Zero su nove. I risultati delle ultime analisi di Goletta Verde, la nave di Legambiente che ha il compito di monitorare le acque marine, si sono rivelati impietosi per le spiagge di Palermo e provincia prese in considerazione. I rilievi sono stati effettuati tra il tre e il sei luglio, tutti nei pressi di canali di scolo o sbocchi a mare di fiumi per poter capire meglio la reale pericolosità inquinante degli sversamenti di acqua in mare. Tre i livelli di giudizio relativi ai tratti di mare interessati: entro i limiti, inquinato e fortemente inquinato. Delle spiagge prese in analisi, tuttavia, solo in due casi: quella in contrada San Cataldo, a Trappeto, nei pressi della foce del fiume Pinto e la spiaggia La Praiola, sul lungomare Peppino Impastato a Terrasini risultano “soltanto” inquinate.
Tutte fortemente inquinate le altre: quella di piano Stenditore a Porticello (Santa Flavia), quella nei pressi dello scarico delle acque bianche sulla Spiaggia Sarello a Bagheria, quella allo sbocco del canale sulla spiaggia nelle vicinanze di piazza Marina a Cefalù, alla foce del torrente Nocella tra Terrasini e Trappeto, alla foce dello scarico vicino corso Bernardo Mattarella a Villagrazia di Carini, alla foce del fiume Chiachea vicino allo sbocco del depuratore a Carini e infine quella nei pressi del canale di scolo all’incrocio tra via Messina Marine e via Armando Diaz, in piena costa Sud a Palermo. Tutte zone in cui non è raro trovare bagnanti, soprattutto nell’ultimo caso, col canale di scolo che taglia in due quella che avrebbe dovuto essere la nuova Mondello nei programmi del sindaco Leoluca Orlando e che, nonostante i proclami trionfalistici seguiti ai dati incoraggianti delle analisi degli scorsi anni, ancora necessita una vera bonifica.
Non la pensa così il vicesindaco di Palermo, assessore con delega anche alle Coste, Serio Marino, che liquida la notizia dei risultati in maniera molto laconica. «Per me gli unici dati che contano sono quelli dell’Arpa e della sanità – dice – Goletta Verde fa un’attività di comunicazione, di analisi che non corrispondono a quelle ufficiali». «Noi non ci sostituiamo a nessuno, né alle Asl né all’Arpa – replica il presidente regionale di Legambiente Gianfranco Zanna – Facciamo un test scientificamente supportato e attendibilissimo: in 32 anni di analisi di Goletta Verde non c’è stata mai una contestazione se non a parole. Il nostro non è un monitoraggio costante, certo, a noi serve per sottolineare un’emergenza e sollecitare l’intervento di chi deve fare. Purtroppo quello che emerge è che nulla è stato fatto e questi dati restituiscono un quadro negativo anche in zone in cui la gente si fa il bagno».
L’azione di Goletta Verde, tuttavia prosegue, anzi, si rilancia non limitandosi più alla sola segnalazione. «Abbiamo deciso dall’anno scorso di alzare l’asticella presentando un esposto ad alcune procure della Repubblica e alle prefetture per denunciare alcune situazioni limite – prosegue Zanna – Lo rifaremo ancora quest’anno, anche ribadendo le vecchie, perché ancora non è cambiato niente e aggiungendone di nuove, tra cui queste del Palermitano: Bagheria, Santa Flavia e il tratto che va da Carini a Terrasini, sotto il castello, attaccato al porto, dove da anni denunciamo lo scarico che c’è sulla banchina del porto, che butta i reflui del paese a mare di fronte a una spiaggia molto frequentata dagli abitanti del luogo».
Un discorso a parte, invece, richiede la situazione di Cefalù, dove lo scarico nei pressi di piazza Marina era stato oggetto anche delle attenzioni delle autorità che avevano sequestrato lo scorso anno l’impianto di sollevamento visto che per il malfunzionamento di alcune pompe. Una storia finita con la rimozione dei sigilli e gli interventi successivi. Rispetto alle altre zone, tuttavia, come confermato anche da Gianfranco Zanna, ci sono cartelli e divieti, anche se spesso le gente poco se ne cura. «A Piazza Marina c’è un’acqua pulitissima – dice il primo cittadino cefaludese Rosario Lapunzina – in ogni caso ci sono dei lavori in corso in quell’area, anche se non è balneabile. Faremo comunque degli autocontrolli a ulteriore conferma».
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