Finora di certo c’era che i cinque ipermercati siciliani del gruppo Auchan erano stati acquisiti da Conad, nell’ambito di una fusione nazionale che darà vita alla più grande catena di grande distribuzione in Italia. Ma agli incontri a Roma tra azienda e sindacati del futuro dei centri dell’isola non si è mai parlato. Eppure qualcosa si muove: dal 29 ottobre i cinque ipermercati – due a Palermo (centro commerciale Conca d’oro e Carini), uno rispettivamente a Misterbianco, Porte di Catania e Melilli – passeranno sotto una nuova denominazione sociale: non più Auchan, neanche Conad ma Margherita distribuzione spa. Le sigle sindacali lo hanno scoperto casualmente, grazie a una lettera inviata ai fornitori. E a pretendere chiarimenti sono adesso non solo unitariamente Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, ma soprattutto gli 800 lavoratori siciliani.
«Sappiamo solo che gli ipermercati sono stati aquistati dal gruppo Bdc (Conad al 51 per cento e l’imprenditore e finanziere Raffaele Mincione al 49, ndr), ma non sono state attuate le procedure per il passaggio di lavoratori – spiega Monja Caiolo, segretario generale Filcams Cgil – Margherita è un’insegna già presente nel mondo Conad, dedicata ai supermercati piccoli, noi qui invece parliamo di iper».
L’acquisto dei supermercati Auchan da parte di Conad ha previsto un primo step col passaggio di 109 negozi in tutta Italia. Ma se l’acquisizione è andata in porto, a mancare è l’intesa coi sindacati e si attende un tavolo piuttosto turbolento al ministero dello Sviluppo economico. La politica aziendale di Conad non contempla una gestione diretta dei supermercati, che invece vengono lasciati ai soci affiliati. «Chi saranno quelli che si occuperanno degli ipermercati siciliani? Di quali imprenditori locali parliamo? – chiede la segretaria Cgil – Il cambio di denominazione sociale ci fa intuire che potrebbe esserci un’accelerata in tal senso. Succede ora perché sono stati individuati gli affiliati che gestiranno questi punti vendita?».
Domande a cui a breve il nuovo colosso della grande distribuzione dovrebbe dare risposta, così come si attende chiarezza sul numero di lavoratori che verranno assorbiti e sugli eventuali esuberi. «È mortificante ricevere informazioni che coinvolgono il rapporto di lavoro dei circa 800 lavoratori siciliani – attaccano Cgil, Cisl e Uil – attraverso uno sterile e impersonale comunicato. È un atteggiamento intollerabile e offensivo. Se questo è il benvenuto che intendono dare ai lavoratori, siamo già pronti a scendere in campo per fare valere i diritti dei lavoratori e fare rispettare il diritto al confronto preventivo con le organizzazioni sindacali come previsto dal contratto nazionale applicato».
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