Giorgia Meloni a Paternò risponde sugli impresentabili «Condannato in mia lista? Non è di Fratelli d’Italia»

Un sabato sera politico di livello nazionale a Paternò per la presenza della leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni, la quale, accompagnata dal paternese Ignazio La Russa, ha fatto un salto in città per sostenere la candidatura a governatore di Nello Musumeci, presente anche il candidato locale all’Ars Gaetano Galvagno

Meloni, arrivata a Paternò a bordo del treno della Ferrovia Circumetnea, ha avuto modo di assaggiare il calore della gente; infatti sono state diverse centinaia coloro che l’hanno accolta in Piazza Umberto dove ha incontrato dapprima i cittadini e successivamente il sindaco paternese Nino Naso, all’interno di Palazzo Alessi, sede dell’assise civica. 

Tema caldo quello degli impresentabili. Sul collegio etneo l’attenzione è caduta su Ernesto Calogero, candidato nella lista DiventeràBellissima, condannato in primo grado a quattro anni di carcere per falso, in una inchiesta di presunti diplomi falsi. Calogero ha replicato che la sua candidatura «è in linea sia con la normativa vigente sulla candidabilità con la legge Severino, sia con il codice etico sottoscritto dalla commissione antimafia». 

«Io non conosco la storia processuale di questa persona – spiega Meloni -. Però noi come Fratelli D’Italia abbiamo nel nostro statuto una norma che prevede la non candidabilità». Quindi ha evidenziato la libertà di cui godrebbero i siciliani quando si tratta di elezioni regionali, una libertà che «non avranno a livello nazionale; ossia il popolo siciliano ha l’opportunità non solo di scegliere il governatore o la lista, ma quello di scegliere il deputato regionale». 

Seconda Meloni gli unici che possono aiutare i partiti a fare una selezione sono i cittadini: «Noi abbiamo rinunciato a candidare alcune persone nelle nostre liste anche in questa campagna elettorale; si dice che avessero molti voti, ma che avevano un curriculum non proprio specchiato. Noi non li abbiamo candidati, ma se poi li candidano altri partiti e prendono voti, allora sono io che mi arrabbio come segretario di partito, perché per quest’ultimi è difficile fare una selezione se poi la gente continua a votare chi non ha un curriculum specchiato. L’unica cosa seria che noi possiamo fare è un appello ai cittadini a non votare le persone che non sono specchiate». 

Nel collegio di Messina è stato preso in esame il caso di Carmelo Pino, ex sindaco di Milazzo, condannato in primo grado a un anno e quattro mesi di carcere, pena sospesa, per abuso d’ufficio. Candidato nella lista composta da Noi con Salvini-Fratelli D’Italia-Alleanza per la Sicilia. «Carmelo Pino non è di Fratelli D’Italia, è stato segnalato da Alleanza per la Sicilia – ha proseguito Giorgia Meloni -, noi abbiamo una certa rigidità nella scelta dei nostri candidati. Mi aspetto dai cittadini siciliani, alla luce di questa polemica sui cosiddetti impresentabili e vista le scelte che abbiamo fatto, che i nostri candidati (Fratelli D’Italia) vengano tutti eletti». 

Infine Meloni fa un appello a tutte le parti: «Cerchiamo di fare una campagna elettorale, lo chiedo anche a voi della stampa, in cui si parla dei problemi dei cittadini; fino ad adesso non abbiamo affrontato un problema che riguarda i cittadini; siamo stati noi a parlare con gli agricoltori, i pescatori, con i dipendenti del mondo sanitario; a parlare di infrastrutture, vedi il caso della littorina, un caso di ritardo infrastrutturale. Abbiamo affrontato problemi concreti che alla stampa non interessa».

Salvatore Caruso

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