Gli infermieri domani si incateneranno in via Santa Maria La Grande, davanti alla sede della direzione strategica dell’Asp di Catania, per chiedere «una dignitosa erogazione di assistenza sanitaria verso il malato». Da due anni il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, denuncia le gravi condizioni assistenziali e di disagio per il personale in tutta l’azienda sanitaria della provincia di Catania. Dal buono pasto ai tanti mancati riconoscimenti: nel lungo elenco che compare nella nota divulgata agli organi di stampa si parla dei tempi necessari per il cambio di consegne, degli incarichi di coordinamento, delle indennità di terapia intensiva per gli infermieri che operano al Pronto soccorso.
«Riconoscimenti mai arrivati nonostante le promesse», è il tenore della nota. Circostanze che mettono a rischio non solo gli operatori sanitari ma soprattutto l’assistenza ai malati. «Di fatto, alcune situazioni potenzialmente pericolose se non immediatamente corrette, potrebbero portare un significativo aumento delle infezioni e della mortalità – prosegue la nota -, come nel caso del guasto reiterato dell’unico angiografo in dotazione alla Emodinamica dell’Ospedale Gravina di Caltagirone, fatto infausto, che è stato oggetto di interessamento da parte della Procura della Repubblica di Caltagirone per interruzione di pubblico servizio». Ad aggravare il quadro si aggiunge la carenza del personale infermieristico, medico e sociosanitario. «In queste condizioni – ha dichiarato il segretario territoriale Salvatore Vaccaro – non si può garantire l’assistenza dovuta. Di fatto, la mancata sicurezza delle cure espone i professionisti a responsabilità penali e civili – aggiunge – e i pazienti a situazioni in cui non è assicurata la piena adesione al piano assistenziale di cure».
Per questi motivi, la sigla sindacale ha dichiarato la prosecuzione dello stato di agitazione in concomitanza con una manifestazione di protesta domani dalle 9 alle 13 all’ingresso della sede della direzione strategica dell’Asp di Catania, per lamentare anche il mancato rispetto degli impegni assunti da parte del presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. «La nostra è una protesta contro l’atteggiamento francamente ostile da parte dell’azienda – si legge nella nota – per la mancata applicazione del contratto nazionale della sanità firmato a maggio 2018». A fare andare su tutte le furie sindacati e personale è la constatazione per la quale «non si tratta più di semplici disservizi occasionali, bensì una carenza risaputa che – sostiene il Nursind – è stata affrontata solamente con l’aumento esponenziale del carico di lavoro per gli infermieri già in grave carenza numerica e – conclude la nota – con la riduzione del 40 per cento del monte orario dello straordinario con una delibera incomprensibile ancorché oltremodo irresponsabile».
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