Governo Monti, primo favore alla banche

Il segretario federale del Partito Tradizional Popolare, Nino Sala, ci ha inviato questa lettera. Si tratta di un documento indirizzato ai militanti, agli iscritti e ai simpatizzanti del suo movimento politico. Riteniamo sia  un contributo al dibattito in corso nel nostro Paese sul governo Monti, sui disastri provocati dal governo Berlusconi e sul futuro di Palermo in vista delle prossime elezioni comunali.

 

di Nino Sala

 

Cari amici, vi scrivo questa nota perché riteniamo che, dopo la nascita del governo Monti, sia indispensabile, chiarire la mia posizione rispetto a questa operazione spregiudicata di commissariamento della sovranità del popolo italiano.

Punto primo: questo governo è l’espressione dei poteri forti, delle banche, della finanza in concorso con potenze straniere che hanno determinato la caduta rovinosa della precendente compagine governativa. Ritengo però che le personalità presenti abbiano profili sia culturali che tecnici molto elevati ma, proprio per questo, giudicheremo tutti dagli atti concreti di governo. Comunque nutro poche speranze, viste le anticipazioni, come ad esempio quella sulla smaterializzazione della moneta, che verrebbe introdotta per ridurre l’evasione fiscale, rendendo impossibile i pagamenti con moneta reale e obbligandoci all’utilizzo esclusivo di quella elettronica.

Questo sistema sarebbe tutto a vantaggio delle banche, che incasserebbero utili enormi dal servizio reso dalla movimentazione dei capitali e, contestualmente, controllerebbero non solo tutti i flussi di denaro, ma anche le nostre preferenze negli acquisti, insomma un grande fratello che ci osserverebbe sempre. Ma tutto questo sarebbe una mannaia per le tante persone che non hanno un conto corrente su cui operare e che sarebbero costrette ad aprirne uno certamente non a costo zero.

Punto secondo: la legittimazione che il governo ha ricevuto dal Pdl e dalle altre forze politiche, tranne la coraggiosa Lega Nord, con le vuote parole sul potere di controllo del Parlamento che abbiamo udito ieri, è una messa in scena che nasconde il dramma che il popolo italiano vivrà nei prossimi tempi: l’espoliazione sistematica delle proprietà delle persone a vantaggio delle lobbies internazionaliste, l’erosione di massa del tessuto sociale, la persecuzione vessatoria da parte di uno Stato sempre più giacobino ed esattore indifferente ai problemi delle famiglie e delle persone che rischia di impedire qualsiasi forma di dissenso civile e non violento.

Ma, quel che è peggio, è l’avallo, anzi la compartecipazione di gran parte delle gerarchie ecclesiastiche alla nascita e al battesimo di quello che rischia di essere un Leviatano che oggi manifesta la faccia meno aggressiva possibile, quella di Monti. Ci ha stupiti, ma non troppo, come ci si sia affrettati a benedirlo e a rallegrarsi che il nostro popolo sia stato consegnato, senza nemmeno l’onore delle armi, ai suoi aguzzini: le banche e la finanza internazionale.

Terzo: ieri è finita la cosiddetta alternativa liberale del centro destra berlusconiano, che ha dimostrato il proprio fallimento, culturale e politico. Il progetto del centro destra era nato per liberare gli italiani dalla burocrazia e da uno Stato centralista; con il suo voto, il Pdl ha deliberatamente offerto su un piatto d’argento la testa degli italiani al potere accentratore delle possibili lobbies economiche mondialiste, che sembra che si si nascondano dietro l’aspetto “sobrio” di Monti.

Questa è la sconfitta di Berlusconi e del berlusconismo, frutto della incapacità e della inanità dimostrata in questi anni, di una intera classe pseudodirigente inventata, senza qualità e senza coraggio, che ha abbandonanto, semmai l’avesse avuto, il senso del fare politica e la ricerca del bene comune.

Notiamo, comunque, che alcuni, nonostante tutto, hanno deciso di rimanere alternativi e liberi a quello che si prospetta come sistema: Antonio Martino e Marcello De Angelis o come il tanto deriso e osteggiato Scilipoti, che non hanno voluto legittimare il governo nella fase della votazione per la fiducia. Se ci riflettiamo un momento, appena l11 per cento dei parlamentari ha avuto questo sussulto di dignità.

E’ un fatto che il 30 gennaio 2011 abbiamo fondato il Partito Tradizional Popolare per costruire un ancoraggio ai veri valori, visto che la nave Italia stava andando alla deriva, guardando ai contenuti della politica che vedevamo abbandonati dai partiti nazionali, Pdl compreso.

Il nostro viaggio, iniziato tanti anni fà, è continuato nel nome della Tradizione e del Popolo ed in tal senso abbiamo proseguito la marcia, incontrando nel frattempo tutti gli interlocutori che vedevano interessati alla nostre idee.

Con questo spirito il 16 giugno abbiamo lanciato a Palermo la “Costituente per il Sud” con la partecipazione del rappresentante di Forza del Sud l’assessore Pietro Vazzana, di Noi Sud l’onorevole Tony Rizzotto e di Io Sud rappresentato dalla senatrice Adriana Poli Bortone buttando le basi per un possibile progetto di convergenza meridionalista senza cedimenti né culturali, né di azione alla pratica di subalternità che il Sud ancora sconta dopo 150 di presunta unità.

Sempre nell’ambito di questa aggregazione, di cui abbiamo anche suggerito il nome “Grande Sud”, siamo intervenuti, ufficialmente invitati, alla convention di presentazione a Bari, il  14 luglio, nella quale l’intervento del presidente, Tommaso Romano, è stato il più applaudito e culturalmente più elevato, come hanno sottolineato quasi tutti, che ha indicato quale doveva essere il percorso e la direttrice di questo movimento politico che si proponeva di essere la casa madre dei meridionalisti.

Ma dopo questa fiamma di ammirazione per le nostre idee è calato inspiegabilmente il silenzio: gli interlocutori si sono come dileguati, forse per la radicale alternativa da noi proposta rispetto alle egemonie dominanti! E quel fronte a quattro si è prima ridotto a tre, Io Sud, Forza del Sud e Noi Sud e poi a due Io Sud e Forza del Sud divenendo…  il “Grande Sud”! Sino all’ultima intervista a Gianfranco Miccichè  pubblicata sulla “Stampa”  il 17 Novembre 2011 nella quale, testualmente, definiva “bellissimo” il governo di Mario Monti e dichiarando di fidarsi del ministro Barca sia per conoscenza personale (e su questo non si sarebbe niente da dire: se uno è bravo è bravo), sia perché è un “supercomunista”, citazione testuale. Bene, sentiamo il dovere, verso noi stessi e la nostra storia, di dire che se queste sono le posizioni politiche di un “Grande Sud”, le stigmatizziamo come sideralmente lontane dal nostro sentire, atteso anche il fatto che il governo non ha rappresentanti del Sud. Purtroppo, noi sian fatti così, coerenti e caparbi nella manifestazione delle idee per cui militiamo da sempre nella destra tadizionalista.

Intanto abbiamo risposto positivamente all’invito rivoltoci da Alleanza Monarchica della Toscana, nella persona del vice segretario regionale, Mauro Mazzoni, partecipando alla conferenza programmatica “La Tradizione nel Terzo Millennio” che si è tenuta a Lucca il 1° ottobre, insieme ai movimenti tradiziolisti, cattolici ed identitari, con la prospettiva di costituire un fronte di azione comune sul piano politico e culturale.

Positivo è stato l’incontro con il Presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini, che fin da subito ci ha voluto incontrare manifestandoci interesse per il nostro progetto e lavoro politico. Nel frattempo, ci ha reso partecipi della sua idea di fondare il Movimento per la Gente al cui battesimo sono stato presente e relatore. Un movimento di opinione che mi è apparso popolare e orizzontale, antistatalista e libertario in cui le persone esprimono i loro veri sentimenti di comunità. Del presidente Maurizio Zamparini conosciamo tutti il suo lato pubblico che non contrasta per niente con il tratto privato: il personaggio è autentico, sanguigno, vulcanico e senza fronzoli vanesii, animato da buoni propositi, che noi seguiamo con interesse ed animo aperto ma anche con spirito riflessivo.

Nel frattempo, come tutti sanno, Berlusconi il 12 novembre ha dato le dimissioni da capo del governo Italiano e noi, come partito, ci siamo schierati immediatamente per le elezioni subito, per dare di nuovo la voce al Popolo, risparmiandogli la penosa immagine di una politica fatta di collatelarismi poltronisti, tipici dei regimi plutocratici, in cui si ricerca solo l’utile personale e il compromesso ad ogni costo.

Alla Lega va riconosciuto il coraggio di dire no e di essersi schierata, unica forza politica, senza infingimenti per le elezioni anticipate. Un ulteriore segnale positivo viene dai movimenti spontanei degli studenti e le formazioni politiche antagoniste sia di destra (importante il contributo di autentica militanza tradizionalista del Principe Lillio Sforza Ruspoli e di Militia Christi) che di sinistra a cui va il merito storico di opporsi, come noi, contro quello che potrebbe essere un mostro dalle cento teste, dai mille occhi e dai diecimila orecchi, ma che io ritengo non essere imbattibile malgrado la nostra posizione decisamente minoritaria.

Nel contempo rilevo l’assoluto servilismo conformista di tutti i media che fanno a gara a lodare Monti ed i suoi ministri senza nemmeno aspettare che abbiano preso possesso dei rispettivi uffici. Inoltre mi chiedo, nonostante i tanti rettori dell’Università Cattolica, come mai ci sia, almeno da quello che si legge, una particolare avversione verso la proprietà privata e la stabilità della famiglia, nessun provvedimento in cantiere contro i privilegi dei grandi burocrati dello Stato e a favore dell’occupazione, nemmeno una parola sull’atteggiamento di Francia e Germania nei confronti dell’Italia. E delle vaghe idee sul merito, per quel che riguarda i docenti delle scuole che dovrebbero essere valutati non si capisce da chi, forse da qualche tecnocrate al soldo della finanza?

Ritengo che una sana politica protezionista sia da preferire a tutte le pratiche globaliste. Insomma ci sono tutte le premesse perché si realizzi il progetto culturale e politico di un governo espressione di un’Europa padroneggiata da Francia e Germania che realizzi nella sua essenza l’idea Fichtiana della superiorità tedesca sul vecchio Continente. Infatti, il modello di educazione di cui si fa portatore Fichte, che ancora resiste nel cuore dei tedeschi, consiste in un compito affidato a questo popolo, ritenuto dal filosofo l’unico, tra tutti gli europei, ad aver conservato intatte le sue caratteristiche nazionali originarie e naturali ritenendolo l’unico legittimo pretendente alla guida dell’Europa.

Unitamente a ciò viaggia di pari passo l’idea della Repubblica Universale, governata da pochi “illuminati” e sempre dello stesso autore l’affermazione secondo la quale “Il fine supremo ed ultimo della società è la completa unità e l’intimo consentimento di tutti i suoi membri” dalle Lezioni sulla missione del dotto, 1794. In Italia l’epigono di queste posizioni è l’osannato Giuseppe Mazzini con la sua Repubblica universale.

Ecco cari amici come penso di avere evidenziato il mistero del centralismo europeista! Comunque una delle note positive, in questi giorni, viene dal Regno Unito, e precisamente dal copresidente del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia al Parlamento Europeo, l’onorevole Nigel Farage leader del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito, che il 16 novembre scorso durante una seduta dell’assemblea di Bruxelles ha denunciato il fallimento dell’euro, il progetto di egemonia germanica, l’attacco alla sovranità della Gracia e dell’Italia, come vedete le nostre posizioni sono convergenti con le formazione politiche anche di oltre manica e di altre nazioni.

Nei momenti di crisi ci sono sempre segnali inattesi e positivi, pertanto occorre lavorare per una piattaforma popolare, legata profondamente alla tradizione cristiana, covergente con coloro che condividono questa impostazione. Apriamo a tutti, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, a cominciare dalle comunali di Palermo, senza illusioni e senza velletarismi, ma con quel realismo che contraddistingue al nostra libera testimonianza.

Cari amici questa è la mia posizione personale, condivisa intanto dal nostro presidente Tommaso Romano, e non attualmente dall’intero partito, e pertanto vi chiedo pareri anche tramite email per sviluppare un libero confronto.

Redazione

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