Tre ragazzi sono stati arrestati e sono finiti in carcere perché ritenuti responsabili di avere aggredito e minacciato a più riprese un giovane senegalese «sullo sfondo di una subcultura fortemente discriminatoria», hanno spiegato dalla questura di Palermo. Gli arrestati sono Claudio Lucania (classe 1989); Roberto Ventimiglia (classe 1989) e Salvatore Riccardo Ventimiglia (classe 1992).
I tre, la sera dello scorso 2 luglio, si sarebbero resi responsabili di un pestaggio ai danni del giovane cittadino senegalese, regolarmente soggiornante in territorio nazionale e, «per altro, ben inserito nel contesto socio lavorativo cittadino», sottolineano dalla polizia. Nello specifico, il giovane sarebbe stato quasi investito da un’auto sportiva che procedeva a velocità sostenuto in via Beati Paoli, in pieno centro.
Le risentite ma garbate rimostranze rivolte dal pedone all’autista Claudio Lucania, avrebbero scatenato un flusso di violenza nei suoi confronti che sarebbe andato ben al di là di un contenzioso stradale e sarebbe stato costellato da inequivocabili epiteti a sfondo razziale. Dopo poco, sarebbe arrivato a bordo di uno scooter anche Roberto Ventimiglia, amico di Lucania. A quel punto i due avrebbero picchiato il giovane con calci, pugni e anche una catena – pronunciando frasi intimidatorie – e avrebbero anche tentato di nuovo di investirlo. A evitare conseguenze peggiori, è stato l’intervento di un residente della zona che, testimone della violenza, è sceso in strada per calmare gli animi e portare il giovane al sicuro in un luogo distante. Il giovane è poi stato accompagnato in ospedale dove i medici hanno refertato una prognosi di 25 giorni.
A distanza di qualche ora dall’accaduto, il giovane sarebbe stato poi raggiunto in una delle strade della movida cittadina da un nutrito gruppo (i cui componenti sono in via di identificazione). Tra questi anche Salvatore Riccardo Ventimiglia (nipote di Roberto Ventimiglia) che, brandendo una spranga, avrebbe minacciato la vittima di pesanti ritorsioni nel caso in cui avesse presentato una denuncia del violento pestaggio. Ventimiglia avrebbe poi cercato di condurre il giovane in un luogo appartato allo scopo di spiegargli «come funziona a Palermo».
Obiettivo che non è stato raggiunto perché il giovane ha raccontato tutto alla polizia. Claudio Lucania – il conducente dell’auto – e Roberto Ventimiglia – a bordo dello scooter e autore dei colpi di catena – risponderanno di lesioni personali e violenza privata aggravate dallo sfondo razziale; Salvatore Riccardo Ventimiglia – nipote di Roberto, autore delle minacce e delle violenze successive all’aggressione – dovrà rispondere di violenza privata aggravata dallo sfondo razziale.
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