I grillini sfidano il ‘panormismo’ di Mondello, ovvero le eterne cabine della società Italo Belga

DOMANI MANIFESTAZIONE INDETTA DAL MOVIMENTO 5 STELLE. IL PESSIMISMO E’ D’OBBLIGO, PERCHE’ FAR TRIONFARE A PALERMO UN PRINCIPIO DI CIVILTA’, PER GIUNTA PENALIZZANDO I PRIVATI IN FAVORE DEL PUBBLICO, E’ UNA NEGAZIONE DEL ‘DNA’ DI UNA CITTA’ ‘CANNIBALE’

La battaglia è dura. Quasi impossibile da vincere. Perché, da cento anni, la società Italo Belga, a Mondello, detta legge. Però – dobbiamo ammetterlo – il Movimento 5 Stelle sta dando battaglia. Per bloccare la cabine che ogni anno colonizzano la spiaggia dei palermitani. Un bene pubblico che, per quattro mesi circa, diventa privato.

“Capanne non in regola, intervenga la magistratura”, annunciano stasera i parlamentari nazionale e regionali del Movimento di Beppe Grillo. E lanciano un appello ai cittadini “per sensibilizzarli sulla questione”, come recita un comunicato.

“E’ una battaglia di civiltà che dobbiamo portare avanti tutti assieme”, aggiungono.

Domani è prevista una manifestazione promossa sempre dai grillini: “#MondelloLibera”, che, a partire, dalla 11,00 chiamerà a raccolta i cittadini a Mondello. Legambiente ha già dato la propria adesione.

Intanto è già pronto un esposto-denuncia che nei prossimi giorni finirà sui tavoli della Procura della Repubblica di Palermo. “Per accertare eventuali abusi”, dicono i parlamentari del Movimento 5 Stelle, dopo l’installazione di numerose cabine avvenuta negli ultimi giorni.

“Allo stato attuale – dice il presidente Cinquestelle della Commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino – nessuna cabina può essere innalzata senza la concessione edilizia, cosa che ci risulta non essere stata rilasciata a nessuno. La tanto sventolata autorizzazione della Soprintendenza è solo una tessera che serve a comporre il puzzle di quella concessione, di cui ad oggi, ripetiamo, nessuno è in possesso”.

“Lottiamo – dice il deputato regionale, Giorgio Ciaccio – per restituire alla cittadinanza la spiaggia negata da oltre cento anni, ma anche perché trionfi la legalità. Se proprio queste orrende cabine devono essere piazzate lo si faccia, ma non ad ogni costo, o, addirittura, contro la legge. E noi pretendiamo che a Mondello tutto avvenga nel rispetto scrupoloso di ogni norma”.

La lotta del Movimento 5 stelle per restituire alla città la spiaggia negata da oltre cento anni ha incontrato il favore di gran parte della cittadinanza. In pochi giorni la petizione lanciata dal Movimento ha tagliato il traguardo delle settemila firme, che saranno consegnate al Sindaco. Altre ne saranno raccolte domani nel corso della già citata manifestazione di domani.

“Organizzeremo sul posto alcune attività – dicono i parlamentari – ma lo scopo principale della kermesse è coinvolgere nella battaglia il maggior numero di persone. La spiaggia libera è un diritto dei cittadini, ma anche loro devono fare la loro parte per conquistarsela”.

Dai deputati arriva poi un frecciata al Sindaco Orlando, cui sarà consegnata la petizione: “Ci aspettavamo un suo interessamento più convinto. Dopo l’annuncio che dall’anno prossimo non ci saranno più le cabine, da parte sua c’è stato il silenzio assoluto. Come silenzio c’è stato da quasi tutte le parti politiche, anche da coloro che si professano ambientalisti, ma che alla fine dimostrano di esserlo solo a parole”.

La manifestazione #MondeloLibera è promossa anche dei deputati nazionali Cinquestelle Di Vita, Nuti, Mannino, Lupo e Di Benedetto, che domani saranno nella località balneare. Nel corso della manifestazione saranno regalate alcune magliette, stampate per ricordare l’ evento, mentre proseguirà la raccolta di firme per dire no alle cabine. L’appuntamento è alle 11,00 all’altezza del Charleston.

“La spiaggia – dicono i deputati Cinquestelle – deve essere libera dalle cabine, ma queste non devono essere sostituite da selve di ombrelloni. Sogniamo una spiaggia con pochi ombrelloni e ampie fasce di arenile libero a disposizione di tutti. Se non sarà possibile centrare completamente questo risultato quest’anno, perlomeno gettiamo le basi per l’anno prossimo”.

Nota a margine

Come finirà? La battaglia, lo ribadiamo, è difficile. A nostro modesto avviso, il Comune di Palermo e la Regione siciliana, alla fine, troveranno un modo per favorire la società Italo Belga. Cosa ce lo fa pensare?

Intanto la storia personale di Orlando. Che, in tanti anni di amministrazione del Comune di Palermo, non ha mai messo in discussione certi poteri forti del capoluogo siciliano. Uno di questi poteri forti mai toccati è proprio la società Italo Belga.

Al massimo, siccome il Comune di Palermo è nei guai finanziari fino al collo, proveranno a ‘monetizzare’ la questione, per far arrivare qualche euro in più nelle ‘casse’ comunali.

Poi c’è il silenzio del PD. In realtà, un consigliere comunale di questo Partito che ha iniziato una battaglia contro la privatizzazione delle coste di Palermo c’è: è Rosario Filoramo. Ma in questa vicenda di Mondello sembra un po’ silenzioso, forse anche un po’ ‘imboscato’.

Del resto, aspettarsi dal PD di Palermo un gesto ‘rivoluzionario’ è da minchioni. L’unico che, forse, avrebbe appoggiato questa battaglia potrebbe essere Pino Apprendi, che quando c’è da colpire interessi forti non guarda in faccia nemmeno il suo Partito. E infatti non è stato più rieletto all’Ars.

Non parliamo, poi, della Regione siciliana. Della vicenda si dovrebbero occupare i ‘farisei’ dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Cioè la branca dell’Amministrazione regionale che, in Sicilia, in materia di sfascio ambientale, ha autorizzato tutto e il contrario di tutto, dalle raffinerie di Augusta alla chimica ‘pesante di Siracusa, Gela e Milazzo, dai disastri dei depuratori che non funzionano all’ultima ‘genialata’: il “sì” al Muos di Niscemi.

Pensare che l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente faccia qualcosa per impedire la cabine di Mondello è da scemi.

Con molta probabilità, Regione e Comune di Palermo troveranno una sponda in qualche magistratura amministrativa. Entro quindici giorni arriverà una soluzione in stile Azzeccagarbugli: decreto di qua, legge di là, termini ordinatori, perentori, sussultori…

 

Redazione

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