DI FATTO VIENE ABOLITO IL GRATUITO PRATROCINIO, PERCHE’ CON LA RIDUZIONE SECCA DEL 30 PER CENTO SARA’ DIFFICILE, PER GLI AVVOCATI, GUADAGNARCI ALMENO UN PO’. AUMENTI PER LE MARCHE DA BOLLE E PER I CONTRIBUTI UNIFICATI. SPROPOSITATI GLI AUMENTI NELL’AMMINISTRATIVO
D’ora in poi, in Italia, chi vorrà ottenere giustizia dovrà avere i soldi. Senza soldi diventerà costoso rivolgersi a un Tribunale penale, civile e amministrativo. Insomma: niente soldi, niente giustizia. Lo ha deciso il Governo Letta-Alfano-Bilderberg che ha inserito questo incredibile aggravio dei costi nella legge di stabilità. Con un Parlamento di ‘nominati’ che ha già approvato un provvedimento che trasforma la giustizia italiana in giustizia per la classe agiata.
Questo è il Governo Letta-Alfano-Bilderberg. Questo è il Governo della ‘Sinistra’ italiana che colpisce i poveri. Ben sapendo che magari in Parlamento qualcuno potrebbe non essere d’accordo con le sue scelte, il nostro Presidente del Consiglio si mette – come si dice nel linguaggio comune – ‘u ferru darrieri a porta’: che tradotto significa che chiede il voto di fiducia sulla legge di stabilità per evitare spiacevoli sorprese da parte di chi queste sue scelte magari non sarebbe disposto ad accettare. Fiducia che ha già ottenuto, almeno in un ramo del Parlamento.
La questione che qui vogliamo segnalare, quindi, è di grande rilevanza sociale perché esclude dalla possibilità di difendersi nei Tribunali chi non può permettersi grosse disponibilità economico-finanziarie. Questa assurda e barra legge di stabilità aumenta a dismisura i costi per adire la giustizia. Determinando, in sostanza, una giustizia di classe.
Quali sono queste misure? Intanto va detto che riguardano tutto il sistema della giustizia e dei suoi operatori: quindi aumento delle marche da bollo e dei contributi unificati. Poi la riduzione delle spese, da parte dello Stato, per il gratuito patrocinio. Con i pochi soldi previsti sarà difficile trovare qualcuno disposto a svolgere questo importante compito.
In particolare, le novità introdotte per l’esercizio del ‘gratuito patrocinio’ riguardano la riduzione del 30 per cento dei compensi ai difensori ammessi a questo particolare istituto di garanzia: avvocati, periti e consulenti tecnici, investigatori autorizzati, ausiliari,ecc.
Il Governo Letta-Alfano-Bilderberg ha pensato anche all’aumento del contributo obbligatorio per l’ammissione all’esame per l’abilitazione alla attività professionale e per l’iscrizione all’Albo degli avvocati abilitati all’esercizio forense presso la Corte di Cassazione, nonché per la partecipazione ai concorsi per notaio o per magistrato.
Dunque, ‘legnate’ per chi deve essere assistito nei Tribunali e non ha soldi, legnate per i giovani avvocati e ‘legnate’ per gli avvocati che si accingono a patrocinare in Cassazione.
Va da sé, dunque, che ognuno di questi balzelli concorrerà a far lievitare complessivamente i costi della giustizia e la renderà impraticabile ai più.
Ora, ognuna di questa misure può forse avere una ragione congrua, ma messe tutte assieme determinano il fenomeno che abbiamo accennato all’inizio: e cioè una giustizia di classe riservata solo a chi si può permettere di far fronte a tali costi.
Non trova giustificazione alcuna il sostanziale annullamento del gratuito patrocinio. Specie da parte di chi va sbandierando il suo garantismo, per la ragione di fondo che questo può solo essere considerato garantismo n salsa Bilderberg. E il presidente Enrico Letta di questa salsa condisce abbondantemente le sue pietanze.
Un’ultima notazione che riguarda più da vicino la giustizia amministrativa. Il tema fa riferimento al pagamento dei contributi unificati sugli atti oggetto di ricorso. La legge di stabilità obbliga il pagamento del contributo su tutti i singoli atti inerenti il ricorso da avanzare. Se si pensa che il contributo su ogni singolo atto è di 600 euro, pensate un po’ ad immaginare quanto viene a costare un ricorso avverso un atto amministrativo, che di solito è abbondantemente circostanziato da numerosi allegati!
Noi pensiamo a questo proposito che tale scelta non sia casuale. Pensiamo, invece, che essa sia mirata a ridurre il ricorso alle vie legali per snellire il peso delle giacenze accumulate nella giustizia civile e riservare questa, come abbiamo già rilevato, alle sole questioni che riguardano i grandi affari, con buona pace per i poveri cristi. Ecco realizzata la giustizia prodotta dalla cultura interclassista che è giusta per chi può, mentre per chi non può questa prospettiva la giustizia gli riserva un calcio in quel posto dove Altan è solito appendere il suo ombrello.
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