Giunta Bianco, scontento tra alleati e sfidanti Da Iannitti «nessun augurio di buon lavoro»

La giunta comunale è stata presentata ieri e in serata sono anche arrivate le designazioni e le deleghe per i nove assessori nominati dal sindaco Enzo Bianco. Squadra completa dunque, al Comune di Catania, già all’opera oggi, con una riunione congiunta con la giunta regionale di Rosario Crocetta.

Il già presidente dell’ordine degli Ingegneri di Catania, Luigi Bosco, si occuperà di infrastrutture e grandi opere, lavori pubblici, protezione civile e risparmio energetico; al veterano del Partito democratico in Consiglio comunale, Rosario D’Agata, è stato affidato l’impegnativo capitolo dell’ecosistema urbano, nonché la mobilità, la trasparenza e la legalità, la valorizzazione di Librino, nonché le deleghe all’ambiente, all’ecologia, ai parchi e verde pubblico, alla qualità della vita e del benessere, ai rifiuti urbani e speciali e ai servizi cimiteriali. All’avvocato cassazionista 49enne Angela Mazzola vanno le attività produttive e centro storico quindi le deleghe a commercio, industria, artigianato, e alla gestione dei tempi e degli orari della città; per la dottoressa specializzata in medicina del lavoro Valentina Scialfa è stato pensato l’incarico dell’assessorato a scuola, università e ricerca, pratiche interculturali e cittadinanza responsabile, diritti e opportunità. Le deleghe assegnatele, dunque, riguardano la manutenzione degli edifici scolastici, le pari opportunità, i diritti e le tematiche sulla pace, l’educazione, l’integrazione e il marketing del territorio. Fiorentino Trojano, psichiatra responsabile dell’unità operativa semplice Comunità terapeutiche riabilitative del dipartimento salute mentale di Acireale, invece, si occuperà di armonia sociale e welfare, azioni per la casa e la famiglia, la disabilità e i servizi sociali.

Tra gli assessori incaricati anche Marco Consoli, già presidente del Consiglio comunale durante l’appena conclusa amministrazione di Raffaele Stancanelli. Sarà responsabile del personale, oltre a decentramento, burocrazia veloce e trasparente, con deleghe per polizia municipale, circoscrizioni, informatizzazione e semplificazione amministrativa. Tra quanti fino a poche settimane stavano dalla parte dell’uscente Stancanelli c’è anche Salvo Di Salvo, ex autonomista e democristiano, fedelissimo di Lino Leanza, si è candidato ed è stato eletto nella sua lista civica Articolo quattro. Si occuperà di urbanistica e decoro urbano. Giuseppe Girlando torna tra i banchi del Consiglio dopo una parentesi nell’ultima sindacatura di Bianco; è il nuovo assessore a bilancio e finanze, aziende partecipate, patrimonio ed economato e città metropolitana. In fine quello di saperi e bellezza condivisa, distretto del sud-est Sicilia, Catania città euro-mediterranea e relazioni internazionali, con delega a cultura, contemporaneità e musei è l’assessorato di cui è stato incaricato Orazio Licandro, dei Comunisti italiani.

Le scelte di Enzo Bianco – dall’ufficializzazione delle liste prima, e quindi dei suoi alleati, alla scelta dei suoi componenti della giunta – sono state criticate a più voci, perché nomi e metodi scelti rappresentano una certa continuità con i governi precedenti, sia comunali che regionali. «Pur non rinnegando l’appoggio dato ad Enzo Bianco, risultato determinante, – afferma il presidente della prima commissione all’Ars, Marco Forzese, che ha ritirato la sua candidatura a primo cittadino di Catania proprio in favore di Bianco – non si può non notare la presenza massiccia in giunta di elementi dell’ala più ortodossa legata a Raffaele Lombardo». Considera dunque una pratica sleale quella di Bianco, «l’impegno dei Democratici riformisti per la Sicilia è stato leale nei confronti di Enzo Bianco, purtroppo sinora non si può dire essere stato ricambiato», dice, e promette vigilanza sull’operato della nuova squadra.

E molto duro, come è sempre stato nei confronti di Enzo Bianco, è Matteo Iannitti, già candidato sindaco di Catania Bene Comune. Il nuovo sindaco, infatti, è considerato quasi un tutt’uno in quanto rappresentante della vecchia politica con il precedente Stancanelli, tanto da essere soprannominato BiancanelliL’assegnazione delle poltrone viene quindi definita «squallida» e confermerebbe «il loro totale disinteresse nei confronti dello stato in cui versa la città», fanno sapere da Catania Bene Comune. Il perché lo hanno ribadito più volte ed è la motivazione che sta alla base del nuovo personaggio catanese Biancanelli: «La nuova giunta si dimostra, nella sua composizione, in piena continuità con le peggiori amministrazioni di centrodestra». Ne deducono che «ancora una volta l’amministrazione comunale sarà servilmente assoggettata ai comitati d’affari, agli speculatori, alle famiglie Ciancio e Virlinzi a cui Bianco e i suoi assessori devono la vittoria elettorale».

Pessimisti e del tutto sfavorevoli a tale composizione decidono quindi di non fare «nessun augurio di buon lavoro», ma piuttosto una promessa: «Catania Bene Comune sarà opposizione ferma e decisa ai tentativi di far pagare la crisi economica ai soggetti più deboli, alla speculazione edilizia sulla città e sul porto e alla privatizzazione dei beni comuni».

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