I grillini brindano all’addio di Lombardo «Ad agosto sceglieremo il nostro candidato»

Una serata al parco «per brindare insieme alle dimissioni di Raffaele Lombardo».
E’ il No Lombardo Day – Parco in Festa!, l’evento organizzato dal Movimento 5 stelle catanese e svoltosi venerdì sera all’interno del parco Falcone di via Raffaele Sanzio. Una festa che precede di qualche giorno le dimissioni del presidente Lombardo – annunciate dallo stesso governatore per il 31 luglio – ma anche l’occasione per il Movimento di presentare ai cittadini la loro attività e il programma amministrativo, in vista delle prossime elezioni regionali. Ad arricchire la manifestazione, un piccolo esperimento di democrazia partecipata all’aria aperta con i circa sessanta catanesi accorsi.

«Lombardosi», così definiscono «la politica degli affari e del clientelismo che ha lasciato questa terra nel degrado e nel sottosviluppo per continuare a perpetrare il potere», spiega Tommaso Curro portavoce del Movimento etneo. Contro di essa, la cura proposta dai grillini parte dal basso. «Attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, vogliamo che la politica torni ad essere la gestione della cosa pubblica – spiegano – E non una professione ad oltranza».

«Ma se dopo il 31 luglio Lombardo non si dimetterà, magari andremo sotto casa a ricordarglielo», commenta Massimo Castiglione, esponente del movimento. E in vista delle elezioni in Sicilia, il prossimo impegno per i grillini etnei sarà il congresso regionale del «4 agosto a Caltanissetta – annuncia Curro – Una riunione in cui sceglieremo in modo democratico e assembleare il nostro candidato presidente».

Accorpamento dei consigli d’amministrazione delle società partecipate in Sicilia, telecamere a circuito chiuso per la gestione della sicurezza a Catania, riduzione dei consorzi di bonifica, istituzionalizzazione della lotta alla mafia nelle scuole. Queste solo alcune delle proposte avanzate, discusse e votate per alzata di mano dai cittadini, durante l’esercizio di democrazia partecipata simulato nel corso dell’evento. «E’ stato un esperimento ben riuscito – commenta Tommaso Curro – Ed è stata anche un’occasione per incontrare la gente, ascoltando alcune loro proposte su temi
d’interesse comune».

In chiusura, spazio ad una delegazione del movimento No Muos che ha spiegato ai presenti i motivi – principalmente legati alla tutela dell’ambiente e della salute delle popolazioni – che hanno spinto gli attivisti a protestare contro la realizzazione del sistema di antenne ad elevatissima potenza elettromagnetica che la Marina militare statunitense sta istallando nella riserva Sughereta di Niscemi.

Gianmarco Catalano

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