Poco più di due mesi dopo la prima volta, Matteo Salvini torna in un’aula di giustizia della Sicilia nelle vesti di imputato. Il leader del Carroccio ed ex ministro degli Interni è atteso oggi nell’aula bunker del carcere di Bicocca per il secondo atto dell’udienza preliminare del processo Gregoretti. L’accusa è di sequestro di persona e omissioni di atti d’ufficio per i fatti verificatisi accaduti a luglio dell’anno scorso. Al largo di Augusta, la nave della guardia costiera sostò per cinque giorni con a bordo 135 migranti, impossibilitati a sbarcare per il divieto imposto da Salvini.
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Secondo l’allora capo del Viminale, però, quella decisione fu condivisa da tutto il governo – all’epoca guidato da Lega e M5s – a partire dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Salvini lo ha detto nel corso della prima udienza, a ottobre, ed è per questo che il gup ha deciso che a essere ascoltati debbano essere anche l’allora ministra della giustizia Elisabetta Trenta, l’ex ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli – entrambi attesi oggi – l’attuale ministra degli Interni Luciana Lamorgese, l’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio e lo stesso premier. Conte sarà ascoltato a Roma dal gup Nunzio Sarpietro.
Quella di domani sarà una nuova giornata calda anche sul fronte politico. Salvini, infatti, ha già annunciato una conferenza stampa a margine dell’udienza, che si terrà al Catania International Airport Hotel. Con molta probabilità sarà l’occasione, oltre che per difendersi, per lanciare strali nei confronti degli alleati di governo, accusati di avergli addossato l’intera responsabilità di scelte che, all’epoca dei fatti, avebbero rappresentato la volontà dell’intero esecutivo. Per Salvini oggi dovrebbe iniziare, a Palermo, anche l’udienza preliminare – ma non è escluso un rinvio – per i fatti legati allo sbarco ritardato della nave Open Arms. Anche in questo caso al vaglio del giudice ci sarà l’ipotesi di sequestro di persona, accusa da cui l’ex ministro si è sempre difeso ribadendo di avere agito sempre e solo a tutela dell’interesse del Paese.
Così come accaduto a ottobre lungo viale XX Settembre, a poche centinaia di metri dal palazzo di giustizia, anche per oggi è in programma un sit-in della rete anti-razzista catanese e di quanti ritengono che l’operato di Salvini sia stato caratterizzato da un abuso delle proprie funzioni, per cavalcare l’onda xenofoba e alle spese della salute dei migranti. Stavolta il sit-in dovrebbe spostarsi nelle vicinanze dell’aula bunker, anche se, considerato il diverso luogo dove si svolgerà l’udienza, resterà da capire quanto e quale sarà lo spazio concesso dalle forze dell’ordine ai manifestanti.
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