UN ESPONENTE STORICO DELLA SINISTRA SICILIANA METTE IN GUARDIA DAL ‘FESTIVAL DEL GATTOPARDISMO’ CHE E’ IN ATTO, IN SICILIA, IN OCCASIONE DELLE ORMAI IMMINENTI ELEZIONI EUROPEE
da Giuseppe Arnone
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Sono un renziano della primissima ora, per questo sono rimasto molto colpito dal Festival del gattopardismo che è in atto nella nostra Regione e che vedrà la finalissima festivaliera il prossimo 25 maggio.
Bellissima la puntata del Festival dei gattopardi tenutasi in un noto hotel di Agrigento sabato scorso, alla presenza del sig. Presidente CrociAttila, del suo gran ciambellano sen. Giuseppe Lumia, dellassessora al disastro della formazione professionale, Nelli Scilabra, del principale e più furbo tra i Cardinali di Papa Saro I, iI Cardinal Totò, dellassessore Borsellino (quella delle nomine / tela di Penelope) .
Faceva in effetti senso vedere in quelliniziativa, che serviva a presentare ai clientes agrigentini di Michele Cimino, la segretaria particolare Michela Stancheris, vedere il simpaticissimo Michele, prima fare il padrone di casa che presentava liniziativa con lo stesso garbo di Pippo Baudo, e poi Michele in prima fila affianco di Beppe Lumia intensamente impegnati a parlottare, come due fidanzati impegnati a redigere la lista degli invitati al matrimonio.
Proprio una bella festa, questa con in prima fila Cimino e Lumia, Cardinale e Crocetta, Scilabra e Stancheris tanti fotografi
Unici assenti, di cui si è sentita fortemente la mancanza, erano la politica, la democrazia, il sistema di valori. Era solo e soltanto una festa. Era pure presente, applaudita e celebrata, accanto alla Scilabra, Mariella Lo Bello, appena ripresa dal trauma della mancata conferma assessoriale.
Si è visto Angelo Capodicasa, che brevemente ha scambiato sagge parole dintesa con Lumia.
Non era presente, invece, il candidato locale del PD, ovvero il sindaco di Agrigento Marco Zambuto. Pare che Zambuto fosse impegnato a trovare il modo di farsi invitare a casa di Beppe Grillo. Casa Grillo è lultima delle dimore, della politica che conta, che è sfuggita ai passaggi di maglia, di campo e di partito di Marco Zammuto. Zambuto, tra laltro, è curioso di appurare con i suoi occhi se tra i due ricchissimi, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, il bagno più bello è quello del comico di Arcore o dellartista di Genova.
Già Zambuto prima era un abitué di casa Vasa Vasa Cuffaro, poi ha stretto accordi con Alfano che lha introdotto, di giorno, nelle stesse stanze ove di notte, si faceva il bunga bunga, ovvero a Palazzo Grazioli. Evidentemente insoddisfatto, Marco è ritornato sui suoi passi e dopo una breve frequentazione, lo scorso anno, con DAlia e Casini dellUDC (era persino Vice segretario regionale) il ragazzo è divenuto, grazie alla genialità e al fascino di Davide Faraone, il candidato della componente gattopardiana dei renziani di Sicilia.
Direbbe Totò (sì, quello di Totò e Peppino e la malafemmina): E poi dicono che la gente si butta a sinistra. Io che a sinistra ci sto da sempre, innanzi a tanto spettacolo, non posso che votare per un altro per il quale la coerenza e la serietà contano e sono un valore, Giovanni Fiandaca.
In tutte le liste che ci hanno proposto, tutte senza distinzione, Giovanni è la persona che può meglio rappresentare la Sicilia in Europa, anzi direi che è lunico siciliano in lista che ha autorevolezza, prestigio, cultura ed intelligenza per poter affrontare incisivamente tutte le tematiche di sua competenza.
Giovanni è un docente universitario, uno dei pochissimi di conclamato livello internazionale, che in queste settimane si è pure – lunico – caratterizzato per forti e sani contenuti politici. Mentre gli altri ovviamente parlano daltro: chissà cosa pensa Faraone delle attività comiche intraprese da Marco Zammuto con gli spot ove il Sindaco di Agrigento parla in dialetto lombardo, piemontese e veneto chissà chi lha consigliato che oggi la comicità di quei filmatini è il miglior modo per affermarsi politicamente addirittura a livello europeo.
Fiandaca, invece, ha avuto il coraggio di dire quello che molti elettori di Crocetta – oggi ovviamente pentiti – pensano : cioè che Confindustria del presidente Antonello Montante dovrebbe mantenersi a distanza dal governo siciliano, non dovrebbe esprimere belle assessoresse come la Linda Vancheri, e molto meno belli (ma molto clientelari ) presidenti dellIRSAP, come Alfonso Cicero, e membri di vari Enti regionali. Molti lo pensano e il coraggioso politico Fiandaca lo dice sui giornali.
Come solo Fiandaca ha avuto il coraggio di dire laltra grande verità sui fatti che contribuiscono a devastare la democrazia siciliana: la perfetta pratica dellesercizio del potere nel modo più bieco e tradizionale da parte di Crocetta, o meglio CrociAttila.
Come direbbe il principe di Salina, se potesse conoscere le azioni di Crocetta e Lumia, ci vuole un distillato perfetto della peggiore cultura di potere per realizzare ciò che si è posto in essere con una Giunta composta dal distinto signore antimafia di Firenze, dalla segretaria particolare Stancheris, dalla fascinosa miss Sicilia Nelli Scilabra, da miss Confindustria Vancheri, e dalla megafonina Mariarita Sgarlata, donna competente di storia medievale e di riserve naturali.
Questi signori, non avendo alcun titolo, né politico, né tecnico per essere componenti del governo siciliano, sono soltanto YES MAN o YES WOMAN messi lì per calare la testa a qualsiasi proposta e richiesta di Crocetta e Lumia, al prezzo di 20.000 euro al mese di indennità più altri ammennicoli vari ed auto blu.
Fiandaca pensa, come noi, che gli assessori siciliani dovrebbero essere persone di ben altra levatura, frutto di meccanismi di scelta molto trasparenti, fondati o sulle competenze o sul consenso, e non magari sulle amicizie, più o meno particolari (come le segretarie) e sulle doti estetiche, spese magari per prendere ogni tanto un caffè e possibilmente un cornetto con questi nuovi potenti.
Neanche Lombardo e Cuffaro avevano alimentato un tale contesto di squallido degrado e mangiuglia. Ma vogliamo paragonare un Prefetto come Giosuè Marino, un docente come Centorrino, un magistrato come Massimo Russo a Nelli Scilabra, allamico di Firenze (che non sembra ferratissimo in energia e acqua e dovrebbe gestirle e lo abbiamo assessore), a Mariella Lo Bello, alla segretaria particolare Stancheris? E che dire della sempre bella e immarcescibile Patrizia Monterosso (la Corte dei Conti vuole da lei milioni di euro, Crocetta e Lumia vogliono lei costi quel che costi)?
Giovanni Fiandaca ha il merito di aver iniziato con chiarezza e signorilità, in piena campagna elettorale, a mettere sul tappeto queste questioni fondamentali per la democrazia siciliana, parlando in modo chiaro, con la sua calata palermitana e non bergamasca
Infine unultima questione. Fiandaca, con un altro studioso siciliano di livello internazionale, di quelli che si fanno avanti senza sedere nelle anticamere delle segreterie politiche (oggi va di gran moda quella di Lumia di via Enrico Amari), ovvero il grande Salvatore Lupo, ha scritto il libro La mafia non ha vinto, la più interessante e veritiera ricostruzione dello scontro tra Cosa Nostra e Democrazia siciliana, ricostruzione che rende finalmente merito a chi contro la mafia si è battuto e oggi vede, tra gli altri, Riina e Provenzano in galera, DellUtri latitante (si spera per poco) Cuffaro dietro le sbarre.
Questo è Giovanni Fiandaca . Lo conosco da quasi 20 anni e lo ritengo una risorsa importantissima, in un mare di opportunismo, squallore, mediocrità. E per concludere, vorrei chiedere a Crocetta e a Lumia sulla base di cosa hanno operato la scelta ampiamente dibattuta sui giornali tra le tre grazie Scilabra, Lo Bello e Stancheris, scegliendo alla fine lautorevolissima segretaria particolare di Bergamo. Viene il sospetto che in effetti lopinione pubblica siciliana ha della Scilabra un’opinione inversamente proporzionale alla grandissima visibilità politica di cui ha goduto, e della Lo Bello direttamente proporzionale alla sua competenza assessoriale.
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