Giarre, marcia indietro su gestione dei rifiuti La differenziata ripartirà in piena estate

A Giarre la nuova amministrazione, guidata dal sindaco Roberto Bonaccorsi, alza bandiera bianca sulla gestione diretta del servizio rifiuti che resterà in mano all’Ato Joniambiente fino al 30 settembre. La decisione è stata annunciata il 12 luglio. Ma l’opposizione in consiglio comunale non ci sta e chiede chiarimenti al primo cittadino che, nei giorni scorsi, aveva dato per certo l’abbandono dell’Ato. «Non si possono fare annunci che poi non si realizzano – attacca Tania Spitaleri, del Partito Democratico – E soprattutto non si può motivare questo passo indietro con uno stringato comunicato. Anche perché l’assessore regionale Nicolò Marino, proprio in questi giorni, ha ribadito la possibilità per i Comuni di tornare alla gestione diretta del servizio».

Perché a Giarre non è stato possibile? E’ questa la domanda che pone la nuova opposizione, in un consiglio comunale che, però, è ancora quello uscente. Il nuovo organo, venuto fuori dalle elezioni amministrative di giugno, non si è insediato, perché la commissione mandamentale prefettizia non ha concluso le operazioni di verifica post voto. Tuttavia le facce dei consiglieri del vecchio consiglio comunale sono in larga parte uguali a quelle del consiglio che verrà. Sono stati infatti 16 su 20 i consiglieri uscenti riconfermati. Solo 4 le new entry. Con un rimescolamento di posizioni: alcuni di quelli che prima appoggiavano la maggioranza dell’ex sindaco Teresa Sodano, adesso si ritrovano all’opposizione e vicecersa.

In questa situazione di limbo ieri mattina, con soltanto nove consiglieri presenti, si è discusso degli sviluppi della vicenda rifiuti. «La nuova amministrazione inizia male – sottolinea Spitaleri – bisognerebbe spiegare alla città il perché di questa scelta. Se c’è stato qualche errore amministrativo o se la decisione di affidarsi nuovamente all’Ato, un ente che è in liquidazione e che non esisterà più dal 30 settembre, risponde ad altre logiche».

Nonostante i duri scontri dei mesi precedenti, in realtà, l’Ato Joniambiente continuerà a gestire il servizio dei rifiuti in 12 dei 14 Comuni soci. Nel dettaglio, sette sin da subito hanno detto di volersi affidare ancora alla società d’ambito, altri cinque – tra cui Giarre – hanno fatto questa scelta in un secondo momento. Solo due, Milo e Maniace, dovrebbero tornare alla gestione diretta. La nuova amministrazione del Comune ionico ha annunciato il passo indietro dopo il no della Regione all’autorizzazione per il conferimento in discarica. «Inoltre – si legge nel comunicato – la Joniambiente non riteneva più possibile l’esercizio in proprio del servizio da parte dei Comuni soci, tramite ordinanza sindacale ex art. 191 del D.Lgs.152/2006». L’ordinanza in questione dal 2006 dà la possibilità ai sindaci di sostituirsi agli Ato in situazioni di emergenza, ma solo per periodi di tempo limitati. «La nostra posizione – precisano Giulio Nido, di Joniambiente – non è cambiata in queste settimane: abbiamo detto che i Comuni erano liberi di scegliere cosa fare. Qualcuno ha riflettuto e ha fatto marcia indietro, anche perché gli adempimenti da seguire non sono semplicissimi».

Cosa succederà adesso? Il Comune di Giarre ha affidato per dieci giorni il servizio ad una nuova ditta. I lavoratori dell’Aimeri, l’impresa milanese che era affidataria del contratto nei 14 comuni dell’Ato Ct1, operanti nel centro ionico, sono stati contrattualizzati soltanto per questo breve periodo. Nel frattempo l’Ato sta preparando una nuova gara d’appalto, come già fatto con successo nei Comuni che da subito hanno demandato il servizio. Non più, però, un’unica gara per tutti i 14 comuni, ma una per ogni cittadina. «Dopo i primi dieci giorni di pulizia eccezionale – spiega Nido – ricominceremo anche a Giarre con la raccolta differenziata con gli stessi orari e le stesse modalità con cui è stata lanciata». Una nuova partenza in piena estate dunque, come già successo, con esiti fallimentari, esattamente un anno fa.

Salvo Catalano

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