Gesip, proroga di sei mesi. Ma i problemi di Palermo rimangono

A GIUGNO LA QUESTIONE RIESPLODERA’. E CI VORRANNO ALTRI SOLDI. LA VERITA’ E’ CHE SI TRATTA DI PROVVEDIMENTI TAMPONE. IL CAPOLUOGO DELL’ISOLA, CON TUTTO QUESTO PERSONALE, RIMANE UNA CITTA’ SENZA FUTURO ECONOMICO

Ancora una proroga della Cassa integrazione di sei mesi per gli oltre mille e 700 lavoratori della Gesip di Palermo. Si tratta della società comunale, nata nel 2000, che da un anno va avanti di proroga in proroga.
“Ha prevalso il buonsenso – ha detto il Sindaco della città, Leoluca Orlando – e ora, avendo garantito ai lavoratori la continuità in Cassa integrazione, si apre la possibilità di un dialogo costruttivo che comprende tutte le partecipate, con l’attenzione al reddito dei lavoratori e alla qualità dei servizi che il sistema delle partecipate deve offrire alla città”.
L’impegno del Sindaco di Palermo è ammirevole. Se, però, aggiungiamo i precari del Comune di Palermo (circa 700), gli ex Pip (circa 3 mila) ai quali la Finanziaria regionale dovrebbe assicurare un intervento, e altre forme di precariato di tutti i generi e di tutte le specie, ci chiediamo con quali risorse finanziarie il Comune di Palermo pensa di aiutare la città a risollevarsi da una pesantissima crisi economica.
Per non parlare del fatto che, in tutt’e tre i casi – Gesip, precari e ex Pip – si tratta di provvedimenti temporanei che non eliminano, ma rinviano i problemi.
Continuando di questo passo Palermo non si risolleverà mai. E non saranno certo le menzogne raccontate dal Governo nazionale sulle tasse che sarebbero state ridotte (vedere le incredibili dichiarazioni di Letta e Alfano!) a risollevare una città allo stremo.
La realtà, quella vera e non quella della televisione, è che i palermitani hanno pagato Tarsu e Tares; con la Tares che, nel 2014, aumenterà ancora; poi l’Imu, l’Irpef ai massimi livelli e, per le imprese, l’Irap ai massimi livelli. E – notizia di qualche giorno fa – l’aumento della Rc auto decisa dalla Provincia di Palermo (che non è stata soppressa!).
A nostro avviso, con tutte queste tasse e con tutti questi lavoratori precari o in Cassa integrazione Palermo non si potrà mai risollevare.
Sarebbe molto più serio l’istituzione di un reddito minimo garantito – pagato da Roma o da Bruxelles (l’Unione europea servirebbe finalmente a qualcosa!) per tutti i precari e per i dipendenti di società diseconomiche. Prevedendo l’arresto e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per gli amministratori pubblici che creano altro precariato.
E’ inutile che ci prendiamo in giro: ricordiamo tutti che, negli anni passati, i soldi del Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) destinati al capoluogo dell’Isola, invece che per infrastrutture, venivano utilizzati per pagare il personale in buona parte improduttivo (vedi i servizi pessimi di Palermo, a cominciare dalla raccolta dei rifiuti).
Sappiamo benissimo che, anche oggi, i fondi dello Stato per la Cassa integrazione non si sommano, ma sostituiscono quelli per le infrastrutture e per il vero sviluppo.

Giulio Ambrosetti

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