Giarre, Spina candidato sindaco del M5s Dal Pci a Grillo: «Noi unica discontinuità»

È stato conquistato dal modello di democrazia partecipativa predicato da Beppe Grillo dopo essere stato, da giovane, militante del partito più gerarchico della storia repubblicana italiana, il Pci. In mezzo, vent’anni di assenza dalla politica e di impegno all’interno della Ferrovia circumetnea, prima da operaio, poi all’interno dell’ufficio legale. Francesco Spina, 52 anni, sposato con due figli, è il candidato sindaco del Movimento cinque stelle di Giarre. Una campagna elettorale con sei concorrenti per la poltrona di primo cittadino e circa 400 candidati al consiglio comunale. Spina è stato scelto dopo una consultazione tra gli attivisti. Una bella responsabilità, considerato che nelle ultime elezioni nazionali il partito di Grillo nel Comune ionico ha ottenuto 4284 voti, secondo alla Camera dopo il Pdl. «Ma siamo consapevoli che sarà tutto diverso – sottolinea Spina – ripartiamo da zero, l’obiettivo è portare una nostra rappresentanza all’interno del consiglio comunale. Siamo gli unici che possiamo usare la parola discontinuità».

Francesco Spina, perché ha scelto di entrare nel Movimento cinque stelle?
Seguo da anni il movimento, già nel 2008 votai per Sonia Alfano, all’epoca nella lista Amici di Beppe Grillo. Mi sono iscritto nel 2012 e ho cominciato a fare l’attivista nel meetup di Giarre. I miei precedenti politici li conoscono tutti: sono stato nel Partito comunista, nei movimenti studenteschi e in quelli per l’emancipazione femminile. Caduto il muro di Berlino mi sono disilluso, era la fine di un’epoca e mi sono richiuso nel mio guscio. Ma non sono entrato certo nei cinque stelle per fare il comunista, altrimenti sarei andato a Rifondazione. Credo che il movimento vada incontra meglio degli altri alle esigenze di cambiamento di questa società.

Lei lavora nella Ferrovia Circumetnea, un ente pubblico che, come spesso accade, ha forti legami con la politica. Deve dire grazie a qualcuno per il ruolo apicale che ricopre adesso?
È vero, molte cariche nella Fce vengono decise dalla politica. Io da quindici anni faccio parte dell’ufficio legale, ma ho cominciato come semplice dipendente sui treni e in stazione. Ho contatti con tutti, perché seguo i vari contenziosi e collaboro alla gestione del personale, ma non posso permettermi di essere un politico; mi definisco un tecnico dell’amministrazione. E non ho da dire grazie a nessuno, sono una persona libera, il mio lavoro non è legato a nessun tipo di partigianeria.

Veniamo ai problemi di Giarre. Il Comune è in stato di pre-dissesto, nei prossimi anni tutte le tasse saranno portate al massimo. Dove si ritagliano le risorse per migliorare i servizi?
Il Comune di Giarre soffre della crisi economica nazionale, aggravata dall’approccio locale sbagliato. Per prima cosa è essenziale la certezza di spendere bene i soldi che incassi, quindi la massima trasparenza. Poi bisogna effettuare tutte le economie possibili nella macchina amministrativa. Un esempio: nell’ultimo bilancio ci sono 600mila euro di consulenze legali, un importo simile agli anni precedenti. Se servono milioni di euro nell’arco di un quinquennio per le cause legali, perché non creiamo un’avvocatura comunale?

Quanto si potrebbe risparmiare?
Si fanno due contratti a termine per un legale civile e un amministrativo, in totale 160mila euro l’anno, il resto è economia. Filoni di questo tipo ce ne sono tanti: serve riorganizzare il personale in maniera proficua, senza intenti persecutori.

Come risolvere il problema della cenere vulcanica?
La cenere non è più un imprevisto. Una soluzione potrebbe essere un consorzio dei Comuni colpiti, oppure Giarre si potrebbe dotare di macchinari propri e di volta in volta fare ricorso a manodopera temporanea presa dalle liste dell’ufficio di collocamento. È un’opzione che la legge prevede.

Qual è la soluzione migliore per la gestione dei rifiuti?
Gestione diretta del Comune, ma con due appalti distinti: uno per lo smaltimento e uno per la raccolta. I cittadini sono scottati, serve una forte campagna di sensibilizzazione per riaffermare la necessità della differenziata porta a porta e la costruzione di un’isola ecologica incentivante.

Ridarebbe l’appalto alla ditta Aimeri?
Non le posso rispondere adesso. Sicuramente non si può escludere una ditta a priori da un appalto pubblico. Bisogna però valutare se nel passato ci sono stati rapporti conflittuali con l’amministrazione; dovrebbe essere il bando stesso a stabilire delle clausole di accesso precise. Il codice dei lavori pubblici prevede, in presenza di un contenzioso, la non ammissione di quella ditta.

Cambierebbe il contratto con la Giarre Parcheggi per la gestione delle strisce blu?
Non conosco il contratto nel dettaglio. Da utente mi sembra iniquo per il cittadino e per i commercianti che lo subiscono. In linea di massima sono contrario ai project financing, strumento attraverso cui si realizza una spoliazione della cosa pubblica a vantaggio dei privati. Se esistessero le possibilità legali e se ci fosse uno squilibrio nel contemperare le esigenze pubbliche e private, non avrei timore di avviare una procedura di risoluzione contrattuale.

Quale sarebbe la soluzione ideale secondo lei?
Gestione diretta del servizio da parte del Comune, più spazi liberi e possibilità di una sosta breve gratuita.

Con quale personale affronterebbe la gestione diretta di questi servizi?
Se fosse possibile, con una riorganizzazione del personale di cui già dispone il Comune, altrimenti attraverso la costruzione di nuove società comunali.

In linea con i principi del suo movimento, si diminuirebbe lo stipendio se diventasse sindaco?
Io vivo di lavoro, non di rendita, né di pensioni. Non caricherei il Comune di oneri superiori a quanto adesso percepisco e il mio stipendio attuale è inferiore a quello da sindaco. Ma per ora preferisco non dire la cifra, se venissi eletto lo pubblicherei online. Mentre i consiglieri comunali, secondo i principi del Movimento cinque stelle, ridurrebbero sensibilmente le loro indennità.

A proposito delle spese pazze del Comune: bollette telefoniche di alcuni dipendenti da migliaia di euro e i costi esorbitanti per il trasferimento degli uffici comunali. Che provvedimenti prenderebbe?
Mi piace parlare con cognizione di causa e gli atti non sono ancora accessibili. Se quello che si dice è riscontrabile nei fatti, non corrisponde ai criteri di buona amministrazione. Sarà la magistratura ad accertare le responsabilità di chi ha commesso reati e di chi non ha controllato. Da parte mia avvierei un’indagine interna e le conseguenze sarebbero automatiche.

Tre cose da fare a costo zero.
Costruire un ufficio idoneo per intercettare fondi strutturali europei; una nuova gestione del problema della cenere, che apparentemente ha un costo, ma a lungo termine sarebbe un risparmio e l’istituzione di un tavolo comune sull’ospedale.

Alla luce del piano regionale sanitario, cosa si può ancora fare? Quali sono i reparti da difendere e potenziare?
La penalizzazione sembra definitiva, ma Giarre ha un rapporto tra posti letto e cittadinanza – considerando anche l’hinterland – sproporzionato. Interpelleremo i nostri portavoce all’Ars, in commissione sanità, per affrontare il problema. Io sono stato uno di quelli che ha manifestato e raccolto le firme, ma individuare adesso di chi è la colpa di questa situazione non ci fa bene, cercare i capri espiatori di dieci anni fa non ha senso.

Come pensa di rivitalizzare il centro storico?
Si potrebbe agevolare l’apertura di nuovi esercizi commerciali e ricreativi e realizzare, alla chiusura dei negozi, isole pedonali per incentivare la presenza di giovani e famiglie. Perché un ragazzo di Linguaglossa la sera va a Catania e non si ferma a Giarre? Si deve attivare un circolo commerciale virtuoso: affitti agevolati, riduzione dell’Imu per le nuove attività di consumo e di ristorazione. Mi piacerebbe legare la zona del Carmine con quella di piazza Duomo con percorsi alimentari e ricreativi: pub, pizzerie, una discoteca se ci sono le condizioni.

Cosa fare delle incompiute di Giarre? È d’accordo con la realizzazione di un parco archeologico, progetto portato avanti dalla fondazione Incompiuto siciliano?
Non è bello esporre delle opere incompiute. Facciamo il tour per dimostrare quanto siamo incapaci? La memoria si può conservare diversamente.

Quanto spenderete per questa campagna elettorale?
Pochissimo, perché non abbiamo finanziamenti di nessun tipo. Punteremo sulle nostre modeste risorse e sulla solidarietà. Faremo solo qualche fac-simile.

Cosa farete in un eventuale ballottaggio che non vi vede coinvolti?
Siamo l’unica forza di discontinuità a Giarre, non potremmo mai dare indicazioni di voto. Come fanno le altre liste a parlare di discontinuità, se hanno al loro interno amministratori con responsabilità nella passata gestione? La gente non ci deve votare perché conosce le nostre famiglie, ma perché capisce il nostro messaggio.

Salvo Catalano

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