Per essere una società da rilanciare la Gesap, società di gestione dei servizi aeroportuali di Palermo, non si fa mancare nulla. È riuscita a rivitalizzare il presidente dell’Enac Vito Riggio, sempre molto attento a fare da pungolo, sollecitando con i suoi strali a corrente alternata. Ha sollevato le ire, ad orologeria, di chi contesta la mancanza nelle nuove nomine di una presenza femminile, come ad esempio l’associazione Fiori d’acciaio, riuscendo a rendere la vicenda intrigante addirittura per Marco Damilano, punta di diamante de l’Espresso, che ha trovato il modo di occuparsi della vicenda.
Per essere una società che il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio avrebbe sgridato con espliciti ultimatum, le cose non vanno poi così male. Da gennaio 2015 il trend è positivo. L’esplosione di numeri fatta registrare in estate si è articolata su questa base di numeri: 555.427 passeggeri a luglio (+8,08%), 570.104 ad agosto (+3,73%) e 516.000 a settembre (+7%). Ottobre registra flussi notevoli di traffico sopra la media stagionale, mentre il traguardo dei cinque milioni di passeggeri non sembra irraggiungibile. I problemi della stagione estiva sono stati metabolizzati con risultati apprezzabili mentre sono ancora possibili margini di miglioramento. Il sereno è tornato pure tra Orlando e Crocetta, grazie anche alla recente nomina di Giuseppe Mistretta nel ruolo di amministratore delegato.
Dopo il ciclone legato alla vicenda che ha visto come protagonista Roberto Helg, vicepresidente in carica, nella scorsa primavera, arrestato dopo avere intascato una tangente, la Gesap ha incrociato la tenuta ad oltranza del sindaco Leoluca Orlando che ha fatto muro su Fabio Giambrone, confermato presidente, ed il braccio di ferro da parte del presidente della Regione Rosario Crocetta per piazzare Tommaso Dragotto, volto noto dell’imprenditoria siciliana nel ruolo di Ad. Né ha avuto un ruolo secondario il tentativo di restaurazione del gruppo vicino all’ex presidente del Senato Renato Schifani che per lungo tempo ha detto la sua nella società palermitana.
Adesso il sereno è tornato. O quanto meno si è trovato il modo di dare un assetto definito che potrà confrontarsi con le scadenze fissate dallo stesso Delrio per quanto riguarda il completamento delle opere che riguardano la pista e l’adeguamento dello scalo.
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