Giuliano Ferrara, la Sicilia e i silenzi di Berlusconi

Sulla rete impazzano le dichiarazioni di Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, sulla Sicilia e sui siciliani. Dichiarazioni rilasciate ieri sera nel corso di un programma televisivo andato in onda su La 7.

Mentre si parlava di Giulio Andreotti, il controverso leader della grande Dc morto due giorni fa, Ferrava ha detto che la “mafia è l’essenza della Sicilia”: una Sicilia che il direttore de Il Foglio ha definito “maledetta Isola”.

Le affermazioni, questo va da sé, si commentano da sole. Sulla rete, ovviamente, monta la protesta contro Ferrara da parte di tanti siciliani che, a ragione, ricordano al direttore de Il Foglio che i siciliani – la grandissima maggioranza dei siciliani – sono sempre stati contro la mafia.

Potremmo ricordare a Ferrara che, nella lotta contro la mafia, sono morti tanti magistrati siciliani (sulla rete, giustamente, tantissimi fanno i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: ma ce se sono altri), sono morti tanti uomini politici siciliani, sono morti tanti poliziotti e tanti carabinieri siciliani, tanti sacerdoti siciliani e tanti altri uomini e tante altre donne – siciliani e siciliane – che non si sono piegati e che non si sono piegate alla mafia.

Ma non è questo l’argomento che vogliamo trattare. Sempre su La 7, Ferrara, dialogando in modo piuttosto animato con Marco Travaglio, lo ha definito “portavoce delle Procure”. Per essere più precisi – questo il ragionamento di Ferrara – Travaglio sarebbe, in modo subdolo, il portavoce delle Procure. Mentre lo stesso Ferrara sarebbe, alla luce del sole, il portavoce di Berlusconi.

Ora, a parte che Marco Travaglio non è affatto il portavoce delle Procure, ma un collega bravissimo che fa solo il giornalista e cerca solo la verità, in un’Italia che, come ci ricorda Leonardo Sciascia, “è un Paese senza verità”, il punto, in questa storia, non riguarda Ferrara, ma il signor Silvio Berlusconi.

Noi non crediamo, a differenza di quanto lui stesso ha affermato parlando di se stesso, che Ferrara sia il portavoce di Berlusconi. Ma che sia molto vicino al Cavaliere, beh, questo è nelle cose.

Ebbene, alla luce delle affermazioni, non esattamente eleganti, di Ferrara sui siciliani e sulla Sicilia, stante lo stretto collegamento tra lo stesso Ferrare e Berlusconi – collegameto rimarcato dallo stesso direttore de Il Foglio – ci saremmo aspettati, da Berlusconi, una presa di distanza dalle dichiarazioni di Ferrara.

Un’ora dopo, due ore dopo, stamattina, Berlusconi – che è proprietario di tv e giornali – avrebbe dovuto far sapere ai siciliani e alla Sicilia che lui non la pensa come Ferrara, dal quale è stato tirato in ballo durante questa trasmissione.

Invece questa precisazione di Berlusconi non è arrivata. Se ne deduce che Berlusconi non ha sentito il bisogno di precisare cosa pensa dei siciliani e della Sicilia.

Le parole di Ferrara sui siciliani e la Sicilia e il silenzio di Berluconi debbono fare riflettere quei siciliani che votano per Berlusconi.

Vedete, cari elettori siciliani del Pdl, i leghisti spesso attaccano i meridionali e, in particolare, i siciliani. Ma, a parte certi personaggi di colore, lo fanno sempre su federalismo e tasse. Spesso con argomenti che possono non piacere, ma che sono veri.

Le parole di Ferrara sui siciliani e sulla Sicilia denotano un atteggiamento diverso. Sulla rete le definiscono razziste. Secondo noi sono qualcosa di più e di peggio del razzismo.

C’è, nelle parole di Ferrara, un senso di superiorità molto presunto, la manifestazione di una ‘lontananza’ (come se la mafia non avesse, da sempre, per esempio, ‘tasche’ anche Milano), e una buona dose di disprezzo ben peggiore di certi sentimenti leghisti.

Di certo senza volerlo, Ferrara ha dimostrato cosa Berlusconi ha sempre pensato dei siciliani e della Sicilia: un popolo da usare, ma non da stimare, da sfruttare, ma non da valorizzare. Insomma, l’unica cosa che Berlusconi vuole dalla Sicilia sono i voti e poi che stiano buoni, perché a definire che cosa sono veramente i siciliani e che cosa è veramente la Sicilia ci pensa Giuliano Ferrara.

Se ne ricordino i siciliani che lo hanno votato. Se ne ricordino quando torneranno alle urne. E se ne riordino anche i parlamentari nazionali e i parlamentari di Sala d’Ercole del Pdl: perché nelle parole di Ferrara, in questo ‘quadretto’, ci sono anche loro (forse addirittura n prima fila…).

 

Giulio Ambrosetti

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