Continuano le indagini sulla morte del 24enne di Francofonte, trovato cadavere il 23 novembre nella casa in cui abitava. Negli scorsi giorni, il medico legale Orazio Cascio ha effettuato l’autopsia sul corpo del giovane, che era affetto da tetraplegia e disturbi psichici, per capire se il decesso sia stato per cause naturali o per fattori riconducibili ad altre persone.
Sono infatti ancora poco chiari i contorni della vicenda di cui si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Augusta, guidati dalla capitana Rossella Capuano. A partire dal tempo trascorso tra il presunto malore e l’arrivo dei sanitari: stando alla ricostruzione degli investigatori, a chiamare i soccorsi sarebbe stata una vicina di casa la mattina del 23 novembre. La donna, che era solita andare a fare visita al 24enne, lo avrebbe trovato vestito e a letto, e sarebbe rimasta insospettita dalla mancanza di reazioni del giovane. Le cui condizioni di salute si sarebbero aggravate già la sera precedente, quando ad accudirlo c’era una parente. Quest’ultima era stata chiamata dalla coppia – l’ex compagno della madre, poi deceduta, e la sua attuale compagna – che aveva la tutela del giovane. I due sarebbero stati fuori casa nelle ore in cui il 24enne sarebbe stato male.
A destare più di una perplessità sono soprattutto i segni di scottature trovate sul corpo. A notarli erano stati i sanitari e i carabinieri, e la conferma sarebbe arrivata durante l’autopsia. Tra le ipotesi al vaglio quelle di bruciature derivanti dal contatto con acqua bollente. Per capire più approfonditamente quanto accaduto bisognerà però attendere il risultato degli esami autoptici. Al momento non ci sarebbero persone iscritte nel registro degli indagati, mentre su disposizione del sostituto procuratore Salvatore Grillo l’abitazione è stata posta sotto sequestro.
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