Giunta Pogliese, cresce l’attesa ma anche i veti I nodi D’Agostino e Udc e la rosa da Forza Italia

Quei due assessorati da offrire a chi, numeri alla mano, non se li sarebbe meritati, restano nodo del contendere. Così nelle ultime ore di trattative intorno alla futura giunta di Salvo Pogliese sarebbero cresciute le pressioni da partiti come Diventerà bellissima e Forza Italia per spingere il sindaco a fare marcia indietro sulla promessa che ha sempre ribadito di voler onorare: una poltrona per tutti, anche per liste che non hanno eletto consiglieri comunali come Udc e Catania in azione. Tutto sarà chiaro  domattina, quando Pogliese presenterà ufficialmente la squadra al completo.

Sul primo partito, sarebbe sempre Alessandro Porto, il nome indicato dallo scudocrociato, a far storcere il naso per la sua pregressa militanza da capogruppo al fianco dell’ex sindaco Enzo Bianco. Porto sarebbe comunque il potenziale assessore che rischia di meno: la copertura che l’Udc può garantire è solida, anche alla luce del ruolo cruciale nella maggioranza di Nello Musumeci alla Regione. 

Ancor più complicate le cose per l’emanazione etnea del movimento Sicilia futura, l’ex stampella centrista e renziana di Rosario Crocetta a Palermo. Il deputato Ars Nicola D’Agostino, dopo aver perso Acireale e combattuto una sfida impossibile alle Politiche sotto l’insegna del Pd, a Catania ha lasciato che i suoi, in maggioranza con Bianco per quasi tutta la consiliaturasi accordassero con il centrodestra. A spingere più di tutti in tale direzione era stato l’ex consigliere Carmelo Coppolino, nome da mesi in pole per un altro potenziale assessorato. Con Pogliese la sintonia sembra reggere, sarebbe invece il resto della coalizione a mal sopportare i dagostiniani. Le voci che vorrebbero così escluderli dalla giunta sarebbero allora numerose e autorevoli. E non farebbero buon gioco nemmeno le spaccature evidenti all’interno di Catania in azione. Già nei giorni scorsi l’ex consigliere Massimo Tempio aveva alzato la voce, e nel gruppo anche altri attori non gradirebbero dell’eventuale scelta di Coppolino. Il sindaco, però, pare volere evitare rotture fin troppo precoci, avendo ben presente che sul piatto della bilancia c’è anche il rapporto con l’amministratore delegato della Società aeroporto Catania Nico Torrisi, da dietro le quinte ma sempre attivo al fianco di D’Agostino.

Liberare una o più caselle, facendo a meno di chi, nel centrodestra, viene in fondo ancora considerato un ospite, servirebbe per altro verso ad accontentare, ad esempio, una Forza Italia sottorappresentata oppure Diventerà bellissima. Roberto Bonaccorsi, assessore prossimo alla nomina di vicesindaco, già in carica assieme a Ludovico Balsamo, Fabio Cantarella e Sergio Parisi, è figura tecnica, al netto del rapporto con il senatore Raffaele Stancanelli. Rivedere gli equilibri sacrificando chi non esprime consiglieri comunali, servirebbe anche ad alleggerire gli appetiti sulla presidenza dell’aula, da votare forse a fine luglio durante l’insediamento del nuovo consiglio. Il rieletto Andrea Barresi avrebbe i favori del pronostico, ma le quotazioni di Manfredi Zammataro (Db) sarebbero tornate in rialzo.

Le trattative diventano un arcano quando ci si sposta sul capitolo quote rosa. Nessun partito avrebbe indicato assessori donna – oltre a Porto e Coppolino, tra i favoriti c’è Giuseppe Lombardonipote dell’ex governatore Raffaele, per gli autonomisti – e sembra ormai certo che toccherà a Forza Italia risolvere il problema. Così l’ipotesi Graziana Scalia, prima dei non eletti azzurra, rimane sempre in gioco. Tale decisione farebbe slittare agli anni a venire gli ingressi in giunta dell’ex onorevole Pippo Arcidiaconodell’ipotesi Salvo Cocina, e di un assessore vicino a Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione. Gli alfaniani rientrati in FI, oltre all’idea sempre forte Massimo Pesce, avrebbero proposto a Pogliese anche altri nomi: l’ex candidato alle Regionali Giovanni La Magna e la fedelissima Sonia Grasso, già assessora designato da Stancanelli nel 2013. 

Francesco Vasta

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