Secondo rimpasto della giunta Orlando. Dopo settimane di indiscrezioni è ufficiale. Gli assessori al Verde Francesco Maria Raimondo e all’Ambiente Cesare Lapiana dicono addio. Il secondo lascia per motivi personali («non c’è una ragione precisa», ha spiegato), mentre l’ex direttore dell’Orto Botanico paga, al netto delle competenze riconosciute da tutti, l’assenza di una strategia politica complessiva nel suo settore. Questioni scottanti come la riapertura del parco Cassarà (pur se non di sua diretta competenza ma sulla quale si è sbilanciato più volte) o il rilancio della Favorita, che nelle promesse elettorali del 2012 doveva diventare «il nuovo Teatro Massimo», sono rimaste ferme al palo. Ma non sono mancati anche altri casi eclatanti come la gestione del canile o l’abbattimento degli alberi per i lavori dell’anello ferroviario.
Al loro posto subentrano Gianfranco Rizzo e Sergio Marino, già presidente della Rap, ma il cui mandato era in scadenza e che presto presenterà le dimissioni. Alla guida della municipalizzata si siederà l’architetto Roberto Dolce. Al fianco del sindaco Leoluca Orlando erano presenti in massa gli assessori confermati e i presidenti delle partecipate. A poco meno di un anno e mezzo dalla scadenza del suo quarto mandato, dunque, il sindaco vuole procedere a tappe forzate per lasciare una città linda in ogni quartiere. Orlando ha avvertito i suoi assessori e i dirigenti delle partecipate: «messo a posto il bilancio non ci sono più alibi», aveva tagliato corto durante la presentazione del piano straordinario per la circonvallazione. L’interventismo del Professore non si è fermato qui e pochi giorni dopo è arrivato l’annuncio di un altro piano ad hoc per la Favorita, che ai più era sembrato una tirata d’orecchie proprio per Raimondo, di recente coinvolto anche nella polemica sul taglio delle tamerici al Foro Italico.
I due ingressi tecnici in giunta hanno anche un sapore politico. In vista delle nuove elezioni Orlando intende procedere dritto per la sua strada: nessun compromesso con i partiti in cambio di una poltrona. «Io sono responsabile delle scelte che faccio – ha dichiarato alla fine -. Non ho nessun partito che mi dà indicazioni, se sbaglio sbaglio io ma ho il vantaggio che se sbaglio posso correggere». Marino riunirà sotto la sua guida le deleghe al Verde e all’Ambiente (fin qui separate), mentre Rizzo, docente universitario, si occuperà di Innovazione, Energia, Comunicazione, Sport e Fondi Europei.
«Esperienze come quella ai Danisinni o nella circonvallazione – ha detto Orlando – ci hanno fatto capire che serve un lavoro congiunto e che le partecipate rappresentano un’unica realtà. I due nuovi assessori avranno le deleghe alle partecipate che si occupano dei rispettivi temi. Rizzo si occuperà di Sispi e Amg Energia, Marino di Rap, Reset e Palermo Ambiente». Lapiana e Raimondo erano comunque presenti alla conferenza stampa, a testimonianza del fatto che hanno accettato e condiviso la decisione del Professore. Entrambi si sono messi a disposizione della giunta con compiti esterni e lo stesso Orlando ha aperto alla possibilità che continuino a «collaborare da cittadini, da esperti, da pensatori a supporto della nostra città, Raimondo per i giardini e Lapiana per lo sport».
Il canile, il Cassarà, la Favorita, la cura del verde. Sono questi i temi che hanno scavato il solco che ha portato all’estromissione dell’ex direttore dell’Orto Botanico, particolarmente autocritico con il proprio operato. «Ho percepito la mia insufficienza a stare dietro a una serie di problematiche che mi erano state attribuite – spiega Raimondo -. Non sul verde, sul quale ho una certa esperienza. In giunta mi è stata attribuita la rogna dei diritti degli animali che mi ha creato qualche disagio e mi ha distratto da altre cose. Quella separazione tra le deleghe al Verde e all’Ambiente, che io stesso avevo chiesto al sindaco, ha creato dei problemi – ha aggiunto – perché questi due aspetti dovevano essere integrati, come sperimentato negli ultimi mesi: verde significa anche ambiente». Anche il primo cittadino lo ha confermato indirettamente ai cronisti: adesso la patata bollente su questi temi passa a Marino. I primi obiettivi saranno la parziale riapertura del polmone verde chiuso da due anni e l’inaugurazione a maggio del roseto di viale Campania.
«Non so se sarò all’altezza ma ce la metterò tutta». Sono queste le prime parole di Rizzo nelle vesti di assessore. «Sicuramente c’è un terreno favorevole per poter lavorare – continua – Il tempo non è tanto ma si può fare molto, soprattutto con i fondi europei». Gli fa eco Marino: «Mi sento già parte della squadra. Ho passato due anni e mezzo difficili in Rap con molti tentativi di spallate ma ho sempre avuto al mio fianco il sostegno del sindaco. Quindi lo ringrazio».
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