Gela: cade ombrello sospeso, ferisce turista con bambino Installazione criticata. Assessore: «Qui si denigra sempre»

Piovono ombrelli a Gela. No, non è un paradosso da film o da letteratura surreale, ma la cronaca di un episodio avvenuto ieri sera nella città del golfo e che poteva finire peggio. Da luglio, lungo la via principale del centro storico, l’amministrazione comunale ha installato, sull’esempio di molte altre città europee nonché della vicina Licata, una fila di ombrelli lunga un chilometro e larga 12 metri, sospesi all’altezza di una manciata di metri. Il tutto per un costo di novemila euro.

Ombrelli colorati, legati col fil di ferro, che secondo le intenzioni della giunta dovevano dare vivacità ad un centro storico che, complice il ridimensionamento della Raffineria di Gela, vede assottigliarsi il numero di esercizi commerciali. E quelli che rimangono sono in grave difficoltà. L’iniziativa però ha rischiato di trasformarsi in tragedia. A causa del forte vento, un ombrello è caduto ieri sera, attorno alle 20, colpendo al volto una turista. Una giovane madre che camminava lungo il corso Vittorio Emanuele portando con sé il proprio bambino in passeggino. Un incidente che ha scosso i parenti e gli amici della donna, che è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso, mentre questi hanno poi inveito contro i vigili urbani lì presenti.

L’assessore agli eventi Eugenio Catania, raggiunto da Meridionews, commenta l’accaduto e va oltre. «Contatterò la turista per chiederle scusa – confessa -. Già il fatto che ci sia una turista comunque mi rallegra. Comunque incidenti si verificano in ogni città, sia ai turisti che non, e ce ne sono stati anche qui. Questa cosa non mina l’immagine di Gela». L’installazione, però, ha ricevuto parecchie critiche, specie sui social, a prescindere dall’ultimo episodio. «Il fatto che non si è trattato di un annuncio ma di un’opera realizzata ha creato confusione in una città che finora ha vissuto di promesse – attacca -. Ecco perchè i cittadini non l’hanno capita, o meglio non l’hanno voluta accettare. Perchè da altre parti va bene, qui si deve sempre e solo denigrare».

L’assessore perferisce non entrare nel merito della realizzazione. «Non sono un tecnico, non sono un magistrato. Incidenti sono avvenuti ovunque: a Ferrara, a Sciacca, a Licata. Sta nelle cose che l’ombrello cada. Nonostante ciò, ho deciso di affrontare il rischio. L’obiettivo era ed è far parlare della città non solo per gli aspetti negativi. E devo dire che ha funzionato. Hanno parlato degli ombrelli su Sagre di Sicilia ad esempio». Apprezzata più fuori che in città? «Gela ha un problema con sé stessa, pensa di essere il peggio possibile e sopravvaluta qualunque altro infido posto. Ma noi andiamo avanti».

Al di là dell’incidente, Catania denuncia «più episodi di vandalismo, con fili recisi di proposito. L’installazione – continua – non è stata accettata da tutti, ma il prossimo si rifarà in ogni caso». Infine, sulla decisione di abbellire la via principale, sottolinea: «È stata scelta perché ce l’hanno chiesto i commercianti. Il centro storico per loro è un centro commerciale naturale che, nelle loro richieste, deve essere un agglomerato effettivo. Noi stiamo lavorando allo sviluppo di questa realtà, e l’installazione artistica serve come ingresso e addobbo». Dubbi anche sulla realizzazione: un fil di ferro a tenere gli ombrelli, in breve ingrigiti dal sole. «L’installazione è stata realizzata da un professionista riconosciuto a livello locale ma non solo, la Luca Agati eventi. Gli ombrelli – conclude – rimarranno fino alle luminarie di settembre, come già previsto».

Andrea Turco

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