«Ribadisco che Gela non è una città bellissima». Non accenna a placarsi la polemica a distanza tra la giornalista Selvaggia Lucarelli e i tifosi del Gela Calcio, che domenica scorsa hanno esposto uno striscione offensivo come risposta a un parere che la conduttrice aveva espresso nel corso del programma radiofonico Stanza Selvaggia. Dopo il tweet e la richiesta di scuse alla società, che nel pomeriggio di ieri ha diffuso una nota in cui prendeva le distanze dai tifosi – dopo che in mattinata la dirigenza si era detta all’oscuro di tutto – stamattina Lucarelli è tornata all’attacco, prima dai microfoni di M2o e poi con un lungo post su Facebook. Dove ha raccontato gli effetti scaturiti dalla sua frase.
«Hanno cominciato a fioccare insulti sulla mia pagina Twitter, Fb e Instagram. Un assessore locale (Francesco Salinitro, ndr) s’è scomodato a dichiarare che avevo detto una cretinata», scrive la giornalista, che poi ha ricordato i diversi problemi che caratterizzano la città del golfo. «Gela città è devastata da abusivismo edilizio e mille altri problemi che non si possono riassumere qui ma che gli abitanti conoscono bene, questione Eni in primis – continua – ma ribadisco che non è una città bellissima (e sono generosa) e che ho tutto il diritto di dirlo».
A non andare giù non è stato tanto il campanilismo – «mi va benissimo che i gelesi difendano la loro città» – quanto la violenza e il sessismo della reazione. «Va meno bene che domenica venga esposto questo striscione nella curva del Gela calcio. Che il forum del Gela calcio lo posti con fierezza. Che nessuno durante la partita lo abbia fatto rimuovere», ha aggiunto la conduttrice, facendo anche riferimento alle regole che impongono all’arbitro di sospendere la partita nel caso di striscioni offensivi.
La querelle adesso potrebbe portare a una sanzione. O almeno questo è ciò che auspica Lucarelli: «Nessuno mi ha chiesto scusa, segnalo il tutto alla Lega nazionale dilettanti e al suo presidente Antonio Cosentino, nonché al presidente Lega calcio della regione Sicilia, Santino Lo Presti, con cui ho parlato stamattina in radio e che ha dichiarato che ora segnalerà il tutto alla procura federale», ha attaccato dalla propria pagina Facebook la giornalista. Che poi non risparmia qualche appellativo tutt’altro che morbido: «Sono certa che insegnare la civiltà a certe bestie sia anche nel loro interesse», ha detto dichiarandosi dispiaciuta per i «gelesi civili che domenica erano allo stadio». In un post scriptum, infine, l’ultima stoccata: «I leoni tra l’altro postano la foto oscurando la faccia dei tifosi. Che maschioni», ha concluso Lucarelli.
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