Sul lungomare di Giardini Naxos di aperto stamattina c’era solo il negozio di souvenir di due ragazzi bengalesi. «Non capisco tutta questa paura, io non chiudo», dice uno dei titolari. Per il resto vetrate e porte sbarrate, con assi di legno e lamiere. «Il coprifuoco qui non si era mai visto», conferma un ristoratore che abbassato la saracinesca, seguendo l’ordinanza del sindaco.
Le forze dell’ordine perlustrano palmo a palmo le strade che i manifestanti percorreranno tra qualche ora, si tagliano le ultime catene rimaste nei passi carrabili, si eliminano i bidoni della differenziata. Oggetti considerati potenzialmente pericolosi. Nel frattempo la nave che ha portato una cinquantina di attivisti da Napoli è sbarcata a Catania dove i passeggeri sono stati perquisiti, con esito negativo. Altro controllo in Calabria su un autobus sempre proveniente dalla città partenopea, e anche in questo caso via libera verso Giardini. Ieri, sia la mattina che il pomeriggio, i manifestanti hanno informato i cittadini sui temi della protesta in piazza Municipio, proprio lì dove si concluderà il torneo.
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