«La morte di Marta ha generato un cambio di mentalità». Non ha nessun dubbio il sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa, su quale sia stato l’impulso che ha fatto conquistare al borgo madonita il primo posto a livello nazionale per la donazione degli organi. Marta Minutella è una bambina di undici anni morta nel marzo del 2021 a causa di una leucemia fulminante. Nonostante la volontà subito espressa dai genitori, a causa della malattia non è stato possibile donare gli organi della bimba ma è stato comunque simbolicamente firmato il consenso al prelievo. «Un gesto di generosità e di altruismo – testimonia il primo cittadino a MeridioNews – che ha cambiato le abitudini e il modo di pensare di un’intera comunità». E, in effetti, nel paesino del Palermitano che non conta nemmeno 1800 abitanti, dal 58 per cento di opposizioni alla donazione si è passati al 4,6 per cento di contrari e al 10,7 per cento di persone che si sono astenute. Da dopo la tragedia che ha colpito la famiglia Minutella, Geraci ha scalato la classifica di seimila posizioni conquistandone la vetta.
«Siamo stati anche candidati come Borgo dei borghi (nel 2021 aggiudicandosi un terzo posto, ndr) ma questo – afferma il sindaco – è il migliore riconoscimento per l’intera comunità». Il dato è emerso dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti sulle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrati all’atto dell’emissione della carta d’identità nelle anagrafi dei 6.845 Comuni italiani in cui il servizio è attivo. «In un solo anno – sottolinea Iuppa – qui da noi la percentuale di donatori è quasi raddoppiata» e adesso si attesta al 91,84 per cento. «La morte della bambina è stata vissuta come una perdita da parte di ciascuno degli abitanti – dice il sindaco – anche perché qui ci conosciamo tutti». E Marta, pur avendo solo undici anni, era già parte integrante della comunità locale tanto che il giorno dei suoi funerali era stato proclamato il lutto cittadino. Quando è morta frequentava la prima media e faceva parte dell’azione cattolica ragazzi (Acr) parrocchiale e del gruppo dei ministranti. «Era una bambina bellissima e bravissima, intelligente e perspicace, solare e sensibile», scrivevano sulla pagina Facebook della parrocchia di Geraci Siculo.
«È vero che in quel caso la donazione degli organi non si è potuta concretizzare – commenta il primo cittadino – ma il gesto di solidarietà dei genitori è stato accolto con sensibilità da tutta la comunità ed è diventato tangibile sulle carte d’identità. La storia di Marta è andata ben oltre l’aspetto di una singola donazione». Antonio Minutella e Maria Antonietta Bonomo, ancora chiusi nel loro dolore composto, continuano a portare avanti donazioni benefiche in paese in ricordo della figlia. «La loro enorme forza d’animo è stato un ottimo esempio per tutti che ha avuto un effetto indiretto enorme. È stato un seme che ha generato un cambiamento nella mentalità e nelle azioni e – aggiunge Iuppa – io spero che continui a farlo anche nel resto della Sicilia». L’Isola è infatti la penultima tra le regioni italiane con un indice del dono del 51,8 per cento (consensi alla donazione 58,7 per cento; astenuti 44,7 per cento), sotto la media nazionale del 59,2 per cento (con tre punti percentuali in più rispetto all’anno precedente). «Si tratta – si legge nel rapporto pubblicato in vista della venticinquesima Giornata nazionale della donazione degli organi che si celebra la prossima domenica 24 aprile – della percentuale di consensi più alta mai raccolta in un anno da quando la registrazione avviene nelle anagrafi».
Al secondo posto della classifica regionale c’è Marianopoli, in provincia di Caltanissetta, con un indice del dono dell’85,9 per cento. Nessuna opposizione è stata registrata ma nel paesino sulle colline del Nisseno il tasso di astensione è più alto (33,9 per cento). Numeri che le hanno fatto guadagnare il sesto gradino nella classifica nazionale dei piccoli Comuni (meno di 5000 abitanti). Terzo posto regionale per l’isola di Ustica (Palermo). Tra i Comuni medio-piccoli (dai 5000 ai 30mila abitanti) invece è di Corleone (Palermo) l’ottavo posto nazionale. Tra le province siciliane, Enna è la migliore (83 su 107), seguono Messina (85), Ragusa (89), Palermo (94), Trapani (95), Siracusa (96), Agrigento (97) , Catania (102) e Caltanissetta (104). «Il calo delle persone che si dichiarano contrarie alla donazione – si legge ancora nel report – è distribuito in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale. E anche se i migliori risultati vengono dalle regioni del Nord, i consensi alla donazione sono in crescita anche nel Meridione».
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