Fumata nera per la nomina del nuovo amministratore delegato della Gesap. Anche stavolta l’assemblea dei soci non ha nominato il quinto componente del consiglio di amministrazione che dovrà ricoprire, inoltre, il ruolo di amministrare delegato dell’azienda che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino del capoluogo siciliano, vacante da tre mesi. A metà luglio, infatti, il consiglio di amministrazione si è riunito per la verifica dei requisiti dei componenti del cda nominati nel corso dell’assemblea dei soci lo scorso 30 giugno, con la riconferma del presidente Fabio Giambrone alla guida della Gesap. Proprio in quella occasione Tommaso Dragotto, in quota all’ex Provincia, aveva rinunciato all’incarico in seguito alle pesanti polemiche collegate alle nomine del nuovo cda. Ma stavolta sembra esser tornato alla carica e per l’occasione ha anche aggiornato il curriculum, che confermerebbe la presenza di un requisito fondamentale: l’iscrizione all’albo dal 2009. Questo però non sarebbe bastato.
L’ex Provincia, infatti, oggi avrebbe dovuto presentare una lista di cinque nominativi da sottoporre all’assemblea dei soci, ma nell’elenco c’era solo un nome, quello del patron della Sicily by car. L’assemblea, preso atto di ciò a quel punto non è andata nemmeno al voto e ha rimandato ogni decisione all’inzio del mese prossimo quando pare che l’ex Provincia, stavolta, presenterà i nomi di cinque candidati da cui scegliere il nuovo amministratore delegato. Per Dragotto, tuttavia, è solo una questione di tempo e presto la sua nomina verrà confermata. «La verità è che il sindaco non mi vuole ma alla fine si dovrà arrendere – dice a MeridioNews – . Evidentemente è un problema politico, vuole la Gesap con tutti i suoi uomini. Se vogliono scegliere un politico per me va bene, ma che lo facciano al più presto per il bene dell’azienda. A forza di tirarla per le lunghe, però, rischiano di danneggiare l’aeroporto che da tre mesi è privo di un amministratore delegato. Ad ogni modo – conclude – io sono a posto e sono sicuro che la prossima volta sarà quella buona».
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