Sono passati tre giorni dalla tragedia in cui ha perso la vita Gabriele Russo, lo studente 15enne morto a Barcellona, in Spagna, dopo un volo di 30 metri dalla nave Cruise Roma della Grimaldi. Stava partecipando a uno stage letterario insieme ad altri cinquemila ragazzi di tutta Italia. Frequentava la II B del liceo scientifico Majorana di San Giovanni La Punta. Da domenica notte si sono rincorse voci e ricostruzioni su quanto accaduto. Chi c’era respinge la tesi circolata dalle prime ore: quella del suicidio. Un testimone, coetaneo della vittima e presente domenica notte sulla Grimaldi, racconta un’altra storia. Gabriele, insieme a un gruppetto di compagni, si trovava sul ponte della nave. Si stavano divertendo. «Rapidamente ha cambiato atteggiamento – racconta il compagno – anche in volto sembrava diverso, era in uno stato di euforia. Prima alcuni comportamenti bruschi e aggressivi nei confronti di un ragazzo, poi un’improvvisa corsa verso la balaustra. Si è sporto, ha ondeggiato sul bordo ed è caduto giù». Chi parla è sconvolto dal dolore, così come la sua famiglia, molto vicina a quella di Gabriele.
Anche chi era suo amico non crede che si sia tolto la vita. «Lo conoscevo da dieci anni, è da ieri che piango – scrive sul suo profilo Facebook Amedeo – Gabriele era la persona più simpatica e solare di questo mondo e non avrebbe mai fatto quel gesto inconsulto chiamato suicidio. Non faccio neanche caso agli ipocriti che senza conoscerlo dicono cazzate. Telegiornali, gente che pensa di sapere tutto. Chi vi credete? Non sapete un cazzo, ora volete far vedere che vi interessa parlandone ogni giorno e dicendo minchiate. Portate rispetto almeno a chi come me ha perso un pezzo del suo cuore».
Una telecamera a bordo della nave avrebbe ripreso gli ultimi momenti prima della caduta. E sembrerebbe che il ragazzo fosse solo. Ma questo non basta per spiegare quanto accaduto. La testimonianza del coetaneo che ricostruisce gli ultimi momenti di quella tragica notte è coerente con quanto raccontato dal giornale spagnolo Abc, che parla «di un’uscita insieme ad altri compagni nel centro di Barcellona» e con le informazioni raccolte dal Corriere della sera dai ragazzi appena scesi dalla nave. Questi avrebbero descritto grandi bevute avvenute a bordo. Tutti pezzi di una verità difficile da ricomporre, a cui oggi potrebbe dare un importante contributo l’autopsia sul corpo del ragazzo che verrà effettuata all’ospedale della città catalana.
[Foto di Albireo2006]
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