Giarre, atto vandalico contro il presepe del rifugiato Don Cannavò: «Gesto di chi ha paura degli stranieri»

Dopo lo zucco della notte di Natale acceso in piazza Duomo un giorno prima rispetto a quanto previsto dalla tradizione, a Giarre un nuovo atto vandalico ha avuto come oggetto il presepe del rifugiato, allestito nella piazza del Carmine dall’ufficio diocesano per le migrazioni di cui è responsabile don Lucio Cannavò. Giuseppe, Maria e Gesù a bordo di una barca insieme ad altre figure in legno senza volto con le mani alzate. «L’intento è quello rendere attuale il messaggio del Vangelo – dice a MeridioNews Cannavò – perché quello di Natale è il tempo in cui Dio stesso si mette in movimento e si fa migrante». 

Per deturpare l’opera della moderna natività sono stati appiccicati sui personaggio dei fogli bianchi con le stampe nere dei simboli dell’euro, del dollaro e del logo della Caritas. «È un gesto che ci dispiace molto – commenta il responsabile dell’ufficio diocesano per le migrazioni – Sembra fatto con superficialità e motivato da qualche forma di contestazione anche se non credo abbia nulla a che fare con l’aspetto politico».

Il presepe del rifugiato è ancora esposto al centro della piazza e ci rimarrà per tutto il periodo delle festività natalizie. «Resta lì come simbolo che auspico – aggiunge Cannavò – possa essere da stimolo a chi non riesce ad accogliere chi è diverso e a chi, addirittura, ha paura dello straniero». Pensato per essere un’installazione itinerante, il prossimo anno il presepe del rifugiato verrà ricollocarlo in un’altra città della diocesi di Acireale. 

Per risalire agli autori del gesto, intanto, il sindaco di Giarre Angelo D’Anna ha già chiesto di verificare la presenza in zona di telecamere di videosorveglianza che abbiano potuto riprendere la scena. «In questo senso, sulla vicenda del falò incendiato in anticipo siamo già a buon punto nell’individuazione dell’autore e di chi era nei paraggi – dice – In questo caso, non credo ci sarebbe margine per un reato però è giusto risalire a chi ha compiuto il gesto per capire cosa c’è dietro». 

Non un vero e proprio danneggiamento quello nei confronti del presepe del rifugiato, piuttosto un gesto dal valore simbolico «forse anche politico – aggiunge il primo cittadino – perché riguarda un tema che divide e che è di continuo al centro del dibattito. Non mi sembra, però, possa trattarsi di una classica ragazzata». Nella cittadina in provincia di Catania, all’interno delle diverse strutture di accoglienza sono ospitati non più di una quarantina di migranti. «Quello che mi ha stupito di più – continua D’Anna – è stato trovare anche il simbolo della Caritas, un organismo cui a Giarre fanno riferimento circa tremila persone, che rappresentano il dieci per cento della popolazione». Lo stesso territorio in cui, Isidoro La Spina sta portando avanti l’iniziativa di ospitare migranti nel suo bed and breakfast con non poche contestazioni da alcuni parti della politica locale.

Marta Silvestre

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