Cronaca

A Giarratana fiaccolata e veglia per la donna uccisa dal cognato. «Lui era mite, mai un segno di violenza»

Una fiaccolata è stata organizzata per questa sera a Giarratana (in provincia di Ragusa) in via Andrea Costa, davanti alla casa dove all’alba di ieri è stata uccisa Rosalba dell’Albani. La donna di 52 anni che è stata ammazzata con una coltellata dal cognato 66enne Mario Barresi mentre dormiva nel lettino accanto quello dell’anziana madre malata. Anche l’uomo (marito di una delle sorelle) viveva nello stesso stabile familiare dove pare ci fosse l’abitudine di lasciare sempre aperte le porte degli appartamenti, anche durante la notte. La donna era nella casa al piano terra con la madre, mentre il cognato abitava al secondo piano dell’edificio. Il 66enne, un operaio in pensione da circa due anni, ha confessato durante l’interrogatorio di garanzia di avere ucciso la cognata con la quale però non ci sarebbero stati «precedenti contrasti. Mi sentivo depresso negli ultimi anni, dopo la pensione. Ho fatto una fesseria», avrebbe confessato Barresi senza aggiungere nessuna spiegazione al proprio gesto e confermando di non avere avuto nessun motivo di astio con la donna. Una versione che è stata confermata anche dalle dichiarazioni di altri parenti. Il delitto, quindi, almeno per il momento, resta senza un movente. Ma gli inquirenti continuano a indagare.

Intanto, per stasera è stata organizzata una fiaccolata dalla parrocchia Maria Santissima Annunziata e dal Comune di Giarratana. Il corteo partirà dal luogo della tragedia, dove abitano due sorelle e la madre della vittima e percorrerà la via principale della cittadina per concludersi nella piazza davanti al municipio. Il momento finale sarà la veglia di preghiera in chiesa. Parteciperanno il sindaco Lino Giaquinta, la giunta e i consiglieri comunali, il parroco don Francesco Mallemi e tutta la comunità parrocchiale. Rosalba Dell’Albani «era cattolica e frequentava la parrocchia, così come la sua famiglia», ha raccontato un’amica della vittima

Secondo la ricostruzione della dinamica del delitto fatta dagli inquirenti, dopo avere ucciso la cognata nel sonno usando un coltello da cucina che si sarebbe portato da casa, Barresi avrebbe suonato il campanello di una delle sorelle della vittima che vive al primo piano per confessare quanto aveva appena fatto. Poi sarebbe tornato nel suo appartamento al secondo piano dove ha aspettato l’arrivo dei carabinieri che, nel frattempo, sarebbero stati allertati dalla telefonata di una familiare. Il pensionato, assistito dall’avvocato Sergio Crisanti, era conosciuto come «una persona mite e buona, mai un segnale che potesse fare pensare a un gesto di violenza». Nei prossimi giorni sul cadavere di dell’Albani verrà eseguita l’autopsia che potrà chiarire le modalità esatte dell’omicidio e quanti sono stati i colpi inferti alla donna da parte del cognato.

Redazione

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