Inquinamento ambientale e gestione illegale di rifiuti. Sono le accuse rivolte dalla Procura di Gela, guidata da Fernando Asaro, nei confronti di cinque dirigenti di Raffineria di Gela spa. I magistrati hanno chiesto ufficialmente che i cinque indagati – tra amministratori delegati e responsabili del settore Soi – vengano processati. A indagare è stata la polizia giudiziaria della Guardia costiera e il Nucleo operatori subacquei del Corpo delle capitanerie di porto.
Nell’inchiesta sono finite anche videoregistrazioni subacquee da cui sarebbe emerso un deposito incontrollato di rifiuti solidi anche pericolosi, nei fondali vicini al pontile principale del porto-isola gestito da Eni. Tra i rifiuti ripresi ci sono ponteggi abbandonati pezzi di impalcature, tratti di vecchie tubazioni dismesse e fusti metallici contenenti il cui contenuto ancora non si è capito quale sia.
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