Giunta: Musumeci mediatore, un politico alla Sanità Un nome potrebbe indicarlo Francantonio Genovese

Non sarà facile vincere al risiko degli assessori che comporranno la squadra di governo per il presidente della Regione Nello Musumeci. Il neo governatore sarà proclamato in Corte d’appello sabato mattina alle 9,30, per insediarsi subito dopo e prendere pieni poteri dopo aver ricevuto le deleghe dall’uscente Rosario Crocetta. I colloqui con i segretari dei partiti che hanno preso parte alla sua vittoria lo scorso 5 novembre per la composizione della sua giunta inizieranno dalla prossima settimana, ma arrivano già le prime gatte da pelare sulla geografia delle deleghe assessoriali che non sembrano, dai boatos, accontentare tutte le forze della maggioranza. 

La prima tra le forze politiche che Musumeci incontrerà la prossima settimana sarà Forza Italia. E proprio tra gli azzurri sembra non esserci ancora chiarezza sulla rosa di nomi che il commissario Gianfranco Miccichè, in questi giorni fuori dalla Sicilia, presenterà al neo presidente. I forzisti, secondo indiscrezioni, dovrebbero dare spazio in giunta a due messinesi: Bernadette Grasso, sindaca di Rocca di Caprileone, ex deputato regionale e fidatissima di Miccichè, e un altro nome che potrebbe essere indicato proprio da Francantonio Genovese, ras della formazione professionale condannato a undici anni in primo grado, forte del successo elettorale conseguito dal figlio Luigi, che ha ottenuto oltre 17 mila voti. 

Su Palermo si fanno i nomi di Giuseppe Milazzo, che però aspirerebbe anche a diventare capogruppo all’Ars, e Gaetano Armao, già al sicuro come vicepresidente, anche se è ancora da chiarire se Armao, a cui toccherebbe anche l’assessorato all’Economia, come già anticipato dallo stesso Musumeci, sia da considerare un nome in quota Forza Italia, visto che è stato proprio Miccichè a chiudere l’accordo con lui, convincendolo a non competere con Musumeci nella corsa alla presidenza. Pesa nella composizione della giunta la posizione dei Popolari e autonomisti di Saverio Romano e Raffaele Lombardo che rivendicano tre assessori: i nomi sono già noti Roberto Lagalla, Toto Cordaro e Mariella Ippolito, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Caltanissetta. Se la decisione di Musumeci avallerà le aspettative dei popolari, ad essere defraudata di una delega in giunta potrebbe essere la formazione azzurra che dovrebbe ottenere al momento quattro esponenti. 

Novità anche sul toto-nomi alla Sanità: sembra si possano escludere ormai quelli fatti fino ad oggi che volevano in pole position oltre ad Ippolito, Francesca Catalano, senologa e autrice di parte del programma sulla Sanità del presidente eletto. Sembra che all’assessorato sarà designato non un tecnico, come fino ad oggi ipotizzato, ma un politico espresso direttamente da Diventerà bellissima, il movimento di Musumeci. A negare il suo ruolo per un’eventuale delega alla Sanità anche Marco Falcone, dato però per certo da voci insistenti, nella squadra di governo. «Non ho idea di un mio ruolo nella squadra di governo – dice Falcone – ma di certo se il presidente Musumeci mi affidasse una delega quella alla Sanità non sarebbe di mio interesse». Il nome di Falcone, già esponente di An e da sempre vicino a Musumeci, si fa anche per le deleghe all’Agricoltura e alle Infrastrutture

La nuova giunta, nella road map della presidenza, dovrebbe insediarsi tra il 30 novembre e non oltre il 2 dicembre, anche per dare modo al nuovo governo di intervenire sui documenti finanziari, l’esercizio provvisorio e l’assestamento del bilancio, come già annunciato da Armao, da approvare in una corsa contro il tempo, entro il 31 dicembre.

Loredana Passarello

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