori (Flai Cgil), ma non potevamo neppure aspettarci ciò che è avvenuto durante il corteo”.

”Lo spezzone del movimento No Muos si è formato alla coda del corteo che è partito dalla Camera del lavoro di Piana degli Albanesi – si legge sempre nel comunicato -alla volta di Portella della Ginestra. Intonando slogan e sventolando bandiere si è subito fatto notare ed ha attratto la solidarietà e la partecipazione di numerose persone, in quello che si apprestava ad essere un grigio, stanco e rituale corteo”.

“Talmente stanco – raccontano ancora i militanti del Movimento No Muos – che gli organizzatori hanno pensato bene di evitare la ‘lunga e faticosa’ strada fino al memoriale della strage, mettendo a
disposizione diversi pullman. Ci è sembrata una cosa insolita che si facesse un corteo in pullman, tant’è che in breve lo spezzone No Muos è stato l’unico a proseguire a piedi e a formare il corteo”.

“A quel punto – prosegue l’incredibile racconto dei No Muos – siamo stati prima ‘gentilmente’ scortati da un paio di furgoni del reparto mobile con dirigenti di polizia che ci invitavano a farci da parte per far passare bus ad auto (!!!) ed infine ostacolati dal servizio d’ordine della Cgil che ci intimava di scioglierci (!!!!!!) perché non autorizzati”

“Non autorizzati a partecipare al corteo che come ogni anno si snoda tra Piana degli Albanesi e Portella della Ginestra, in quanto ci è stato detto di essere ospiti (di chi? della Cgil? del PD?) dei veri detentori della commemorazione. Per fortuna la determinazione dei militanti del comitato di base No Muos di Palermo, ma anche la giusta incazzatura di tutti i partecipanti a quel corteo hanno permesso di raggiungere Portella e sventolare le nostre bandiere No Muos”.

“Prendiamo atto – dicono ancora i No Muos – che non solo nessuno degli oratori d’apparato ha speso una parola sul Muos, né ci ha concesso un breve intervento, ma denunciamo fermamente che ieri il servizio d’ordine del ‘sindacato’ ha tentato di ostacolare la partecipazione dal basso dei siciliani liberi e ribelli, venendo del tutto ridicolizzati e toccando il fondo quando all’insistenza isterica di scioglierci sono stati loro stessi, lacchè dei burocrati presenti, ad essere allontanati dalla stessa Digos che avevano allertato”.

 

Redazione

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