IL VERO DIBATTITO SULLA SPARTIZIONE DI QUELLO CHE RESTA DELLA SICILIA NON SI SVOLGE A SALA D’ERCOLE, MA IN UNA STANZA ‘RISERVATA’ DELL’ASSESSORATO ALL’ECONOMIA. DOVE ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA E DELL’OPPOSIZIONE, CON IL SOLITO COROLLARIO DI DIRIGENTI E FUNZIONARI ‘FEDELI’, SI DIVIDONO LE ULTIME SPOGLIE. SOLO I GRILLINI ‘ESCLUSI’ DAL RITORNO DEL CONSOCIATIVISMO, PERCHE’ RITENUTI “INAFFIDABILI”. LA BAGARRE SUI SOLDI VERI E I SOLDI FALSI. LA ‘BOTTA’ ALLE CASE FARMACEUTICHE E AI FARMACISTI
La giornata politica e parlamentare di Sala d’Ercole di ieri – dov’è il corso un dibattito un po’ surreale sulla Finanziaria (surreale perché si discute di soldi che, in parte, potrebbero non esserci) – si chiude 1 a 1. Una cosa pessima: il regalo ai petrolieri disposto dal governatore Rosario Crocetta (leggere Confindustria) e del PD; e una cosa buona: la riduzione della spesa farmaceutica pari a circa 100 milioni di euro.
E’ la prima volta, da quando ricopre il ruolo di assessore regionale alla Salute, che l’assessore Lucia Borsellino fa una cosa giusta. Finora ha solo prodotto demagogia e grandi danni, sostanziali e d’immagine. Ieri ha proposto una cosa che avrebbe già potuto fare per via amministrativa, senza bisogno di ricorrere alla legge Finanziaria. In ogni caso, è una bella ‘botta’ alle case farmaceutiche e ai farmacisti.
Diverso è il discorso sul come verranno impiegati questi risparmi. Il Governatore Rosario Crocetta e l’assessore hanno detto neri servizi socio-sanitari. Ovviamente, alle parole dovranno seguire i fatti, in questo caso positivi. Anche se di fatti positivi, nella sanità siciliana, ne vediamo pochi.
Ci permettiamo di ricordare al Governo che, per i servizi sociali, c’è la legge nazionale che stanzia un sacco di soldi. Sarebbe bastato lavorare nei mesi scorsi invece di far slittare la presentazione dei progetti relativi a questi fondi nazionali a fine marzo.
Quando – egregio presidente – si utilizzano le persone sbagliate, i ritardi sono la logica conseguenza. Questo è successo all’assessorato alla Famiglia che lei, egregio presidente, ha voluto. Un assessorato dove non funziona l’assessore, dove non funziona il dirigente generale e dove funzionano male anche gli altri dirigenti. Il risultato è lo sfascio. Così, adesso, invece di utilizzare i fondi nazionali – che forse saranno disponibili a settembre (e non è nemmeno detto) – si dovrebbero utilizzare i risparmi della spesa farmaceutica.
Un errore, egregio presidente ed egregio assessore: perché questi 100 milioni di euro di risparmi dovrebbero essere utilizzati per rafforzare il sistema sanitario siciliano che fa acqua da tutte le parti. Egregio presidente, egregio assessore: ve l’hanno detti i commissari delle Aziende ospedaliere siciliane che, ormai da qualche mese, nelle strutture pubbliche della nostra Isola c’è il dubbio si mandino a casa i pazienti non perché stanno bene e si sono rimessi dopo le cure, ma perché non ci sono posti letto?
Su questo aspetto sarebbe bene che la magistratura penale avviasse un’indagine.
Per il resto, la giornata parlamentare di ieri – per quello che abbiamo capito, visto che, come i lettori sanno, abbiamo avuto problemi fino a metà pomeriggio – non ha riservato molte sorprese. A parte un provvedimento demenziale che blocca il salario accessorio per tre anni per i dipendenti degli enti regionali.
Ormai, in Italia – e quindi anche in Sicilia – è di moda bloccare gli aumenti retributivi. Le tasse e le imposte aumentano, al di là delle fesserie raccontate dal Governo nazionale. E gli stipendi o si riducono, o rimangono tali. Risultato: la domanda al consumo si riduce, le scorte per le imprese aumentano, le stesse imprese licenziano e cresce la disoccupazione.
Scenario che in Sicilia è diventato pesantissimo, se è vero, come ha scritto ieri sul nostro giornale Carmelo Raffa, che nel 2013 – dato Istat – la Sicilia, terra dove la disoccupazione è già alle stelle, ha visto aumentare di oltre 65 mila unità il numero dei disoccupati! Un grande successo del Governo Crocetta e del PD, che in un anno sono riusciti a mettere ancora più in crisi la Sicilia.
Un’altra polemica di ieri riguarda i parlamentari grillini, accusati di aver dato un posto di lavoro – perché di questo alla fine si tratta – a una trentina di giovani nel gruppo parlamentare. Interessante, questa polemica arrivata persino sul Corriere della Sera .it. Invece di occuparsi dei milioni di euro che Crocetta e il PD hanno regalato ai petrolieri con un’incredibile riduzione delle royalty, si fanno le ‘pulci’ a una trentina di ragazzi che guadagneranno, sì e no, mille e 500 euro al mese. Questo sì che è grande giornalismo!
Che dire, alla fine? Che oggi, a Sala d’Ercole, è prevista un’altra giornata di dibattito. Ieri sono stati accantonati alcuni articoli per mancanza di accordo politico (leggere spartizione tra maggioranza e opposizione). Quello che ci sembra interessante dire, in chiusura, è che i veri accordi non si ‘chiudono’ all’Ars, ma nei locali dell’assessorato regionale all’Economia.
Dove, da due giorni, è convocato un ‘tavolo permanente’ tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Gli unici a non partecipare a questo ‘tavolo consociativo’ – stando a quello che ci ha raccontato chi ha preso parte a queste riunioni – sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle che vengono considerati “inaffidabili”. Tutti gli altri parteciperebbero alla spartizione delle spoglie della Sicilia.
Le due riunioni dovrebbero proseguire parallelamente anche oggi. Se c’è l’accordo ‘consociativo’ che comprende oltre 70 parlamentari, come mai – si potrebbero chiedere i nostri lettori – la Finanziaria non è stata ancora approvata? Risposta semplice: perché nel Bilancio – e quindi anche nella Finanziaria – 2014 c’è un ‘buco’ di un miliardo e mezzo di euro.
Ne consegue che, nella manovra, ci sono soldi ‘veri’ e soldi ‘falsi’. I soldi veri sono, ad esempio, quelli messi in Bilancio per pagare le spese di funzionamento della ‘macchina’ regionale (stipendi, sanità, Ars, pensioni, eccetera). I soldi ‘falsi’, invece, si trovano sparsi qua e là nella Finanziaria, in parte visibili (le riduzioni delle risorse nei vari settori dell’Amministrazione), in parte ‘nascosti’ (il riferimento è ai soldi che dovrebbero arrivare da Roma e che, ‘gozzanianamente’, non arriveranno).
Ovviamente, ogni gruppo parlamentare cerca di far finanziare le ‘proprie cose’ con soldi veri. La polemica scoppiata ieri in Aula sui 100 milioni che dovrebbero essere tolti dalla spesa farmaceutica, per esempio, è esplosa perché, in questo caso, si tratta per l’appunto di soldi veri: da qui la baraonda, perché i deputati, ‘giustamente’ erano tutti sul ‘cacio’ (nessuno, ovviamente, crede che verranno spesi tutti nel settore socio-sanitario: forse lì andrà una minima parte, gli altri chissà chi se li ‘ammuccherà’).
Oggi sul ‘tavolo’ dell’assessorato all’Economia dovrebbero arrivare le spartizioni ‘consociative’ giuste. Grosso modo, se la divisione delle ‘spoglie’ della Sicilia non andrà per le lunghe si potrebbe chiudere tra oggi e domani. Poi, tutti dal commissario dello Stato. E lì inizierà il vero ‘divertimento’…
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