I due ‘Raffaeli’ di nuovo insieme. Per fare cosa?

Il Movimento per l’autonomia -partito creato dal presidente della regione, Raffaele Lombardo – ha tenuto ieri a Palermo, nei saloni dell’Hotel delle Palme, un incontro-dibattito a porte chiuse promosso dal gruppo dirigente. All’incontro – che a quanto pare proprio sia stato celebrato a porte chiuse – sono intervenute oltre cento persone: esponenti politici, dirigenti ed eletti dell’Mpa, professionisti, imprenditori e docenti universitari. Tutti insieme, così è stato riferito, per parlare di autonomia siciliana.
“Nel corso del dibattito – si legge in un comunicato – sono stati toccati i temi politici più attuali:  la crisi economica  internazionale, la necessità di una più attuale rappresentanza politica, il governo della regione. Non sono anche mancati rilievi critici sulle scelte del Governo Monti che, sin dal suo insediamento, ha imboccato percorsi amministrativi  neo liberalisti che non sembrano aver affrontato efficacemente il contesto di una crisi che ancora oggi non vede via d’uscita”.
“L’arricchimento spropositato delle multinazionali -si legge sempre nel comunicato – protagoniste della speculazione finanziaria che impoverisce sempre di più le  popolazioni industrialmente meno attrezzate, e tra queste l’Italia e la Sicilia, è il tema attorno al quale l’Mpa intende centrare le nuove proposte politiche a favore delle popolazioni meridionali dell’Italia”.

“Nel valutare in positivo l’azione fino ad oggi svolta dal Governo regionale si sono approfondite le tematiche legate alle maggiori criticità non ancora risolte e che dovranno far parte dell’agenda dell’esecutivo dei prossimi mesi e del programma  della  prossima campagna
elettorale. Anche il ruolo del nuovo Mpa dovrà essere completamente diverso dall’attuale, prevedendo dinamiche maggiormente in sintonia con le esigenze del territorio”.

In questo passaggio del comunicato si nota un po’ di autocritica: lo scollamento tra Movimento e realtà sociale. Un’autocritica che prosegue così: “Militanti e dirigenti – leggiamo sempre nel comunicato – dovranno rendersi conto che vanno adottati comportamenti più consoni agli ideali del Movimento, considerata la necessità di ritrovare la giusta sintonia con i cittadini a fronte delle nuove istanze che provengono dalla società”.

“Il nuovo vertice del Movimento – leggiamo sempre nel comunicato – che sarà definito nel corso di dibattiti che si terranno in tutte le province e che culmineranno nel congresso regionale di fine giugno, non vedrà certamente impegnato il presidente Lombardo, fondatore del Movimento, mentre ne saranno protagonisti anche giovani e donne e, almeno per la metà, esponenti del mondo del lavoro e delle professioni”.

Se abbiamo letto bene, il presidente Lombardo si chiama fuori dal contesto politico. Anche se a noi tutto questo non risulta. A noi, al contrario, risulta che il leader dell’Mpa sta lavorando al rafforzamento di un’alleanza al centro dello schieramento politico. Ad avvalorare la nostra tesi è un comunicato, diffuso sempre stasera. Dove si legge: “Procede il percorso di consolidamento del Nuovo Polo per la Sicilia
costituito tra API, FLI, MPA ed  MPS”.

Si tratta di un’alleanza annunciata dallo stesso Lombardo con l’API (un esponente di questo partito, Beppe Spampinato, è stato nominato qualche giorno fa assessore regionale alla Famiglia), Futuro e Libertà, il Movimento Popolare Siciliano di Riccardo Savona (presidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars) e lo stesso Mpa.

“Nel corso della settimana – leggiamo sempre in questo secondo comunicato – si sono incontrati a Palermo i responsabili dei quattro partiti per decidere sui seguenti punti. Primo: la federazione, in Assemblea Regionale Siciliana, dei gruppi parlamentari con l’individuazione di un unico portavoce. Secondo: la definizione di una proposta di programma politico unitario da presentare ai siciliani per le prossime elezioni. Terzo: l’individuazione di una autorevole candidatura che sia elemento costitutivo di una ampia alleanza di coesione nazionale, autonomista e riformista in grado di affrontare la competizione elettorale con quanti, partiti e gruppi, condividano candidatura e programma”.

In calce al comunicato ci sono le firme del parlamentare nazionale, Carmelo Briguglio, del Senatore Milana (API), del capogruppo dell’Mpa all’Ars, Nicola D’Agostino e del parlamentare regionale Riccardo Savona (MPS).

E’ interessante il terzo punto di questo secondo comunicato. Un passaggio che va letto insieme con la parte del primo comunicato, dove lo stesso Lombardo annuncia, anche se in modo un po’ contorto (com’è nel suo stile, del resto), di volersi fare da parte.

Qualche giornale, nei giorni scorsi, ha adombrato l’ipotesi di ‘abboccamenti’ tra Lombardo e il centrodestra, alla luce del fatto che, nel Pd siciliano, Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia non sarebbero più in grado di tenere il Partito nel Governo. Qualcuno ha addirittura visto nell’incontro dei ‘dieci’, promosso dal Pid e da una parte del Pdl (incontro poi condiviso da quasi tutto ilPdl siciliano e dallo stesso Angelino Alfano, leader nazionale di questo partito), una sorta di riavvicinamento tra Lombardo e il centrodestra.

Non sappiamo se ciò risponda al vero. Anche in questa fase della legislatura – con tutto quello che è successo e che potrebbe ancora succedere – la cosa ci sembra improbabile. Tuttavia, un’indiscrezione circola da qualche giorno dalle parti di Catania e dintorni. E riguarderebbe incontri sempre più ravvicinati tra Lombardo e l’attuale sindaco della città Etnea, Raffaele Stancanelli, esponente del Pdl. Ora, è noto che i rapporti tra l’attuale presidente della Regione e gli esponenti del Pdl siciliano, dal 2010 a questa parte, sono pessimi. Con l’esclusione di Stancanelli, con il quale Lombardo mantiene rapporti da sempre, a prescindere dal Pdl.

Stancanelli potrebbe diventare il tramite tra Lombardo e il Pdl, magari per individuare un percorso comune e una candidatura per la presidenza della Regione? E’ quello che vedremo nei prossimi giorni.

 

 

Giulio Ambrosetti

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