Grande Sud, il partito di Gianfranco Micciché, si sta sciogliendo come neve al sole. Il grande progetto meridionalista nato appena due anni fa, sembra già morto e sepolto. La grande emorragia è iniziata subito dopo la sconfitta delle scorse elezioni regionali vinte dal governatore Rosario Crocetta.
Miccichè, candidato alla presidenza della Regione Siciliana, sostenuto da Fini e Lombardo ha ottenuto un misero 15%. La lista, un po’ più del 6%: soltanto 5 deputati regionali sono stati eletti nel partito di Grande Sud. Ma, i 5 onorevoli hanno militato nel gruppo parlamentare allAssemblea Regionale, per brevissimo tempo: Michele Cimino, Riccardo Savona, Edy Tamajo, hanno deciso di uscire dal partito e si sono buttati tra le braccia del centrosinistra.
Tranne Cimino, che ha creato un proprio movimento politico dal nome Voce Siciliana , gli altri sono approdati nel Megafono di Crocetta, che sta accogliendo numerosi personaggi provenienti da qualsiasi area politica.
Ma non sono solo i deputati regionali ad avere detto addio a Grande Sud: lo stesso hanno fatto Titti Bufardeci e Toni Scilla (ve lo abbiamo raccontato qui) . E, ultimo in ordine cronologico, anche il delfino di Miccichè, Franco Mineo, con il figlio Andrea, consigliere comunale di Palermo. Con loro una ventina tra assessori provinciali, vicesindaci e consiglieri di vari paese. La motivazione ufficiale (e condivisa) dell’abbandono è stata la sua riconciliazione con il Pdl e Silvio Berlusconi per le prossime elezioni politiche.
Mai più con Berlusconi e Saverio Romano urlava Miccichè durante la campagna elettorale regionale”. Io avevo creduto molto in Silvio Berlusconi, ma ha venduto la nostra Isola. E così via.
Gianfranco per queste politiche non ha scelto nulla. Ha deciso tutto Alfano, Schifani e la Lega Nord che in questa coalizione ha un potere enorme ha detto nei giorni scorsi Mineo. E ancora: Ha deciso di non candidarmi perché sono indagato? Come mai in altre regioni del Sud in Italia ha candidato diversi indagati?.
Micciché, in effetti, ha benedetto anche la candidatura in Campania di Gerardo Soglia, condannato dal tribunale di Milano a 3 anni e 3 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta in relazione al crac della società Buon Viaggio di Salerno. E, secondo quanto scritto dal Fatto quotidiano, è in buona compagnia.
Dopo ventanni di militanza politica accanto a Miccichè ha sottolineato Mineo – lascio il partito certo e convinto che Grande Sud non ha più un progetto politico ne un voto in Sicilia per queste Politiche.
Il partito di Micciché nega l’evidenza: “Dove sta questa emorragia? Non la vediamo”. magari se ne accorgeranno alla conta dei voti…
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