In una giornata contrassegnata da grande confusione arriva la conferenza stampa di Claudio Fava e di Giovanna Marano (nella foto a destra, tratta da cookednews.wordpress.com). Sono le 17 e 40 di oggi, giovedì 27 settembre. A Palermo, in un edificio di via Ricasoli, a due passi da via Libertà, i due esponenti dalla Sinistra siciliana spigano le novità.
Fava – cosa che ha scritto su questo giornale Livio Ghersi – non crede all’interpretazione della legge esposta in modo confuso ed incerto dalla Ministra Anna Maria Cancellieri (che, in quanto facente parte del Governo Monti, non può che fare grande confusione). Tuttavia, fa un passo indietro per fare posto a Giovanna Marano, la battagliera sindacalista della Fiom Cgil siciliana: sarà lei la candidata alla presidenza della Regione, mentre lo stesso Fava – che non si ritira – sarà il candidato alla vice presidenza della Regione.
“Io faccio un passo indietro – ha detto stasera Fava – e il nostro progetto politico fa un passo avanti”.
Chi ha organizzato tutto questo ambaradan – ‘inbeccando’ la confusionaria Ministra Cancellieri, un po’ ‘sciarriata’ come diciamo noi in Sicilia, con le leggi – ha fatto un cattivo affare: perché Giovanna Marano di grinta ne ha da vendere. Insomma: la candidata alla guida della Sicilia in coppia con Fava è di Sinistra, ma così di Sinistra che più Sinistra non si può.
Fava si toglie anche un po’ di sassolini dalle scarpe. Chiede, in primo luogo, come ha fatto la Ministra degli Interni, Cancellieri, a conoscere tutta questa storia – con riferimento alla sua residenza in Sicilia – prima che gli elenchi fossero stati consegnati. Chi l’ha informata? Quali ‘manine’ hanno fornito le ‘carte’ su Fava che la signora Cancellieri e i suoi collaboratori hanno, peraltro, interpretato male?
Fava, intanto, annuncia due cose. (a sinistra, Claudio Fava e Giovanna Marano: foto tratta da corrieredelmezzogiorno.corriere.it)
La prima cosa: un ricorso contro una norma che giudica “palesemente incostituzionale”. E’ la legge regionale – che secondo alcuni osservatori potrebbe già essere stata “travolta” da una legge regionale successiva – che stabilisce che per candidarsi alla guida della Sicilia bisogna essere residenti in Sicilia. “Questa legge assurda esiste solo in Sicilia”, dice Fava.
La seconda cosa: che è, poi, quello che abbiamo accennato: per evitare qualunque ipotetico rischio, Fava farà il candidato vice presidente, mentre la candidata ufficiale sarà Giovanna Marano, per la qale sono già state raccolte le firme.
Un giornalista – non noi: perché poi dicono che ce l’abbiamo sempre con il Pd – un giornalista, dicevamo, cita Antonello Cracolici, il traballante capogruppo uscente del Pd all’Ars (traballante perché rischia di non essere rieletto per il troppo ‘amore’ che gli elettori provano per lui…), che avrebbe parlato di un “destino favorevole” a Rosario Crocetta e al Pd siciliano: insomma, la prova di quello che abbiamo scritto noi stamattina: e cioè che il Pd sperava tanto – e secondo noi ci spera ancora – in un ritiro di Fava, della Marano e, soprattutto, delle liste della Sinistra alle elezioni per il rinnovo dell’Ars.
Fava risponde al volo: “Cracolici – dice Fava – chiama destino quello che io definisco in ben altra maniera…”.
In questo, e lo dobbiamo dire perché è giusto dirlo, Fava ha dimostrato di essere ‘senza cuore’: un dirigente politico ‘incapace’ di comprendere il ‘dramma’ del Pd siciliano che si accinge a perdere le elezioni regionali dopo avere perso la faccia per essere stato, per ben quattro anni, alleato di un presidente della Regione inquisito per mafia.
Secondo noi, grazie alla Ministra di uno scalcagnato e tassaiuolo Governo nazionale, il Pd siciliano pensava – e forse pensa ancora – di fare fuori Fava e tutta la Sinistra dalla competizione elettorale del prossimo 28 ottobre e dire alle migliaia e migliaia e migliaia di elettori siciliani che non ne vogliono più sapere del Pd: ragazzi, Fava non c’è più e non ci sono più le liste di Sel, Rifondazione comunista, Verdi, Un’Altra storia di Rita Borsellino, ‘cartelli’ della sinistra e Italia dei Valori.
In compenso, ci siamo noi con gli eredi di Totò Cuffaro sopra la panca, i cari amici dell’Udc che voi non sopportate, ma che ormai fanno parte dell’unica sinistra che potete votare, visto che ci siamo solo noi. Poi, sotto la panca, abbiamo anche Raffaele Lombardo che ci sta dando una grande mano a completare le liste in quattro cinque province dove, senza i suoi candidati, saremmo un po’ nella …
Domanda delle domande: il “destino”, richiamato da Cracolici, si esaurirà con la candidatura di Giovanna Marano o ‘qualcuno’ continuerà a ‘cavillare’? Il Pd siciliano accetterà una sconfitta che è già scritta o s’inventerà qualche altra cosa?
Giovanna Marano, da parte sua, si è presentata con grande umiltà. Ha raccontato che era appena tornata da Roma. Che si stava recando all’ospedale Civico, naturalmente di Palermo, per curarsi l’asma. Al volo le è arrivata la proposta. E al volo ha detto sì con entusiasmo. Sarà in coppia con Fava al quale è legata da un ricordo di gioventù: il Liceo ‘Cutelli’ di Catania.
Giovanna Marano ha ricordato il suo impegno nella Fiom Cgil. Le battaglie sociali al petrolchimico di Gela e allo stabilimento Fiat di Termini Imerese.
“Nella mia vita di sindacalista impegnata in Sicilia – ha detto – ho capito che la Regione ha sperperato un sacco di risorse”.
Poi un considerazione che parte dalla sua storia di donna e di mamma, ma che può estendersi a tante famiglie siciliane. “Sono madre – ha affermato – di una ragazza che lavora in Africa. Una ragazza, mia figlia, che ha pensato al proprio futuro lontano dalla Sicilia, perché la Sicilia non offre lavoro. Ecco, se c’è un impegno che assumo fin da ora con tutti i siciliani è proprio quello di pensare ai giovani della nostra terra. Si può anche andare via dalla Sicilia: ma bisogna farlo per libera scelta, non perché costretti dalla mancanza di lavoro. Ed è sul lavoro per i giovani che, sin da ora, concentrerò i miei sforzi”.
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