Giardini Naxos sede di rigenerazione urbana Street art e installazioni da tutto il mondo

In Sicilia si riparte dall’arte. Ha preso il via ieri, a Giardini Naxos, la quarta edizione di Emergence Festival, rassegna dedicata alla rigenerazione urbana attraverso ciò che gli organizzatori definiscono International Urban Action: la riqualificazione degli spazi cittadini che passa da azioni artistiche forti e incisive. Ma anche un’apertura alla fruibilità delle opere: si stravolge, infatti, la concezione dei luoghi deputati all’arte, e si permette a quest’ultima di scendere in strada e di avvicinarsi ai propri utenti, allargandone il bacino anche ai passanti. 

La manifestazione, che durerà fino al prossimo 26, è organizzata dall’associazione culturale Emergence, patrocinata dal Comune di Giardini Naxos e inserita tra i Grandi Eventi della Regione Sicilia. Un disegno ambizioso, quello di Giuseppe Stagnitta, ideatore e curatore di questa invasione artistica; un progetto che sta finalmente superando ogni scetticismo tradizionalista e incontra riscontri importanti. Come quello di Legambiente, ancora una volta partner del Festival, e dell’Istituto di Cultura di Google, che nel web-catalogo Street art project inserisce le installazioni di Giardini tra le più importanti in Italia, assieme a quelle di Roma e Torino. 

«È il potere dell’arte – afferma Stagnitta – che rende possibile questa rivoluzione culturale: prima, nel nostro ambito, i committenti erano le istituzioni ufficiali, come la Chiesa, adesso i monumenti sono edificati sulla base dei due nuovi canoni dell’espressione artistica: la riqualificazione e il riciclo». È ciò che succede a CataniaLicata, con i silos. «Esatto – continua l’organizzatore – Emergence Festival si pone in un continuum con le azioni sui silos e rimarca uno slogan contemporaneo che lancia una nuova iconografia». Messaggio accolto anche dalle amministrazioni locali e regionali. «È la sinergia pubblico-privato che accredita queste opere presso la società e permette loro di fare da motore alla promozione turistica». Già da oggi, dunque, artisti provenienti da tutto il mondo inizieranno a lavorare alla nuova edizione del festival, che si preannuncia ricca di novità, come la mappa interattiva, consultabile al sito Emergencefestival, la quale condurrà i visitatori presso le varie installazioni. 

«È innovativo, ad esempio, veder lavorare in strada Enrico Manera, personaggio simbolo della pop art internazionale. L’artista, in settant’anni, non ha mai realizzato nulla per le vie di una città, e in questa occasione si dedicherà a un’opera a quattro mani con Cleonice Gioia, all’interno della sezione Arte Contemporanea». E ancora: una balena costruita con materiale di riciclo sulla spiaggia del Comune che si affaccia sullo Jonio, installazioni site specific di land artist come Massimo Paganini; la categoria Street Art rappresentata dal francese Goddog, dallo spagnolo Okuda e dagli italiani Vlady Art, Lucamaleonte e Amedeo Forlin. Il caso ha voluto che ci sia anche un richiamo alle origini greche di Giardini Naxos, i cui fondatori provenivano da Calcide Eubea, proprio come il duo Blaqk, che lavorerà a un murale sui due ingressi della biglietteria del parco archeologico, riprendendo l’iconografia della Grecia Antica. 

Spazio anche per la presentazione di Amo-te Lisboa, lungometraggio che racconta due mesi di pittura non autorizzata per le strade della capitale portoghese. Ingegnosa e sorprendente è, poi, l’opera progettata da Geo Florenti, fondatore del movimento dell’arte necessaria, nella sezione Arte Installativa: un lampione per l’illuminazione cittadina senza effettivo consumo di energia. Si ricicla e si produce arte a partire da tutto, insomma, e si dimostra come dal non-convenzionale, addirittura illegale nel caso della street art, si possa produrre bellezza anche nei luoghi più poveri e precari sul piano socio-architettonico. E durante il colloquio con Stagnitta emerge un’idea: perché non utilizzare l’arte anche per riconvertire gli immobili abusivi e le opere pubbliche mai terminate?

Gino Pira

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