Sono due gli indagati per i quali il pubblico ministero di Messina, Antonella Fradà, ha chiesto il rinvio a giudizio, per la morte del 15enne Salvatore D’Agostino, avvenuto ad agosto nel 2016 a Gaggi. A conclusione della lunga fase delle indagini preliminari, si presenteranno davanti al magistrato la presidente di Gemmo S.p.a., Susanna Gemmo, e un manager della società, Francesco Trimarchi, accusati di omicidio colposo in concorso.
Salvatore D’Agostino era rimasto folgorato urtando un faretto nella piazza del suo paese, in un luogo accessibile a tutti, mentre giocava a calcio con gli amici. L’incidente si verificò la sera del 2 agosto 2016, nella piazza antistante la Chiesa Madre della frazione di Cavallaro. Salvatore, per recuperare il pallone, aveva oltrepassato una ringhiera ma aveva toccato un faretto. Fu folgorato da una scarica elettrica che lo ha investito non lasciandogli scampo. Dopo 18 giorni di coma, la sua luce si è spenta per sempre, gettando nella disperazione i suoi cari e tutto il paese di Gaggi.
Dopo la morte del figlio, i genitori hanno subito presentato un esposto alla procura di Messina, formulando diverse richieste per chiarire i fatti e perseguire tutte le responsabilità. La famiglia del ragazzo, attraverso il consulente personale Salvatore Agosta, per ottenere giustizia si è quindi affidata a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, che si è messa in moto per acquisire tutta la documentazione e dare il proprio apporto e impulso alle indagini, in collaborazione con l’avvocato Filippo Pagano.
La scorsa estate si è appreso che erano stati iscritti nel registro degli indagati Susanna Gemmo, 55 anni, e l’ingegner Francesco Trimarchi, 37, rispettivamente presidente del Cda e responsabile dell’ufficio Tecnico e Gare d’Appalto (con particolare riferimento a quella per la Sicilia) della Gemmo S.p.a., la società a cui il Comune di Gaggi aveva affidato la gestione del suo impianto di pubblica illuminazione.
In relazione alla richiesta di rinvio a giudizio, il gup del Tribunale, Eugenio Fiorentino, aveva fissato per il 26 giugno l’udienza preliminare, in cui la mamma, il papà e la sorella della vittima si sono costituiti parte civile. Il procedimento è stato però subito rinviato al 9 ottobre, con sospensione dei termini di prescrizione.
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