Garibaldi, guasti agli elimina-code tecnologici Il direttore: «Risolto, ma guardiamo già oltre»

Da qualche anno all’interno dell’ospedale Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù, alcuni reparti stanno sperimentando il funzionamento di una tecnologia elimina-code che, sostituendo i vecchi bigliettini cartacei, permette ai pazienti di potersi spostare all’interno della struttura e di essere avvisati dell’arrivo del proprio turno grazie a dei dispositivi che emettono un segnale sonoro e luminoso. Un servizio già attivo anche nell’unità operativa di Radiologia dove però, fino a qualche giorno fa, i dischetti blu – questa la forma dei segnalatori – erano conservati all’interno del box dell’accettazione, per un guasto che di fatto li ha resi inutilizzabili

«Sono stata ieri mattina nel reparto per ritirare un esame che avevo fatto qualche settimana prima – ha spiegato una cittadina a MeridioNews – e come spesso accade, la sala d’attesa era piena. Ricordavo che già da qualche tempo all’accettazione venivano consegnati i nuovi elimina-code, ma questa volta mi hanno detto che dovevo prendere il numero con il biglietto cartaceo perché il sistema non funzionava». 

A confermare il disservizio è Giuseppe Tigano, primario facente funzione del reparto, che ha parlato di un problema tecnico ma ha anche assicurato che il disagio sarebbe stato risolto questa mattina. «L’applicazione di questa tecnologia è sicuramente un fatto positivo per l’azienda, ed è stata accolta favorevolmente anche nel nostro reparto, tuttavia a volte capitano questi intoppi, soprattutto con apparecchiature del genere. In ogni caso abbiamo già chiamato l’ingegner Bisignano, che è il responsabile dei servizi informatici del Garibaldi che è venuto l’altro ieri, ha preso atto del guasto e questa mattina abbiamo sistemato tutto». Sull’attivazione delle procedure per la riparazione si era espressa anche la direttrice sanitaria dell’azienda ospedaliera, Anna Rita Mattialiano, che aveva assicurato «tempi celeri». 

Tuttavia, a prescindere dal malfunzionamento, il direttore generale Giorgio Santonocito spiega a MeridioNews la volontà di superare questa tecnologia e di pensare nuovi sistemi per avvisare i pazienti. «Quello dei cosiddetti ciottolini è un sistema già vecchio, che funziona solo in alcuni ambulatori come Radiologia nel plesso centrale e a Nesima in quelli di Oncologia, però non è molto diffuso. Prima di tutto – spiega meglio il dirigente – per motivi di natura igienica, passando di mano in mano non è proprio il massimo per i parametri di profilassi e, in secondo luogo, perché spesso si guastano. Stiamo studiando nuovi metodi – conclude – Prima pensavamo ad un’app, però non tutti i pazienti sono tecnologicamente all’avanguardia, quindi piuttosto vogliamo provare con gli sms o con le chiamate ai numeri di cellulari». 

Mattia S. Gangi

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