I dialoghi/L’Indipendenza siciliana è l’unica via, ma la legge elettorale è fascista…

Cosa succede quando vieni inviata ad “intervistare” un indipendentista della “vecchia guardia” e decidi di farti accompagnare da uno della “nuova”? Succede che la curiosità del secondo è tanta e tale da farti restar li ad ascoltare il loro discorrere, in religioso silenzio. La storia che si prospetta davanti ai ostri occhi ha un fascino surreale. Che però di surreale ha poco. E’ la storia della Sicilia, quella che nessuno di noi ha imparato tra i banchi di scuola. Ma dal passato, si arriva subito al presente. La politica attuale, la Sicilia e i suoi traditori.  Un dialogo che non dimenticheremo mai e che riportiamo nei suoi passaggi essenziali, anche se gli argomenti erano così tanti e così interessanti, che fare una cernita è stato davvero difficile.

Ma cominciamo dall’inizio. La “nuova guardia”, è rappresentata da Santo Trovato (nella foto accanto), “indipendentista da sempre senza saperlo”, come dichiara lui stesso. Appassionato di storia e tradizioni siciliane, traduceva in dialetto e scriveva per “Wikipedia siciliana”, quando aveva appena pubblicato, sempre in sicilano, “A storia du vespru”. Proprio allora incontrò il prof Salvatore Musumeci e il M.I.S. (Movimento per l’Indipendenza Siciliana) entrando così a far parte dello stesso Movimento. Portavoce e vice segretario del M.I.S. dal 2009, nelle scorse settimane, ha rassegnato le proprie dimissioni, creando insieme ad altri indipendentisti il S.I.M. (Siciliani In Movimento). Santo Trovato è stato promotore e ideatore del movimento di pensiero “La Sicilia e i siciliani per lo statuto”, che, iniziato come semplice movimento, ben presto è riuscito a riunire tante realtà politiche diverse e tutte miranti all’attuazione dello Statuto Siciliano. A lui si deve il merito di aver portato 1000 bandiere siciliane a Palermo…

La “vecchia guardia”, quella che affonda le sue radici nel vero Mis del 1943, è rappresentata, in questo dialogo cui abbiamo il piacere di assistere,  da Salvatore Emmanuele, considerato il “ribelle di Sicilia”. Segretario politico delal L.I.S. (Lega per l’Indipendenza della Sicilia) nata nel 1991 col preciso scopo di “richiamare e riunire sotto un unico simbolo tutti coloro i quali amano trattare questo argomento… ” si ispira ai principi puri dell’Indipendentismo e della Lega Giovanile separatista che, come lui
stesso afferma, fanno parte del suo DNA.

Contrario all’applicazione dello Statuto di Autonomia Speciale, che vedrebbe comunque una sorta di sottomissione al governo italiano, Emmanuele è un assertore convinto della necessità di ottenere per la Sicilia un’indipendenza che la renderebbe uno “Stato sovrano”, così come è sempre stata, prima che un certo Garibaldi si desse un gran da fare per “unirla” all’Italia. Indipendentista d.o.c., dunque, da anni impegnato, solo per fare un esempio noto alle cronache,  nella lotta per la riapertura del casinò di Taormina. Nasce e si nutre di “indipendentismo” in senso letterale in quanto, figlio di quel Peppino Emmanuele che insieme con Concetto Gallo, Andrea Finocchiaro Aprile, il Duca di Paternò Castello di Carcaci ed altri, hanno determinato, nel 1943, la nascita dell’indipendentismo siciliano, fondando il MIS.

Sono le 18.15 quando la conversazione ha inizio. Non si può non cominciare  da quei personaggi storici che Emanuele ha conosciuto di persona. Una testimonianza rara quanto preziosa:

Il passato/ Concetto Gallo, Antonio Canepa, Salvatore Giuliano, il ministro Scelba, la massoneria inglese e gli altri ….

Trovato: “So che hai conosciuto tanti grandi indipendentisti…Attilio Castrogiovanni, Finocchiaro Aprile, Concetto Gallo, il duca Guglielmo di Carcaci. Che mi dici di Concetto Gallo”?

 

Emmanuele: “Gallo era presidente della Siclea, una spa, della quale mio padre era consigliere delegato. Aveva un carattere  impulsivo, era sicuro di sè. Lui veniva in azienda e anzicchè fare il presidente andava nei padiglioni, fra gli operai e diceva la sua su tutto. Pensa, lui voleva insegnare al falegname come tagliare il legno… Era un avventuriero ma anche una persona generosa e tutta d’un pezzo. Quando accaddero i fatti di San Mauro e morì un carabiniere, lui si assunse la colpa…. Fu in galera, quando tutti gli indipendentisti furono arrestati compresi i fratelli Gullotta, Michele Papa e tutti gli altri.

Trovato: “In un intervista rilasciata nel 1974 all’Espresso, Gallo affermò che fu lui ad arruolare Salvatore Giuliano. Mentre altri giornali raccontarono una storia diversa. E’ vera questa cosa”?

Emmanuele: L’unico che si occupò di Salvatore Giuliano fu Gallo e solo dopo, Tasca. Giuliano venne diverse volte a Catania per incontrare Gallo e ogni volta si fermava in una bottega vicinissima alla sua casa”.

Trovato: “Quindi fu Gallo a volere Giuliano nelle file dell’EVIS…ma, come mai”?

Emmanuele: “Perchè tutti nella zona di Montelepre e di Palermo stravedevano per Giuliano. E Giuliano era entusiasta dell’indipendentismo. Poi Scelba, che era ministro dell’Interno ed era “fascista” come forma mentis e non democratico cristiano (tant’è vero che costitìi la “Celere” ed altro che manganellate….), aveva stabilito che Giuliano e il cugino Gaspare Pisciotta
fossero espatriati, ma Pisciotta, al processo di Viterbo, sbraitò che
doveva raccontare la verità e quindi invischiare anche Scelba e allora
fu dato ordine… che gli si offrisse un “caffè”!

Trovato: “Ma secondo te, il morto “riconosciuto” come Giuliano, era Giuliano davvero” ?

Emmanuele: “Secondo me, no! Non  era il corpo di Giuliano. E poi, gli avevano sparato davanti mentre il corpo era riverso sul petto”.

Trovato: “Ho letto anche che la nascita dell’Evis, non fu legittimata dal Mis ma che fu in iniziativa personale di Antonio Canepa”.

Emmanuele: “Canepa era di estrema sinistra rivoluzionario nato, era diventato scomodo allo stesso movimento e anche la sua fine fu voluta da qualcuno. Quindi niente Servizi Segreti implicati nella strage di Murazzu Ruttu.
Consideriamo che prima della morte di Canepa non c’era mai stato un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine…. vengono fuori solo dopo la sua morte”.

Trovato:” Prima della morte di Canepa, Gallo che ruolo aveva nell’ambito del Mis”?

Emmanuele: “Avevano ruoli differenti”.

Trovato: “Canepa aveva già una famiglia “italiana” quando conobbe la madre di Teresa, sai se la figlia siciliana conobbe mai il padre”?

Emmanuele: “Non lo so, probabilmente era piccolina quando il padre venne
ucciso a Murazzu ruttu”.

Trovato: “E il duca di Carcaci in tutta questa storia cosa c’entra”?

Emmanuele: “Gugliemo Paternò Castello di Carcaci, era mio padrino. Lui e il fratello erano “duca”entrambi ed abbracciarono questa causa… lui fu uno degli organizzatori del Mis insieme a quelli forse più noti come Gallo e Finocchiaro Aprile, ma c’erano anche altri ed erano tutti massoni. Si, erano tutti massoni, tranne Gallo”.

Trovato: “Massoneria inglese o siciliana”?

Emmanuele: “Inglese, ma a Catania erano davvero in tanti i massoni a quel tempo, tutti quelli che contavano davvero”.

Trovato: “Che interessi aveva la massoneria”?

Emmanuele: “Rapporti internazionali. Gli americani volevano fare della Sicilia un’altra stella americana. Troppo importante lasua posizione geografica nel mediterraneo, non ci scordiamo che esisteva la Russia che cercava anche lei di accaparrarsi un porto nel nostro mare e c’era grande scompiglio in tutta l’area del mediterraneo. Pensa che non ci fu un governo in quegli anni che non avesse il “beneplacito” dell’ambasciata americana.

Il presente/ Il popolo siciliano, la legge elettorale, l’eredità del governo Milazzo,  la giunta  Lombardo, le prospettive: 

Trovato: “”Questo vuol dire che se non ci sono “influssi esterni” noi non abbiamo speranza di ottenere l’indipendenza”?

Emmanuele: “No, oggi è diverso! La colpa ce l’ha il popolo siciliano perchè non si è mai ribellato, noi abbiamo tutto ma stiamo lasciando che tutto muoia. Si dovrebbe fare tabula rasa e ricominciare da capo. Oggi si è persa l’identità del popolo in quanto tale. Si parla tanto di “globalizzazione” e si dimentica che il mondo è fatto da tante piccole unità... Noi abbiamo tutto, ma siamo “mal gestiti” da persone che non si muovono dalla sedia. Non riusciamo nemmeno a difendere il nostro diritto ad essere una “minoranza”.

La legge elettorale che prevede lo sbarramento del 5% è una legge fascista e incostituzionale. Per superare quel 5% ci vogliono intorno a 150.000 voti… questo vuol dire che i piccoli partiti che rispecchiano le ideologie e le volontà di minoranze civili e politiche, non potranno mai essere rappresentate! Tutti questi politici che governano la Sicilia dalle stanze delle loro segreterie a Roma, che senso hanno? Il peggiore di tutti è stato l’ultimo a governare. L’unico galantuomo fu Silvio Milazzo…lui fu l’unico ad unire le destre e le sinistre e a governare come si doveva e quanto lo hanno fatto durare? Niente! Il Milazzismo fu un periodo nato per volontà di Scelba e Don Sturzo che volevano creare un nuovo indirizzo all’interno della DC (l’ Unione Siciliana Cristiana Sociale )e cominciarono ad aprire sedi ma in realtà, quando Scelba si rese conto che Milazzo non sottostava ai loro giochetti politici, lo abbandonò…e così lo hanno distrutto. Scomunicato, hanno fatto scoppiare lo scandalo dei 100 milioni, insomma lo hanno rovinato”.

Trovato: “E Lombardo? Perchè dici che non ha governato bene”?

Emmanuele: “Perchè cos’ha fatto il sig. Lombardo? Ha sgovernato! L’MPA è nato perchè Lombardo non è stato nominato ministroe, per dimostrare che i voti dell’UDC in Sicilia li gestiva lui e non Casini, ha creato l’ MPA… quindi ha usato l’autonomia a stretto uso e consumo proprio”.

Trovato: “Come possiamo venir fuori da questo gran casotto?

Emmanuele: “Cambiando il materiale umano,  e cominciando a cambiare anche l’utilizzo delle infrastrutture.Per esempio, le ferrovie:  creiamo un accordo con società private straniere e stacchiamoci da quelle italiane. Le autostrade: non dovrebbero essere pagati i pedaggi. Il Consorzio Autostrade è nato nel ’59, nel periodo del Milazzismo e doveva essere sfruttato solo per 20 anni per poi passare all’Anas… Questo non è mai avvenuto determinando un carrozzone politico ed una pessima gestione”.

Trovato: “E del ponte sullo Stretto, che ne pensi”?

Emmanuele: “Matri natura ni fici spattuti! Vedi, il fatto è che si devono cambiare troppe cose. Per esempio l’Ato Simeto,  un atto delinquenziale del
sig. Lombardo. La Serit uguale, un altro atto politico a danno dei contribuenti! Sono solo atti di delinquenza legalizzata… I consigli di quartiere, non dovrebbero esistere. Erano nati come centri di decentramento amministrativo e così, se prima non lavorava uno ora non lavorano in 10! Sono tutti soldi sprecati! E così per le Provincie, i consigli di quartiere. E le banche ? Ce ne hanno rubate tre! Banco di Sicilia, Banca del sud e Cassa di Risparmio che ce ne facciamo di tutte queste banche “italiane”??? Ci rendessero le nostre! Bisognerebbe sviluppare il turismo,  bisognerebbe riaprire i porti turistici, le terme, i due casinò per i quali da anni mi batto, uno a Sciacca ed uno presso le Terme di Acireale. Si dovrebbe costituire una compagnia aerea siciliana a capitali misti di regione e privati.. Le abbiamo avute le nostre compagnie ma sono riusciti a portarcele via e farle chiudere. Si dovrebbe fare un Assicurazione siciliana: perchè dobbiamo regalare tutti i nostri soldi a compagnie italiane e straniere??? E la benzina?? Perchè dobbiamo pagare la benzina a 2 euro quando la possiamo pagare a 80 centesimi? Perchè dobbiamo pagare le accise allo Stato italiano e dare la possibilità a compagnie petrolifere nazionali e straniere di sfruttare il nostro territorio e la nostra salute? Perchè dobbiamo pagare tasse comunali, provinciali,  regionali e pure statali? Perchè dobbiamo pagare i tremila miliardi di debito pubblico che sono serviti per ristrutturare l’Italia del nord”?

Trovato: “E allora??? che si deve fare”?

Emmanuele: “TABULA RASA si deve fare e ripartire da zero, aprendosi verso l’Africa, utilizzando i nostri terreni abbandonati, dandoli in comodato d’uso a
giovani disoccupati. Sviluppare l’agricoltura e la zootecnia… e fare tornare ad essere, la Sicilia, il granaio d’Italia e quella terra gioiosa e piena di vita che è sempre stata”.

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Daniela Giuffrida

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