Giarre, la migrazione dei consiglieri verso Articolo 4  Situazione di stallo e il sindaco pensa alle dimissioni

Due anni fa, alle ultime elezioni comunali giarresi, il partito Articolo 4 era appena nato. Il simbolo tra il lungo elenco delle liste che si contendevano il voto dei cittadini del centro ionico nemmeno c’era. Oggi, dopo una florida campagna di adesioni in consiglio comunale sia tra le fila della maggioranza che in quelle dell’opposizione, conta ben 6 unità. Più altri due consiglieri, appartenenti al gruppo Proposta Popolare, ma federati con Articolo 4. In totale fanno otto. Non hanno chiarito ancora da che parte stanno ma dalle loro richieste e dalle loro scelte dipende il futuro dell’amministrazione di Giarre. Senza il loro sostegno il sindaco Roberto Bonaccorsi (eletto con una coalizione di centrodestra) perderebbe la maggioranza. D’altra parte, il primo cittadino non intende snaturare la sua squadra e cedere a un rimpasto di giunta, che sembrerebbe essere una delle principali richieste del nuovo nutrito drappello. Bonaccorsi ha quindi annunciato che sta prendendo in considerazione l’ipotesi di dimettersi per tornare già a maggio alle urne. Con lui nuovamente candidato. Sulla fattibilità di questa ipotesi si aspetta a breve una risposta dalla Regione. Ma quella del sindaco non sarebbe solo una provocazione. Intanto la situazione politica è in stallo.

Fino a qualche giorno il partito Articolo 4 in consiglio comunale era rappresentato da due soli esponenti, il capogruppo Raffaele Musumeci (eletto con la lista Vitale per Giarre), e Carmelo Strazzeri (ex RilanGiarre). Ai due negli ultimi giorni se ne sono aggiunti altri quattro: Vincenzo Mangano (eletto con RilanGiarre), Gabriele Di Grazia (ex Vitale per Giarre), Salvo Zappalà (ex Per un’altra Giarre) e Gianni Gulisano (ex Movimento civico per Giarre). Equamente distribuiti tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Oggi tutti si dichiarano vicini al deputato regionale Luca Sammartino. Mentre con Articolo 4 si sono federati Orazio Scuderi (ex Pdl) e Vittorio Valenti (ex Tutti per Giarre), adesso in Proposta Popolare, che si sono dichiarati vicini all’onorevole Valeria Sudano

Ha così preso forma un vero e proprio ribaltone: il nuovo e grosso gruppo consiliare conta 8 membri sui 20 che costituiscono l’intera assemblea. Il sindaco Bonaccorsi rimanda al mittente qualsiasi accusa rivoltagli dagli esponenti di Articolo 4, autori di un documento che accusa il primo cittadino di inadeguatezza politico amministrativa, chiusura al dialogo e una gestione distante dalle reali esigenze della città. «Non mi rispecchio assolutamente nelle accuse rivoltemi – spiega li primo cittadino – Ho sempre operato nel totale rispetto delle parti politiche. Mi prenderò un paio di giorni per riflettere e decidere con calma sul da farsi, ma di certo non valuterò alcuna possibilità che vada contro il rispetto degli elettori. I cittadini in sede elettorale si sono espressi chiaramente, quindi andremo avanti con la linea che abbiamo sempre intrapreso». Dello stesso avviso anche il senatore del Nuovo centro destra, Pippo Pagano, giarrese e main sponsor dell’attuale amministrazione. «Il sindaco Bonaccorsi ha fino ad ora svolto un lavoro ottimo e il mio giudizio non può che essere positivo, visti i risultati conseguiti. È giusto che il sindaco vada avanti per la sua strada in maniera coerente al suo programma e soprattutto nel totale rispetto della volontà dei cittadini». 

D’altronde Articolo 4 non chiarisce le proprie intenzioni, pur prendendo le distanze dall’operato dell’amministrazione. «Siamo stati vittima di una strumentalizzazione – spiega Gabriele Di Grazia – visto che la nostra azione non è assolutamente legata alla richiesta di poltrone. L’unico interesse è quello di promuovere una politica capace di venire incontro alle reali esigenze dei cittadini». 

Come si comporteranno gli altri gruppi consiliari? Francesco Cardillo, di Forza Italia, sottolinea che «la città non può permettersi un consiglio bloccato che non è capace di deliberare». Mentre gli unici consiglieri ufficialmente all’opposizione al momento rimangono in quattro: le due del movimento Città Viva, Patrizia Lionti e Patrizia Caltabiano; Tania Spitaleri del Pd e Giannunzio Musumeci. «Solo in corso d’opera – spiega Spitaleri – capiremo come si porrà Articolo 4 nei confronti del consiglio. Noi continueremo e fare opposizione, come abbiamo sempre coerentemente fatto». 

C’è chi guarda proprio al movimento Città Viva come possibile sostegno all’amministrazione Bonaccorsi. «Con due consiglieri non saremmo comunque determinanti per un’eventuale maggioranza, ma soprattutto serve una netta discontinuità – afferma il leader Angelo D’Anna – la situazione che si è venuta a creare dimostra che si deve stare insieme sui programmi condivisi, non accumulando candidati. Noi abbiamo chiesto al sindaco più attenzione per le mozioni del consiglio e più ascolto del territorio. Rimaniamo all’opposizione, responsabile e non confusa». Sugli scenari possibili D’Anna spiega che «siamo aperti al dialogo e pronti a prendere posizione, ma serve rompere con questa fase politica. Invece – conclude – temo che si troverà una quadra fatta da accordi di segreteria, perché molti dei soggetti in campo rispondono a vertici esterni a Giarre. Sarà una soluzione non risolutiva, per prendere tempo e andare avanti ancora un po’, ma distante da una vera svolta per i giarresi».

Salvo Catalano

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