Giardino Inglese, serra liberty vandalizzata  «C’è il progetto, ma serve l’ok del Comune»

Palermo, lo sanno bene i turisti, nasconde una miriade di segreti e piccole chicche che a volte non sono note neanche agli stessi residenti. Un esempio è il Giardino Inglese, che – nonostante sia conosciuto da tutti – contiene degli angoli poco noti, come la serra liberty. Si tratta di una struttura a pianta ovale chiusa da una cupola in ferro battuto e vetro, realizzata a metà ‘800 da Giovan Battista Filippo Basile, celebre architetto che curò la sistemazione dell’intera area verde.

La costruzione si trova accanto alla casa del custode, a pochi passi dall’ingresso di via Duca della Verdura, ma nonostante la posizione non sono in molti a conoscerla, tanto che la serra è stata più oggetto dei raid di alcuni vandali. il piccolo gioiello negli anni è stato parecchio bistrattato, tra vetri rotti – molte decine e altri ne sono stati sostituiti tempo fa con delle lastre di plexiglass –  e cestini divelti, probabilmente usati per rompere i cristalli sopra le porte, come testimonia quello che si trova ammaccato all’interno della serra. E ancora scritte spray che adornano alcuni dei vetri rimasti intatti e il muretto sul quale poggia la struttura in ferro, e ovviamente gli immancabili rifiuti che arredano quella che doveva essere una casa per piante delicate e ora ospita solo qualche sparuto vaso vuoto e erbe infestanti.

Non se la passa molto meglio il padiglione che si trova a pochi passi dalla grande fontana centrale. La costruzione in muratura con archi decorati in stile arabeggiante originariamente era chiusa su due lati da vetrate decorate che negli anni hanno fatto da bersaglio per i tiri mancini di chi non ne capisce il senso e il valore. Per fortuna è stata risparmiata  almeno per il momento – la scultura presente all’interno, Fratelli Canaris a Scio, realizzata nel 1876 dallo scultore palermitano Benedetto Civiletti, e dedicata a due protagonisti della lotta per l’indipendenza ellenica contro gli ottomani del 1822.

Ma ci sono anche altre opere minori che necessiterebbero cure, come il vicino ponticello, la stele dedicata alle medaglie d’oro al valore militare della Provincia di Palermo, lo scomparso busto di Felice Cavallotti – che era stato ripristinato poco più di dieci anni fa – o più modestamente la targa dedicata alla memoria dell’ambientalista e sindacalista brasiliano Francisco Chico Mendes, che si trova scolorita e seminascosta in mezzo ad una aiuola accanto al retro delle abitazioni che affacciano su via Libertà. 

La buona notizia, come spiega il capo area tecnica della Riqualificazione Urbana del Comune, l’architetto Mario Li Castri, è che è stato redatto un progetto per il restauro e recupero dei beni culturali presenti sia al Giardino Inglese che al dirimpettaio Parterre Garibaldi. Un’operazione dal costo stimato di un milione di euro, inserito nell’annualità 2016 del Piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017, al pari del progetto per il rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica dei due giardini che invece prevede una spesa di 1.992.000 euro.

Quella brutta è che questi interventi, al pari di molti altri sono fermi, in attesa che prima la Giunta comunale e successivamente il consiglio approvino il bilancio e quindi si possa autorizzare la spesa. Successivamente ci sarà la trafila burocratica per l’affidamento dei lavori, anche se è previsto che qualcosa cambierà almeno parzialmente nelle prossime settimane, visto che il restauro del parco statuario del Giardino Inglese fa parte di un progetto di recupero di statue e fontane cittadine che vedrà impegnata una squadra di operai Reset guidata da una esperta restauratrice. 

Massimo Gucciardo

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