I grillini all’attacco del “ridicolo concorso” di Terna nella Valle del Mela

NON SOLO STANNO DISTRUGGENDO IL PAESAGGIO METTENDO A RISCHIO LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE CON UN ELETTRODO CHE NON SERVE ALLA SICILIA, MA SI PRENDONO GIOCO DEGLI ABITANTI DI QUESTI LUOGHI CON LA CONNIVENZA DEL COMMISSARIO DELLA PROVINCIA DI MESSINA

“Un’indecente follia, cui va posta immediatamente fine”.

Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars boccia senza mezzi termini il concorso di idee “Monostelo di classe”, varato dal commissario della Provincia di Messina in collaborazione con Terna e rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado dei Comuni interessati dal passaggio dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi nella Valle del Mela, in provincia di Messina, al fine di ‘disegnare’ i pali dell’opera.

Di questa sceneggiata ha già parlato il Coordinamento degli abitanti di Milazzo e della Valle del Mela in un comunicato che abbiamo riportato in un articolo due giorni fa (lo trovate in pagina).

Su questa incredibile vicenda tornano i grillini di Sala d’Ercole.

“Ci chiediamo – affermano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle – come colui che dovrebbe rappresentare i territori della Provincia, il Commissario Romano, possa aver acconsentito ad un progetto del genere, che aggiunge al danno anche la beffa, l’umiliazione, la prova di forza fine a se stessa offerta da Terna, nonostante sia a conoscenza di quelli che sono i veri sentimenti degli abitanti dei territori interessati dal progetto. Chiediamo dunque al Commissario di ritirare immediatamente l’adesione a questo ridicolo progetto”.

Gli abitanti della Valle del Mela sono contrarissimi, infatti, a vivere con i tralicci dell’alta tensione a due passi da casa. E si battono da tempo contro il progetto di Terna. Abbandonato da un Governo regionale che, invece di difenderli da un serio pericolo per la loro salute, non blocca il progetto di Terna.

“La progettazione e la messa in opera di questo elettrodotto – continuano i deputati – sono la morte, in modo più generico, di un territorio, di un paesaggio violentato dai pali (che siano ‘di classe’ oppure no, non importa), di una popolazione interpellata sul da farsi solo quando già si era di fronte al fatto compiuto, di una politica volta all’autosufficienza energetica, alla produzione e piccola distribuzione di energia tramite fonti rinnovabili, a favore della ‘grande opera’ che tanto costa, ma tanto, evidentemente, deve far guadagnare”.

Redazione

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