Giarre, esplosione vicino ai comitati elettorali Per i carabinieri è una «minerva per bambini»

«Non è esplosa nessuna bomba carta né tantomeno un petardo: si è trattato di una minerva molto simile a quelle con cui giocano i bambini». È chiaro il capitano dei carabinieri di Giarre Giacomo Claudio Moschella nel definire l’episodio che questa notte ha interessato il Comune dell’hinterland catanese: lo scoppio di una bomba giocattolo. La vicenda aveva messo in allarme alcune testate giornalistiche cittadine e anche una fetta dei politici giarresi perché il fatto si è verificato in via Callipoli, il corso del centro storico dove si concentrano i quartieri generali di tre candidati sindaco: Angelo D’Anna, Salvo Vitale e Tania Spitaleri. E proprio «a cento metri dal comitato elettorale di Vitale e ad altrettanta distanza da quello di Spitaleri siamo intervenuti per i rilievi del caso», spiega Moschella. Non si è registrato nessun danno alle automobili parcheggiate, né agli edifici e nemmeno alle persone che erano presenti. «Niente allarmismi», è la valutazione definitiva delle forze dell’ordine.

Al momento dello scoppio Tania Spitaleri si trovava all’interno della sede elettorale per una riunione con alcuni possibili sostenitori della sua lista. «Abbiamo sentito il botto, subito dopo sono arrivati i carabinieri», spiega l’ex consigliera comunale. «Non riesco a immaginare ad altro che a una bravata di qualche ragazzino», continua l’esponente politico del Pd, sostenuta da Giuseppe Berretta, insieme al Megafono e agli ex Articolo 4 Luca Sammartino e Valeria Sudano. I due deputati all’Ars del partito fondato da Lino Leanza erano presenti al comitato elettorale di Tania Spitaleri proprio ieri sera, quando si è verificato l’episodio oggi al centro delle cronache giarresi. «A ogni modo io sono abituata a stare tranquilla, stiamo lavorando al nostro progetto ed entro domani presenteremo la lista», conclude. 

«L’episodio rimane in ogni caso deprecabile, da condannare», sottolinea a MeridioNews l’altro candidato Salvo Vitale. Durante lo scoppio della minerva lui e i suoi sostenitori erano impegnati in una riunione ma non all’interno del comitato elettorale di via Callipoli. «Mi hanno avvertito telefonicamente, spero si tratti di una ragazzata anche perché – dichiara – finora il clima è sereno, al di là dell’agone politico». Anche Vitale è impegnato nella compilazione delle liste, «un’incombenza di ordinaria amministrazione, poco prima di iniziare ad andare tra la gente a cercare i voti», chiude Vitale. I militari dell’Arma di Giarre hanno concluso le indagini, per loro è «solo una ragazzata». 

Cassandra Di Giacomo

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