«La prima battaglia era liberare i terreni dalla mafia, ma la guerra sarà vinta quando torneranno a essere produttivi». La seconda fase delineata dal sindaco sotto scorta di Troina, Fabio Venezia, quella del rilancio del territorio dei Nebrodi, è iniziata. E passa dall’intreccio tra sport, natura ed enogastronomia. Su una parte dei pascoli e dei boschi strappati a soggetti ritenuti vicini alla criminalità organizzata, adesso si pratica sci di fondo e si fa trekking con le ciaspole. Un percorso di due chilometri che parte dalla cima più alta del parco e scende fino al lago di Biviere. «Un comprensorio suggestivo dal punto di vista del paesaggio, si gode una vista che spazia dall’Etna alle isole Eolie, sono i luoghi dove nidificano i grifoni e l’aquila reale», spiega Carmelo Nicoloso, vicepresidente di Federescursionismo Sicilia, in prima fila nel Progetto neve, giunto alla seconda edizione.
«Negli ultimi anni – continua la guida – il territorio dei Nebrodi ha avviato un deciso cambiamento, grazie alla sinergia tra associazioni ed enti. C’è una forte integrazione col territorio che ha prodotto una varietà di offerte: la neve, gli sport legati alla natura, tutto quello che ruota attorno ai funghi e ai formaggi, si sono moltiplicate le aziende nell’agroalimentare». L’ente parco guidato da Giuseppe Antoci, i Comuni del territorio – in primis Troina e la sua partecipata -, l’azienda Silvo pastorale che è il più grande proprietario terriero della Sicilia guidano una battaglia per la legalità fatta anche di azioni concrete per lo sviluppo economico del territorio.
Nei mesi scorsi il consiglio comunale di Troina, ente titolare dell’azienda Silvo pastorale, ha rescisso contratti di affidamento di 4.200 ettari di boschi, radure e pascoli. I beneficiari di canoni di locazione irrisori erano soggetti ritenuti vicini o appartenenti alle famiglie mafiose messinesi. L’indagine è stata avviata da una speciale commissione voluta dalla prefettura di Enna. Sono emerse concessioni a prezzi irrisori, compresi tra 13 e 30 euro a ettaro, a fronte di finanziamenti europei del valore di 300 euro a ettaro. Un business durato per decenni. «Un’interdittiva antimafia – spiega Walter Giuffrida, presidente dell’azienda Silvo pastorale – ha imposto che questi soggetti non possono avere rapporti con la pubblica amministrazione, adesso siamo in una fase di attesa perché è ancora aperto il termine per impugnarla. Se non succederà, il provvedimento sarà definitivo e potremo lanciare un bando pubblico sui terreni liberati, con una base d’asta aumentata da 13 a 119 euro a ettaro».
Ma c’è di più. «La Sicilia – sottolinea il sindaco Venezia – è conosciuta per il mare e per il patrimonio archeologico. Noi, insieme alle altre amministrazioni locali e all’ente parco, puntiamo a creare sui Nebrodi un modello di sviluppo che punti sul turismo naturalistico, escursionistico, ed enogastronomico». Lo scorso settembre sono state organizzate delle gare di canottaggio sul lago Ancipa. Proprio il bacino artificiale a cavallo tra le province di Enna e Messina è al centro di un grande progetto. «In questi giorni – annuncia Giuffrida – stiamo presentano all’Enel (che gestisce la diga ndr) il piano per un parco avventura, come quelli che ci sono sull’Etna. Ma vorremmo che fosse solo il punto di partenza per far partire attività di equitazione, trekking, pesca, canoa e rampicata». Un polo per gli sport legati alla natura che, secondo le stime del presidente dell’azienda, potrebbe costare 300mila euro. Le attività sportive ed escursionistiche farebbero da spinta anche per il recupero delle strutture abbandonate sparse nel parco. «Abbiamo rifugi e caserme che potrebbero diventare alloggi turistici, al momento soltanto una, la Bracallà, viene data in affitto».
Intanto appassionati della natura e della neve possono godersi il tracciato che si snoda alle pendici di Monte Soro, da Portella Femmina Morta a quota 1.524 fino a Portella Calacudera a 1.562. Due chilometri caratterizzati da pendenze lievi, boschi di querce e faggete. Per poi arrivare nelle zone umide di grande interesse naturalistico, il lago Maulazzo e il lago Biviere. «La prima parte è impegnativa – descrive la guida Nicoloso -, mentre la seconda è più dolce. Tutti possono usare le ciaspole, anche se non le hanno mai provate prima». Gli escursionisti saranno sempre accompagnati da una guida, per un prezzo che, a seguito di un protocollo tra Federescursionismo ed ente parco, oscilla tra i 120 e i 150 euro per mezza giornata. Per questo è consigliato organizzarsi in gruppo. Sul sito del parco è disponibile un numero per informazioni e prenotazioni.
«Se questo percorso funzionerà – conclude il sindaco di Troina, da oltre un anno sotto scorta – potremo dire davvero basta a una gestione del nostro territorio che fino a ora ha prodotto benessere non collettivo, ma solo per poche famiglie».
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