Ergastolo e 18 mesi di isolamento. È questa la condanna che la corte d’assise di Catania ha comminato a Mamadou Kamara, imputato del duplice omicidio di Vincenzo Solano, 68 anni, e Mercedes Ibanez, 70 anni. Coniugi residenti a Palagonia che, nel 2015, vennero uccisi dopo un tentativo di rapina. L’accusato, all’epoca dei fatti residente nel Centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, inizialmente si era proclamato innocente.
Kamara quando venne arrestato indossava i pantaloni di Solano. La moglie di quest’ultimo, invece, venne recuperata a terra dopo essere stata gettata dal balcone della villetta in cui viveva con il marito. Dietro il duplice omicidio, in questi anni, si è innescata anche un caso politico. La figlia delle vittime aveva chiamato in causa le istituzioni e il leader della Lega Nord Matteo Salvini, oggi ministro dell’Interno, aveva rilanciato le accuse prendendo di mira Matteo Renzi e Angelino Alfano. Con la tragedia e i riflettori puntati sul Cara a Mineo era arrivato anche lo stesso Salvini. Accolto da numerosi simpatizzanti, molti dei quali di estrema destra.
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